Inizio di settimana debole, prosegue la debolezza delle materie prime

Inizio di settimana contrastato sui mercati azionari internazionali, con una prima fase di seduta in cui si è osservata una flessione piuttosto generalizzata ed una seconda fase di recupero, che ha spinto gli indici di nuovo intorno alla parità.

Da sottolineare ieri la flessione delle materie prime, con in testa il WTI: questo è arrivato a flettere fino al supporto di area $65, trascinato in basso dai timori che le nuove restrizioni legate alla pandemia in Asia, specialmente in Cina, possano danneggiare la domanda di carburante, prima di mettere a segno un rimbalzo in chiusura di seduta. Penalizzati di conseguenza tutti i titoli del settore, da Royal Dutch Shell a BP e TotalEnergies. La flessione ieri ha interessato anche il comparto minerario, che ha interessato titoli com Rio Tinto, BHP e Glencore, a causa di un ribasso dei prezzi dei principali metalli ad uso industriale, dopo che i dati hanno mostrato un rallentamento della crescita cinese a Luglio.

A Wall Street S&P500 e Dow Jones hanno ritracciato dai massimi storici, con i settori più sensibili alla crescita economica che sono stati penalizzati dai timori per l’aumento di casi di Covid-19. Sia pure in una giornata non contrassegnata da particolare negatività, quasi tutti i principali settori dell’S&P hanno chiuso in flessione, ad eccezione dei comparti percepiti come difensivi, quali i consumi di base e il settore sanitario. Sotto pressione anche il settore minerario, appesantito dal forte calo dei prezzi di rame e oro, con quest’ultimo che ha risentito dell’aspettativa di un prossimo rialzo dei tassi d’interesse, dopo i dati positivi sul mercato del lavoro americana nella giornata di Venerdì.

Sul fronte sanitario, le infezioni da Covid-19 negli Stati Uniti sono aumentate ieri di almeno 22.783 unità, a 35,94 milioni di casi totali, secondo calcoli Reuters. L’attenzione oramai inizia a spostarsi, come sempre in questo periodo dell’anno, sul meeting di Jackson Hole, a fine mese, dal quale sono attese indicazioni più chiare sul potenziale piano della Federal Reserve di ridurre il programma di stimolo. L’attenzione è inoltre rivolta sul piano bipartisan da $1.000 miliardi per le infrastrutture americane, con una possibile votazione nella giornata di oggi, dopo che i dettagli della proposta di legge hanno trovato sostegno in Senato nel corso del weekend.

TECHNICALS IN FOCUS

PLATINUM

La flessione generalizzata delle materie prime ha interessato in una misura i metalli preziosi come l’oro, l’argento e il platino. Quest’ultimo è arrivato vicino al 50% di Fibonacci del ralle che è partito dal minimo di Marzo 2020 e ha toccato il massimo a Febbraio 2021. Nella giornata di ieri è stato completato un pattern di inversione tecnica, con la formazione di un nuovo minimo e la chiusura sopra l’apertura di giornata. Il tutto è stato accompagnato da una divergenza di RSI osservata nelle ultime due settimane. Il quadro sembra indicare un probabile rimbalzo, che avrebbe in area 1.050 e 1.100 i primi livelli in focus. Chiaramente una rottura a ribasso di area $955 darebbe spazio ad una prosecuzione della correzione attualmente in corso e suggerirebbe di non operare a rialzo.

USDCAD

Dopo la rottura a rialzo della MM a 200 giorni ed il successivo pullback sul medesimo livello, l’USDCAD sembra impostato per andare nuovamente a cercare il raggiungimento di ulteriori livelli a rialzo. In particolare, i primi livelli in osservazione sono in area 1.2810 e 1.3040. L’RSI evidenzia espansione rialzista, sia pur in lieve consolidamento in questa fase. Il rimbalzo resta piuttosto solido in questa fase ma la gestione del livello attuale dei prezzi resta centrale ai fini della sua prosecuzione. Solo una flessione sotto area 1.2350 riporterebbe debolezza sul cross favorendo una ripresa della spinta ribassista degli ultimi dodici mesi.

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