Investitori cauti: oggi attesi i conti di Netflix

Una seduta complessa ad inizio settimana, nonostante una chiusura asiatica positiva ed un inizio di seduta europea con buone indicazioni sul fronte delle trimestrali, sia in Europa che negli Stati Uniti. 

In particolare, in Europa abbiamo osservato solidi risultati da parte del gruppo svizzero di wealth management Julius Baer e dell’olandese Philips, che hanno controbilanciato i timori relativi alle nuove restrizioni contro il coronavirus in tutto il continente. Julius Baer ha chiuso al rialzo del 6.47%, dopo aver annunciato un miglioramento della redditività per la prima volta quest’anno, grazie all’aumento dell’attività dei clienti e alla riduzione dei costi. A beneficiarne anche tutti i titoli del comparto finanziario svizzero, con Credit Suisse e UBS che hanno chiuso con rialzi compresi tra il 4% ed il 6%. Bene anche Philips, che ha guadagnato l’1.68%, grazie ad un balzo superiore alle attese dell’utile core, pari al 32%. Ciononostante, gli indici europei hanno invertito la rotta a metà mattinata, andando a chiudere in negativo in scia all’apertura americana.

Nonostante la speranza di un possibile vaccino contro il coronavirus entro la fine dell’anno, insieme ai segnali che a Washington potrebbe essere presto raggiunto un accordo sul pacchetto fiscale, Wall Street chiude una seduta difficile. In particolare, i dati sul COT (Committment of Traders Report) evidenziano un alleggerimento delle posizioni azionarie da parte degli investitori istituzionali, stando ad un report di Bloomberg. Dopo che il settore finanziario ha fornito indicazioni positive all’inizio della stagione delle trimestrali, questa settimana gli investitori sono in attesa dei risultati di circa 91 società dell’S&P 500, tra cui Ibm e Netflix.

Questa notte la debolezza è rimasta sui mercati asiatici, in sci a Wall Street. La banca centrale cinese ha tenuto invariati i tassi di rifinanziamento primari ad un anno e cinque anni, in linea con le aspettative degli analisti in un sondaggio di Reuters.

Sul piano macroeconomico, oggi la giornata non offre indicazioni significative, con la sola eccezione delle nuove costruzioni negli Stati Uniti. Nell’ambito della reporting season, oggi tutta l’attenzione sarà per i conti di Netflix.

TECHNICALS IN FOCUS

AMZN

Il doppio massimo di Amazon sta portando il titolo a cercare i primi supporti chiave. Sul grafico H4 tale livello è compreso nell’area 3.060 – 3.000, dove passano sia la MM a 200 periodi che la trendline rialzista che congiunge i minimi Marzo di quest’anno. L’area dei 3.000 un supporto fondamentale, soprattutto nei giorni in cui la società riporterà i risultati del terzo trimestre. Un cedimento dai $3.000 potrebbe compromettere il quadro tecnico di breve termine, fermo restando che il titolo resta molto lontano dai primi supporti significativi di medio termine, in area $2.750.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Visa: Nonostante il ciclo economico, l’upside resta intatto

Il settore dei mezzi di pagamento non ha subito particolari contraccolpi in relazione alla crisi del Covid-19. Ciononostante, la crisi economica ha toccato i consumi globali, nonostante la crescita del settore dei pagamenti digitali. In questo comparto, Visa, insieme a Mastercard, è il leader assoluto.

I pagamenti digitali sono il futuro del commercio globale e Visa resta uno dei titoli fondamentali per il futuro.

Il modello di business di Visa è rimasto negli anni estremamente semplice: la società guadagna sulle singole transazioni, in assenza di rischio finanziario e di credito. Da questo punto di vista bisogna comprendere come Visa non debba essere considerato come un titolo del comparto finanziario, quanto piuttosto di quello tecnologico e dei servizi. L’assenza di rischi finanziari consente a Visa di mantenere un margine operativo netto nell’ordine del 51,37%, una sicurezza assoluta in un contesto economico così incerto. 

In linea con le aspettative, Visa ha registrato un deciso calo dei ricavi, del 17%, durante il terzo trimestre dell’anno, in uno dei peggiori trimestri economici nella storia degli Stati Uniti. Se compariamo i numeri di Visa con la flessione osservata in altri settori, i ricavi sono rimasti solidi, con $4,8 miliardi nel trimestre, e la società è in ogni caso riuscita a generare un profitti, mentre altre società hanno visto perdite importanti e hanno tagliato i dividendi.

Visa ha aumentato il suo dividendo ogni anno dalla sua quotazione nel 2008 ed il titolo è passato da $11 a $ 200 ai livelli attuali, con un tasso di crescita dei dividendi a 5 anni del 20,11%, offrendo agli investitori un notevole apprezzamento in linea capitale e un aumento del reddito da dividendi da reinvestire sistematicamente. Di fatto Visa è un titolo che reinveste tutti i margini nella società ed è fondamentalmente da detenere per la sua capacità di generare apprezzamento in linea capitale.

Visa nel futuro continuerà a trarre vantaggio dall’aumento dell’e-commerce online, grazie all’utilizzo dei pagamenti digitali. Peraltro le aree di sviluppo più interessanti potrebbero avvenire al di fuori del mondo occidentale. L’India, la Cina e il continente africano sono le più grandi popolazioni che non utilizzano i pagamenti digitali su base giornaliera. Visa, insieme ad altre soluzioni di pagamento digitale come Paypal (PYPL) e Mastercard (MA), hanno una grande crescita in futuro poiché queste economie si uniscono alla corsa all’oro digitale.

Sul piano del business, la società dipende molto dal ciclo economico e un altro lockdown avrebbe decisamente impatto sui conti. Tuttavia la società ha anche restituito $1,6 miliardi tra dividendi e riacquisto di azioni durante il Q3 2020. Visa resta uno dei top performer del mercato americano ed ha reso oltre il 20% annuo negli ultimi dieci anni. Alla luce della marginalità e del modello di business, resta uno dei titoli migliori da considerare in caso di correzione dei mercati azionari.

Edoardo Fusco Femiano,

Market Analyst

 

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