Inflazione e OPEC+, in attesa dei NFP di domani

Dopo quattro sedute di rialzi, con lo S&P 500 che ha registrato un incremento del 4%, la seduta di mercoledì ha segnato una battuta d’arresto. Prematura parlare di inversione e recessione, tuttavia la crescita si fa ora più limitata. Meglio sfruttare i recenti guadagni per valutare una migliore diversificazione del portafoglio, ricordandoci come siamo in una fase finale di un ciclo economico espansivo durato diversi anni.

Azionario europeo e americano trascinato al ribasso dai settori della crescita ciclica. Sul principale mercato statunitense osserviamo come il comparto difensivo (sanitario, utilities e consumi di beni di prima necessità) abbia chiuso al rialzo, insieme al comparto energetico. Negli ultimi cinque giorni è tuttavia il settore Real Estate che ha registrato i principali rialzi, con un +5,75%, seguono Utilities (+4,73%), Tech (+4,18%), Consumo discrezionali (+3.19%), Sanitario (+2,89%), Consumo di beni di prima necessità (2,8%), Comunicazioni (2,76%), Materiali (+2,45%), Industriale (+1,89%), Finanziario (+1,12%) ed infine Energetico (+0,01%).

Giornata odierna che segna la fine del primo trimetre 2022, con i Treasury statunitensi a 10 anni che sono destinati a chiudere il peggior trimestre dall’inizio degli anni ’80, stando ai calcoli Deutsche Bank

E con la media dei rendimenti dei bond in circolazione, secondo il Bloomberg Barclays Aggregate Index, che ha toccato il 25 marzo un calo -6,3%: è il dato più basso dal 1977.

Poiché marzo ha registrato grosse perdite sulle obbligazioni mentre le azioni sono in rialzo, potremmo ipotizzare alcuni flussi di ribilanciamento nell’ultimo giorno di negoziazione del primo trimestre.

L’amministrazione Biden ha annunciato ieri che intende nuovamente utilizzare le sue riserve strategiche per abbassare il prezzo del petrolio. La Casa Bianca valuta il più grande rilascio di sempre della Strategic Petroleum Reserve, forse fino a 180 milioni di barili in sei mesi (circa 1 milione di barili al giorno) nel tentativo di combattere l’interruzione creata dalle sanzioni alla Russia. Riserve che a gennaio ammontavano a 700 milioni di barili. Mossa che tuttavia richiede la collaborazione anche degli altri paesi, se si desiderasse effettivamente sostituire l’esportazione russa, che prima della guerra ammontava a circa 8 milioni di barili al giorno. Difficile ipotizzare una messa all’angolo di Mosca all’interno dell’OPEC+, anche alla luce delle ultime parole saudite. Tuttavia, attenzione ai movimenti del greggio con la riunione OPEC+ odierna e il cui obiettivo principale resta sempre se aumentare o meno la produzione di petrolio.

Focolai di Covid e restrizioni (parlare di lockdown non sembra corretto se paragonato alle misure messe in atto nel 2020) che si risentono all’interno dei PMI cinesi, sia per il settore manifatturiero che per quello dei servizi, entrambi sotto la soglia dei 50 punti.

Nel dettaglio, il PMI manifatturiero è sceso a 49,5 a marzo 2022 da 50,2 del mese precedente e al di sotto delle previsioni di mercato di 49,9. Il PMI non manifatturiero è sceso a 48,4 a marzo 2022 dalla lettura di gennaio di 51,6. Questo è stato il primo calo nel settore dei servizi dallo scorso agosto. Infine, l’indice Composite PMI Output è sceso a 48,8 a marzo 2022 da 51,2 del mese precedente, registrando il valore più basso da febbraio 2020, con l’attività nel settore manifatturiero e dei servizi contemporaneamente contratta per la prima volta dall’apice dell’epidemia di COVID-19 in Cina nel 2020.  Dati di per sé negativi ma che potrebbero tradursi in positivi con un maggior sostegno da parte del Governo e della banca centrale.

Appuntamenti odierni: Inflazione al centro dell’attenzione in Europa con la diffusione in Francia e Italia dell’indice dei prezzi al consumo. Tema importante alla luce delle letture di ieri da parte di Berlino e Madrid, i cui valori del carovita sono entrambi saliti rispettivamente al 7,3% e 9,8%.

La lettura odierna in Francia ha da poco evidenziato un’accelerazione a marzo 4,5%, il più alto valore da dicembre del 1985, e al di sopra delle previsioni di mercato del 4,3%. Le maggiori pressioni al rialzo continuano a provenire dai costi dell’energia (28,9% contro 21,1% a febbraio), alimentari (2,8% contro 2,1%) e, in misura minore, dai servizi (2,3% contro 2,2%). Su base mensile, inoltre, i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,4%, il tasso mensile più alto di sempre.

Tema inflazione anche presente negli Stati Uniti con l’indicatore di inflazione preferito dalla Fed, ovvero il PCE core, atteso nella giornata.

Riunione OPEC+ che terrà vivo, inoltre, il mercato del petrolio e i cui effetti si risentiranno anche sui listini. Nella giornata sono inoltre attesi i discorsi dei membri FED Williams e della BCE Lane e de Guindos

CRIPTOVALUTE: Nonostante la correzione delle ultime 24 ore su Bitcoin ed Ethereum, rispettivamente dallo 0,65% e 0,22%, il mercato continua a registrare una crescita, con la capitalizzazione complessiva che segna un rialzo dello 0,43% a 2,16 trilioni di dollari.

In uno sondaggio condotto da Grayscale almeno un investitore su quattro possiede almeno bitcoin. Ovviamente non è riportato quanti Bitcoin posseggano ma tuttavia resta un forte segnale di maggiore penetrazione di una class asset che fino a pochi anni fa’ era vista assai negativa sui mercati.

Continua invece la diffusione del suo utilizzo negli Stati Uniti. Chandler, un sobborgo di Phoenix (Arizona), sta permettendo ai suoi residenti di pagare le bollette in bitcoin (BTC) ed ether (ETH) nell’ultimo esempio di governi municipali che abbracciano le criptovalute. A beneficiarne anche PayPal, essendo i pagamenti in cripto consentiti mediante i wallet di PayPal.

 

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