È passato un solo mese, era il 19 marzo, quando UBS (con il decisivo supporto statale) decise di rilevare Credit Suisse. Da allora nessuno avrebbe probabilmente mai ipotizzato che i mercati sarebbero tornati a crescere – in un contesto di turbolenze finanziarie, di rialzi dei tassi d’interessi e rallentamento economico – con rendimenti medi intorno al 7% e con Milano persino a guidare i rialzi.
Tutto questo accompagnato da una “paura” europea e americana, misurata dai relativi VIX, entrambi sui minimi delle ultime 52 settimane.
Difficile trovare spiegazioni razionali a tali movimenti, se non portare all’attenzione il fatto che spesso essere troppo pessimisti in un contesto di incertezze può risultare essere costoso. Allo stesso modo, non bisogna essere troppo ottimisti quando le cose sembrano rosee e la volatilità è bassa.
La pubblicazione di ieri sull’indagine sui gestori di fondi globali di BofA ha evidenziato che l’allocazione degli investitori sul mercato azionario rispetto alle obbligazioni è scesa al livello più basso dalla crisi finanziaria globale.
Il sentiment è inoltre sceso in aprile, fino a diventare il più basso finora nel 2023, il che potrebbe rappresentare un “contraria” a supporto del mercato azionario, mentre il livello di cash rimane sopra il 5% per il 17° mese consecutivo (oscurato solo dal mercato orso delle dot-com, durato 32 mesi).
In un tale contesto, accompagnato dalla ripartenza cinese, i mercati occidentali faticano tuttavia a correre nella seduta di martedì, sebbene mantengano il galoppo. I listini europei chiudono la giornata di martedì in rialzo, sostenuti prevalentemente dal settore bancario e dal lusso. Piazza Affari, in prossimità dell’area dei 28.000 punti, trova nel suo peso sul settore finanziario il dovuto catalizzatore in grado di portare il listino milanese quale maglia rosa tra i principali indici europei. I rumors di matrimoni, si veda in particolare quello tra Unicredit-BPM e Banca Generali-Mediobanca, insieme ad una forte stagione degli utili bancari americana riduce le preoccupazioni che avevano aleggiato nel comparto post crisi SVB, in aggiunta alla nuova serie di regole europee sulla risoluzione delle crisi bancarie per proteggere ulteriormente i depositi nell’UE e prevenire le corse agli sportelli. Negli Stati Uniti gli indici chiudono piatti con gli investitori che digeriscono le ultime notizie sugli utili e le preoccupazioni sulla stretta della Fed. Goldman Sachs si distingue in negativo tra le Big Banks, riportando flessioni sia sul fronte dei ricavi che degli utili.
Sul fronte dei commenti, continuano a prevalere considerazioni falco. Il presidente della Federal Reserve di St. Louis James Bullard è stato tra gli ultimi a pronunciarsi a favore di continui aumenti dei tassi di interesse per contenere l’inflazione. Il suo omologo di Atlanta, Raphael Bostic, prevede un ulteriore rialzo di 25 punti base, seguito da un mantenimento di tale livello per un certo periodo di tempo.
Stagione delle trimestrali che, nonostante attese maggiormente negative, finora mostra risultati decisamente ottimisti, con l’80% delle società del S&P 500 che ha battuto le attese. Gli utili di ASML sono saliti di 3 volte questa mattina, mentre l’andamento contrastato di Netflix, con nuovi abbonamenti più deboli del previsto (+1,7 milioni) e interrogativi sul giro di vite sulle condivisioni e sul nuovo piano di abbonamenti pubblicitari. Tesla sarà il pezzo forte di oggi con la produzione nota e l’attenzione sull’impatto dei ripetuti tagli di prezzo sul margine lordo dell’auto.
Oggi saranno inoltre pubblicati i dati sull’inflazione dell’area dell’euro relativi al mese di marzo. Questi dati saranno esaminati dalla BCE per valutare le pressioni sui prezzi in Europa, con solamente Roma in grado ad oggi (tra le principali economie del blocco) di rivedere al ribasso le stime preliminari.
Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.
Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.
Dovresti chiedere consiglio a un consulente finanziario indipendente e debitamente autorizzato e assicurarti di avere la propensione al rischio, l’esperienza e la conoscenza opportune prima di decidere di investire. In nessuna circostanza eToro si assumerà alcuna responsabilità nei confronti di persone fisiche o giuridiche per (a) qualsiasi perdita o danno, interamente o parzialmente causati da, dovuti a, o relativi a qualsiasi transazione legata ai CFD o (b) qualsiasi danno diretto, indiretto, speciale, consequenziale o incidentale.
I mercati delle criptovalute sono servizi non regolamentati e non sono controllati da nessun quadro normativo specifico europeo (incluso il MiFID) o nelle Seychelles. Pertanto, quando utilizzi il nostro Servizio di Trading di Criptovalute non potrai beneficiare delle protezioni disponibili per i clienti che ricevono servizi di investimento regolamentati (a seconda dei casi) dal MiFID, come l’accesso al Cyprus Investor Compensation Fund (ICF)/al Financial Services Compensation Scheme (FSCS) e al Financial Ombudsman Service per la risoluzione delle controversie, né delle protezioni disponibili ai sensi del quadro normativo delle Seychelles.