Inflazione inglese ai massimi da novembre 2011

Seduta di mercoledì sui mercati finanziari a doppia velocità. L’Europa chiude in leggere rialzo, con i principali indici di Francoforte e Parigi che aggiornano i loro massimi storici. Oltreoceano invece assistiamo a chiusure leggermente sotto la parità.

Di rilievo l’analisi dell’andamento sull’economia inglese. Ieri le pubblicazioni sul carovita, in rialzo al 4.2% (+1.1% rispetto a settembre), hanno spinto al ribasso l’indice inglese di Londra e al rafforzamento della sterlina. Livello di inflazione attuale che rappresenta il valore più alto dal novembre 2011. Osservando inoltre dell’indice CPIH, ovvero l’indice dei prezzi al consumo, inclusi i costi delle abitazioni degli occupanti, osserviamo una misura più completa sull’inflazione. Come possiamo osservare dal grafico sottostante, a spingere al rialzo i tassi i forti incrementi sul lato dei servizi abitativi e sul trasporto. Sul primo hanno influito il rincaro degli aumenti energetici (elettricità, gas e altri combustibili) mentre sui trasporti gli aumenti dei prezzi dei carburanti – basti pensare che i prezzi medi della benzina erano 138,6 pence al litro nell’ottobre 2021, rispetto ai 113,2 pence al litro dell’anno precedente.

Sui listini americani correzione generale sui principali settori – solo il Real Estate riesce a chiudere con un +0.08%. Tra le principali correzione osserviamo il comprato energetico e finanziario. Il primo in correzione da circa un mese sulla scia dei prezzi del petrolio – con le prospettive che Cina, Giappone e Stati Uniti possano attingere alle riserve strategiche per fermare l’incremento dei prezzi; sul settore finanziario le correzioni sono pervenute dal comparto dei mutui, dopo la pubblicazione di ieri sulle minori pratiche passate dal 5.5% all’attuale -2.8%, con vendite su importanti titoli quali Rocket Companies (RKT) -5.4% , Leending Tree (TREE) -4.48%. Sempre all’interno del comparto finanziario scivolone per i servizi di credito con perdite del 4.7% per Visa, 4.36% per Paypal e MasterCard -2.81%. Su Visa pesa la decisione di Amazon di revocare, dal prossimo anno, l’utilizzo di carte di credito Visa nel Regno Unito, causa delle elevate commissioni di transazione addebitate dal processore di pagamento. Su PayPal  pesa il downgrade di Bernstein a market perform. La banca d’investimento è preoccupata che l’attività di PayPal sia a rischio di essere “interrotta”. Da un lato, il pericolo che le grandi aziende eCommerce possano diventare ancora più grandi e acquisire maggiore influenza in termini negoziazione tariffaria. D’altra parte, le perdite di quote di mercato. Acquista ora, paga dopo di Apple Pay e Shop pay sono tutte minacce al dominio di PayPal.

Buoni guadagni ieri per Apple, Tesla e Pfizer che hanno visto aumentare la loro capitalizzazioni rispettivamente di $40.8 mld, $34.4 mld e $7.12 mld. Sul versante opposto troviamo Nvidia e Rivian. La prima ha visto bruciare $23 mld mentre la seconda 22.9 mld di dollari. Nvidia comunque già recupera in pre-market, dopo le ottime trimestrali pubblicate a chiusura dei mercati. Su Rivian, questa ultima flessione riporta la nuova società al quinto posto, alle spalle di Volkswagen e BYD, nella classifica delle società automobilistiche a maggiore capitalizzazione.

Sul fronte cinese China Evergrande riporta di aver venduto l’intera partecipazione della piattaforma di streaming HengTen. La prossima scadenza di fine dicembre è vicina e la necessità di cash si fa sentire.

Giornata odierna tranquilla per gli appuntamenti macroeconomica, con le apparizioni dei banchieri centrali in Australia, Stati Uniti ed Europa e dati sulle richieste di disoccupazione negli Stati Uniti come punti salienti.

Ben 45 nuovi asset sono stati aggiunti sulla piattaforma di eToro. ETF desiderati come PAVE (sull’infrastruttura americana – con il piano infrastrutturale di Biden), sull’acqua con First Trust Water FIW.US oppure sul ricercato uranio con Global X Uranium ETF URA.

Comparto criptovalute in flessione con una capitalizzazione complessiva che si attesta ora $2.6 trilioni. Continua il limbo per Bitcoin, che fatica a mantenersi sopra i $60.000 mentre non si ferma la crescita per Mana, che negli ultimi 7 giorni ha visto un incremento del circa il 42%. A sostenere il token l’entusiasmo sul metaverso, con le Barbados che hanno perfino annunciato il progetto di costruire un’ambasciata virtuale a Decentraland (Mana). Ciò renderebbe anche la nazione insulare nel Mar dei Caraibi il primo paese sovrano a riconoscere il metaverso.

GBPUSD

Il forte deprezzamento della sterlina, che visto registrare nuovi minimi da 20 mesi con l’euro, vede invece un’interessante distribuzione con il dollaro. Dopo i massimi registrati a fine maggio, la coppia registra una distribuzione all’interno di un canale ribassista. Da monitorare ancora opportunità di range trading al suo interno. Possibili rotture potrebbero portare la coppia a testare l’area 1.3162 al ribasso  (livello 38.2 di Fibonacci e passaggio della media mobile settimanale a 200 periodi) oppure nuovi tentativi di ritorno sui massimi di maggio, in caso di rottura al rialzo del canale.

Visa

Torniamo ad analizzare nuovamente Visa, dopo averlo fatto lunedì 8 novembre. Allora avevamo osservato la presenza di una tendenza ribassista sul titolo e la mancanza di segnali di inversione. Resta ancora di attualità la tenuta del livello psicologico dei $200. Possibilità di osservare acquisti di breve periodo sul titolo, tuttavia ancora resta prevalente la tendenza ribassista. La rottura al ribasso dell’area dei $200 potrebbe spingere il titolo dei pagamenti a testare l’area dei $177. Al rialzo invece il necessario superamento del livello dei $225 per offrire maggior impeto sul titolo.

Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.

Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.

Il prezzo delle cryptovalute può variare significativamente e non sono adeguate per tutti gli investitori. Il trading sulle cryptovalute non è supervisionato da alcun quadro regolatorio dell’Unione Europea