Investitori in attesa, oggi inizia la riunione dell’OPEC+

Giornata di correzione quella di ieri sulle piazze azionarie, con l’Europa che archivia una seduta piuttosto debole, mentre negli Stati Uniti la tenuta degli indici azionari è superiore e la cosa non rappresenta una novità. Come spesso accade in un mercato molto “data dependent”, le giornate che precedono il rilascio di dati importanti si caratterizzano per scarsa direzionalità e volumi deboli.

In Europa i dati sull’inflazione hanno evidenziato quanto debole sia ancora la ripresa nel continente, con la sola eccezione della Germania, che ha visto uscire il dato sull’occupazione in linea con le stime degli analisti (5.9%), mentre le richieste di sussidi di disoccupazione sono state inferiori alle stime di consenso. Ciononostante, l’indice tedesco, insieme all’Eurostoxx50, ha chiuso in flessione di circa un punto percentuale. In Europa a pesare sono i timori sulla variante Delta del coronavirus, che va a danno dei settori economicamente più ciclici, nonostante il rimbalzo del tech, sulla scia dei titoli del comparto negli Usa, si sia sentito anche in Europa.

Meglio l’America, con L’S&P 500 che continua a scambiare intorno ai massimi dopo che il numero degli occupati del settore privato è aumentato a Giugno, nonostante il rallentamento in senso assoluto delle assunzioni. Nello specifico, l’Adp National Employment Report ha evidenziato a Giugno un aumento dei posti di lavoro del settore privato di 692.000 unità, in calo rispetto al balzo di 886.000 di maggio.

Tradizionalmente, i dati dell’ADP rappresentano un buon viatico per dati positivi sul fronte dei sussidi di disoccupazione, attesi oggi, e per i dati sul numero di posti di lavoro creati nel mese di Giugno, che leggeremo domani.

Da sottolineare anche la riunione dell’Opec+, che inizia oggi con la previsione che la produzione di greggio possa aumentare in un range compreso tra 500.000 e un milione di barili al giorno. In questo contesto, il WTI si sta dimostrando tra gli asset più resilienti e ben impostati tecnicamente, con i massimi dal 2018 oramai molto vicini.

TECHNICALS IN FOCUS

NATGAS

Il Natural Gas è andato a ritestare i massimi del 2019 e su questo livello è probabile che osserveremo un pullback, potenzialmente in area 3.5. Lo strumento risponde molto bene a logiche breakout e ben si adatta ad una operatività da trader piuttosto che investitori. Il breakout di area 3.40 è avvenuto con forza e l’estensione rialzista gli ha consentito di arrivare fino ad area 3.80. Da sottolineare anche che l’RSI ha raggiunto area 80, che per uno strumento che tende a muoversi in un trading range identifica spesso livelli di ipercomprato. A rialzo i prossimi target sono area 4 e 4.5, tuttavia ora ci attendiamo un pullback in area 3.5, prima di un’ulteriore estensione a rialzo. Sul piano dei supporti, il range 2.85 – 3.00 rappresenta il livello chiave per la prosecuzione dell’uptrend partito a Giugno 2020.

TSLA

Il set-up tecnico venutosi a formare su Tesla è particolarmente interessante, ancora di più se confrontato con quello di Nio, che si è spinta a rialzo prima di Tesla nelle ultime sedute. La formazione di una base intorno alla MM a 200 giorni, in area $620, ha favorito il gap up della seduta del 24 Giugno scorso, dove il titolo è andato a rompere a rialzo la trendline ribassista che congiungeva i massimi decrescenti da massimo storico di Gennaio 2021. Dal livello attuale, il primo target in focus si trova in area $780 – $800, ed il secondo è chiaramente il massimo di area $900. L’RSI in espansione rialzista conferma il rimbalzo in essere e al momento non vi sono segnali di ipercomprato sul titolo. Solo una discesa sotto i $600 indebolirebbe il quadro tecnico attuale, con un probabile retest a quel punto del doppio minimo di area $550.

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