La scena va a Powell: i mercati prezzano parole accomodanti sul tapering

Al termine di una settimana vissuta in funzione dell’intervento di Powell, che avverrà all’incirca alle 16 ora italiana, i mercati hanno fornito in queste sedute un’idea piuttosto chiara di cosa si attendono: l’idea di fondo è che il presidente della Fed non abbia alcun interesse ad ingenerare reazioni disordinate sui mercati. 

Piuttosto è probabile che Jerome Powell sia interessato a preparare con cautela gli investitori ad una prossima inversione di tendenza nella politica monetaria. Alla luce degli ultimi dati economici, positivi ma lontani dall’essere esaltanti, con l’incertezza della variante Delta del Covid che pesa sull’outlook per il prossimo autunno, è probabile la Fed mandi all’esterno il messaggio di voler restare attendista rispetto all’evoluzione del quadro economico e, di conseguenza, rispetto al cambio di politica monetaria. 

Sul piano della reazione del mercato, i prezzi in questi giorni hanno prezzato aspettative di una Fed “colomba”, ragion per cui, anche a fronte di una messaggio rassicurante, non è escluso che si possa assistere ad un aumento della volatilità, tipico di quanto un quadro di fondo è già stato prezzato in anticipo. 

Da sottolineare anche che ieri il presidente della Federal Reserve di St. Louis, James Bullard, ha affermato che la banca centrale “si sta allineando” in blocco a un piano che prevede di iniziare a ridurre il programma mensile per l’acquisto di bond da 120 miliardi di dollari ed è inoltre sembrato scettico in merito a una riduzione dell’inflazione nel 2022, smentendo il parte la posizione di Jerome Powell, che invece ha sempre affermato di vedere l’inflazione come un fenomeno transitorio

Sul piano macroeconomico, i dati sul PIL negli Stati Uniti ieri hanno evidenziato una crescita lievemente più debole rispetto alle stime (+6,6% rispetto ad una sima del +6,7%). La crescita economica ha quindi visto un’accelerazione rispetto al primo trimestre, sostenuta nel secondo trimestre principalmente dai consumi privati, che cresciuti ad un tasso annualizzato di poco inferiore al +12%. Da sottolineare come il dato evidenzi una strozzatura sul fronte dei materiali di base per l’edilizia, il che ne ha comportato un calo significativo sul piano degli investimenti.

In Europa ieri il dato sul sentiment dei consumatori tedeschi è peggiorato in vista del mese di Settembre, gravato dall’incertezza sull’ulteriore sviluppo della pandemia nel vecchio continente, e dall’aumento della pressione inflazionistica sui consumatori. Vale la pena di ricordare che più recentemente il tasso di inflazione in Germania è salito a +3,8%.

TECHNICALS IN FOCUS

OIL

Il recente test di area $61.5, in prossimità della MM a 200 giorni, ha trovato acquisti sul WTI, che si stanno consolidando sopra l’area chiave di volumi intorno ai $66. I prossimi target a rialzo sono intorno ad area $70, dove passa la MM a 50 giorni, e successivamente intorno ai $ 73.5 e $76.5, massimo da Ottobre 2018. L’area tra $61.5 e $66 resta il supporto chiave di medio periodo e solo alla rottura della parte bassa di questo range di prezzo potremmo assistere ad un significativo deterioramento di un quadro tecnico che, ad oggi, apparare molto costruttivo. 

PFE

Pfizer, dopo la recente approvazione definitiva del vaccino per il Covid, ha visto una decisa espansione di volatilità del titolo, con la formazione di nuovi massimi storici. Successivamente, il titolo è andato a fare un doppio massimo e la volatilità si sta ora normalizzando, mentre il titolo cerca un supporto su cui consolidare i guadagni recenti. Nel range $46-45 si trova un supporto intermedio, mentre un altro livello chiave da osservare è in area $43, dove passa il 61.8% di Fibonacci. Il supporto della MM a 200 giorni è lontana, in area $38. Per queste ragioni, in questa fase, suggeriamo di monitorare in misura maggiore i supporti statici sul titolo, rappresentati dai prezzi, piuttosto che quelli dinamici, rappresentati dalle medie mobili. 

  

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