Inizio di settimana in risk-on

La settimana appena iniziata ha visto un lunedì molto positivo sulle piazze azionarie globali. Nel complesso, gli indici azionari avevano evidenziato, nelle sedute precedenti, segnali di accumulazione, con la pressione ribassista che progressivamente era andata attenuandosi. In ragione di ciò, gli acquisiti nelle ultime ore sono andati ad intensificarsi.

L’azionario europeo ieri si è parzialmente ripreso dalle pesanti perdite della scorsa settimana, sostenuta dai dati ottimistici sui risultati delle società industriali provenienti dalla Cina e dal rimbalzo dei titoli bancari dai minimi storici. Bene ieri Hsbc, salita del 10.22% dai minimi recenti, dopo che il gruppo assicurativo cinese Ping An, il principale azionista dell’istituto di credito britannico, ha aumentato la sua quota all’8% dal 7,95%. In salita anche Commerzbank, avanzata del 5,2%, dopo aver nominato Manfred Knof alla guida della banca, dopo che la stessa si era trovata in difficoltà a seguito delle improvvise dimissioni del precente CEO a Luglio. In generale, i dati positivi dalla Cina hanno aiutato il GER30, che ha chiuso la seduta con un rialzo superiore al 2%.

A Wall Street, anche l’azionario americano ha guadagnato terreno, riprendendosi dalla più lunga serie di perdite settimanali negli ultimi dodici mesi per l’S&P 500 e il Dow Jones, con il settore tecnologico, le banche e titoli legati ai viaggi che registrano le performance migliori. Tutti gli 11 principali settori dell’S&P 500 hanno chiuso a rialzo, con l’indice bancario dell’S&P500 avanzato di oltre il 2%, registrando la giornata migliore in un mese. Tra i singoli settore, i titoli legati ai viaggi, tra cui Delta Air Lines, United Airlines e American Airlines Group, hanno chiuso a rialzo di oltre il 3%. A supportare gli indici azionari anche il comparto tecnologico, che aveva sofferto decisamente nelle ultime sedute, con Google, Amazon e Apple che hanno chiuso in rialzo di oltre l’1%. 

Sul piano macroeconomico, oggi le principali release sono l’indice sulla fiducia dei consumatori, sia nell’eurozona che negli Stati Uniti, e la stime preliminari sull’inflazione tedesca.

TECHNICALS IN FOCUS

DJ30

Buon segnale di forza del DJ30 nella giornata di ieri, che ha chiuso sopra la MM a 50 giorni sul timeframe giornaliero, andando a riprendere decisamente un’impostazione rialzista anche nel breve periodo. Un consolidamento sopra questa soglia proietterebbe l’indice verso area 28.340 e successivamente, con un escursione di 900 punti, verso area 29.250-29.500, l’area di massimo storico, tra i massimi di Agosto e quelli di Febbraio di quest’anno. Anche il ritorno dell’RSI sopra area 50 conferma tale impostazione. Nel medio termine, il supporto chiave è compreso tra area 26.250 e 26.500. 

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Prudential Financials: sottovalutata e con un alto dividend yield (+6%)

Come abbiamo avuto modo di osservare in questi mesi, la ripresa dei mercati ha lasciato indietro i titoli finanziari, in particolare il comparto assicurativo. Tuttavia, su alcuni titoli ha decisamente senso porsi in una prospettiva storica, al fine di comprendere come ad oggi siano decisamente sottovalutati e che tipo di opportunità offrano nel lungo periodo.

Prudential Financial Group è una delle principali compagnie di assicurazioni, con otto business units. Tra questi la società offre prodotti previdenziale, polizze vita, assicurazioni ramo vita e sul commercio internazionale, le gestioni patrimoniali e i prodotti d’investimento a fini pensionistici.

Il titolo ha sperimentato una pesante flessione durante la pandemia Covid-19 ed è stato pesantemente venduto. Nonostante il rimbalzo dai minimi di Marzo 2020, il titolo scambia del 40% al di sotto del suo valore contabile ed è decisamente sottovalutato sotto il profilo fondamentale.In aggiunta, il Prudential è in ripresa ma lo spazio di crescita del titolo è decisamente notevole, alla luce dello sconto a cui tratta. In aggiunta, la società offre prodotti in larga misura legati al mondo della gestione patrimoniale, mentre la componente assicurativa è invece piuttosto limitata, se paragonata ai suoi competitors.

L’azienda recentemente ha riportato i risultati per il secondo trimestre ed il management ha affermato di attendersi di guadagnare circa $9,38 per azione quest’anno e $11,61 nel 2021. Tali risultati coprirebbero abbondantemente l’ultimo dividendo del 2019, che è stato pari a $4,40 per azione.Sul piano del rendimento, osserviamo il rendimento storico del titolo, pari al 3,96% annuo negli ultimi quattro anni. In questo momento il titolo presenta un dividend yield del 6,3% ai prezzi attuali. Pertanto, se utilizziamo il dividendo di $4,40 per azione e lo capitalizziamo per il rendimento storico del 3,95%, osserviamo come il titolo sia strutturalmente sottovalutato su base storico e presenti un upside importante. Anche utilizzando metriche come il multiplo Prezzo / Utile degli ultimi cinque anni, sul piano fondamentale il titolo è fortemente sottovalutato.

Pur con un orizzonte di lungo periodo, il capital gain potenziale unito al dividend yield del 

6,3% su base annua offrono un notevole potenziale per un investitore paziente ed orientato a rendimenti di lungo termine.

Edoardo Fusco Femiano,

Market Analyst

 

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