Prevale la propensione al rischio sui mercati azionari in vista della riunione odierna della Federal Reserve. Nonostante il perdurare dell’incertezza sul settore bancario regionale e globale gli investitori trovano nelle parole del Segretario del Tesoro americano Yellen e in quelle delle Bce quelle speranze di garanzie necessarie per tornare ad acquistare. Acquisti che non equivalgono tuttavia alla fine delle preoccupazioni, con una fiducia che risulterà ancora essere altamente traballante. Otto degli 11 settori dello S&P hanno chiuso in rialzo, guidati dai comparti ciclici – energia, beni di consumo discrezionali e finanziari. Le banche sono salite con il supporto della fiducia trasmessa dal Segretario del Tesoro Yellen, la quale ha dichiarato che il governo è pronto a fornire ulteriori garanzie qualora la crisi bancaria dovesse peggiorare. In tale contesto di risk on i rendimenti obbligazionari sono rimbalzati, l’indice di volatilità VIX è sceso di oltre il 10% così come l’oro ha ceduto poco meno di due punti percentuali.
Gli investitori sperano che il peggio delle turbolenze bancarie sia passato e si aspettano un messaggio dovish da parte della Fed in giornata, tornando nuovamente a scommettere con forza su un rialzo di 25 punti base nella giornata, con una probabilità stimata intorno all’86%, e persino per un successivo rialzo di altri 25 punti base a maggio.
L’attenzione sarà oggi principalmente rivolta alle indicazioni della Fed sulle mosse future, operando in bilico tra la garanzia della stabilità finanziaria e la lotta alle pressioni inflazionistiche ancora troppo elevate. Gli analisti hanno pareri discordanti sulla misura in cui le recenti turbolenze forniranno una parte dell’inasprimento necessario per ridurre l’inflazione e sarà interessante valutare la posizione della Fed su questo tema. Con il rialzo dei tassi da una parte e il supporto alla liquidità dall’altra alcuni investitori potrebbero trovarsi spaesati in relazione a tali opposte manovre, tuttavia l’attuale sostegno della Fed alle banche, pari a 300 miliardi di dollari, non è considerato un QE. Sono infatti prestiti a breve termine che si autocorreggono naturalmente quando le pressioni delle banche si attenuano.
Il Bitcoin continua a restare al centro dell’attenzione, continuando a gravitare intorno alla resistenza dei $28.000 e discostandosi dai movimenti del Nasdaq (correlazione a 30 giorni a 0,42). Da una parte la crisi finanziaria ha accentuato le ragioni dietro la nascita di Bitcoin, dall’altra la maggiore liquidità in circolazione sostengono il ritorno del miglior asset di inizio anno.
Se il ritorno di forza di Bitcoin rappresenta il faro di questo 2023 non viene meno Game Stop. Il titolo vola di oltre il 48% in pre-market dopo aver riportato un utile trimestrale per la prima volta in due anni.
Giornata che si apre con la sorpresa inglese, con un’inflazione al consumo in crescita al 10,4% rispetto ad un atteso calo. Pubblicazione che inverte tre mesi consecutivi di rallentamenti lasciando l’inflazione britannica al di sopra del 10%, unica tra le principali economie.
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