Inflazione in Europa, Negoziati sul Debito USA e Rallentamento in Cina

Le pressioni sull’inflazione in Europa si sono ridotte, con la lettura sui prezzi al consumo in Spagna che ha raggiunto il minimo di luglio 2021 al 3,2%. Inoltre, i prezzi alla produzione in Italia sono scesi in territorio negativo, registrando un calo del -1,5% su base annua, dopo aver raggiunto il massimo storico del 41,7% solo lo scorso settembre. Nel frattempo, i rendimenti obbligazionari sono in diminuzione. Nonostante l’entusiasmo negli Stati Uniti riguardo all’Intelligenza Artificiale, con Nvidia che è diventata il nono membro di sempre del club del trilione di capitalizzazione, e le prospettive di un possibile accordo sul tetto del debito pubblico, questi fattori non sembrano essere sufficienti a mantenere un sentimento positivo tra gli investitori. La seduta europea è iniziata in modo promettente, ma ha chiuso in ribasso durante la sessione americana, così come gli indici statunitensi, ad eccezione del Dow Jones, sono stati in grado di chiudere in territorio positivo, sebbene con profitti notevolmente ridotti.

I negoziatori della Casa Bianca e i leader repubblicani guidati dal presidente della Camera McCarthy hanno raggiunto un accordo provvisorio per sospendere il tetto del debito fino al gennaio 2025 e limitare la spesa federale per i prossimi due anni.  La Camera dovrebbe votare il disegno di legge oggi prima che passi al Senato per il voto. Mercati che non brindano al possibile accordo sul tetto del debito USA. Si tratta in fondo di un sollievo per il mercato e di una preoccupazione in meno. Ma il rimbalzo è pur sempre limitato, con un mercato che non hai mai creduto ad un possibile default. L’euforia iniziale si è quindi facilmente affievolita poiché questo contempla la riduzione di spesa e di stimoli fiscali per l’economia statunitense. Per quanto riguarda i dettagli dell’accordo, il tetto del debito sarà innalzato fino al gennaio 2025 (quindi oltre la conclusione del mandato attuale di Biden, con le prossime elezioni americani attese per il 5 Novembre 2024), i fondi Covid non utilizzati saranno recuperati, alcuni processi di autorizzazione per i progetti energetici saranno semplificati e la spesa discrezionale non legata alla difesa sarà mantenuta piatta per due anni. Con i minori supporti al ceto basso e con gli effetti contrari dei tassi al 5%, accompagnati dai venti contrari del credito bancario, le preoccupazioni sull’economia americana iniziano maggiormente a farsi sentire. Se si aggiunge il mancato supporto cinese non stupisce come il mercato delle materie prime sia ancora alla ricerca del suo minimo.

La sessione di oggi si preannuncia instabile a seguito della caduta dei mercati azionari asiatici, influenzati dai dati PMI cinesi al di sotto delle aspettative. Il PMI manifatturiero cinese ha registrato un valore di 48,8, inferiore al consenso di 49,5 e il più basso dal dicembre 2022. Anche il PMI non manifatturiero ha subito una diminuzione superiore alle previsioni. L’indice Hang Seng di Hong Kong ha subito una caduta del 20% rispetto al picco registrato alla fine di gennaio e del 9,7% dall’inizio dell’anno, suscitando preoccupazioni nei mercati europei più vulnerabili. Nonostante gli interventi di liquidità della Banca Popolare Cinese (PBoC), l’economia cinese fatica a riprendersi e le speranze si concentrano sulla possibilità di una svalutazione dello Yuan al fine di stimolare le esportazioni. Nel breve termine, risulta difficile prevedere cosa potrebbe invertire il sentimento negativo sul CNH, a meno che non si verifichi un rapido miglioramento dei dati economici.

Nvidia ha registrato una crescita di circa il 3% ieri, entrando ufficialmente nel club delle aziende con una capitalizzazione di oltre 1 trilione di dollari, sebbene attualmente sia scesa a 991,99 miliardi di dollari. Questo pone Nvidia al sesto posto tra le società pubbliche con la maggior capitalizzazione a livello mondiale, superata solo da nomi come Apple, Microsoft, Saudi Aramco, Alphabet e Amazon. Jensen Huang, CEO e Presidente di Nvidia fin dalla sua fondazione nel 1993, con un patrimonio stimato di circa 35,9 miliardi di dollari, si posiziona ora al 34º posto nella prestigiosa classifica Forbes degli uomini più ricchi al mondo. Va sottolineato, tuttavia, che la crescita di Nvidia è stata notevole, con un aumento del 175% dall’inizio dell’anno e del 551% negli ultimi 5 anni. Tuttavia, ci sono alcuni fattori di rischio da considerare, come i multipli fuori controllo, con un P/E Ratio (TTM) di 209,37x e un P/S (TTM) di 38,41x. Questi valori indicano una valutazione molto elevata rispetto ai fondamentali dell’azienda. È importante essere consapevoli del contesto di FOMO (Fear Of Missing Out) e della corsa alle revisioni al rialzo delle stime dopo lo shock delle previsioni per l’anno da parte della società. Inoltre, si osserva il terzo gap nel trend, noto come Sanku nella lettura delle candele giapponesi. Questo pattern suggerisce una forte azione dei prezzi, ma potrebbe non essere sostenibile a lungo. L’aumento dei gap indica un acquisto aggressivo del titolo, ma quando il numero di acquirenti rimanenti diminuisce, gli investitori precedentemente acquisti possono diventare venditori al fine di realizzare profitti o evitare perdite. Il modello Sanku avverte che la situazione potrebbe diventare eccessivamente speculativa. È importante notare che ciò non è un segnale definitivo di inversione di tendenza, ma indica un potenziale surriscaldamento delle dinamiche del mercato.

Calendario Odierno: Sul fronte dei dati macro, i mercati seguiranno con attenzione i dati preliminari sull’inflazione francese, tedesca ed italiana di maggio, dopo la sorpresa al ribasso dei dati spagnoli di ieri. Negli Stati Uniti l’attenzione è sul mondo del lavoro con le pubblicazioni dei dati JOLT di aprile, dove le offerte di lavoro sono state in passato un buon indicatore della crescita dei salari. Il consenso prevede una graduale moderazione, anche se da un livello ancora elevato.

 

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