Inflazione al consumo USA al centro dell’attenzione dei mercati finanziari

Le preoccupazioni sulla crescita cinese, esacerbate dall’ultima lettura sulla bilancia commerciale, insieme alle attese pubblicazioni odierne sull’inflazione e con la saga del tetto del debito pubblico americano (a riguardo ieri nuova fumata nera nelle trattative), stanno spingendo gli investitori a mantenere un atteggiamento cauto. Ciò accade in un contesto già segnato da incertezza e agitazione per quanto riguarda la fiducia nel comparto bancario regionale americano. Nonostante tutto, la “paura” sembra essere ancora contenuta, come dimostra il fatto che il VIX ad un giorno sta scambiando a solo a 18,33 punti, lontano dai massimi raggiunti in prossimità delle passate pubblicazioni sull’inflazione.

Sebbene le scorse ultime sedute siano state caratterizzate dal ritorno ad una maggiore propensione al rischio e dal verde nei mercati azionari, ieri il sentimento è diventato più nervoso, con i rendimenti dei Treasury in crescita, i principali indici azionari in calo e il dollaro USA in rialzo.  

Inflazione al consumo in America che rappresenta oggi la principale attenzione nei mercati, in quanto determinante sul percorso della Fed e quindi sulla parte a breve della curva dei tassi Usa, con gli investitori che faticano ad allinearsi con la rotta programmata dalla Fed – sebbene sia di navigazione a vista, tagli nell’anno sono stati quasi esclusi. Detto questo, i mercati invece continuano a prevedere circa 200 pb di tagli dei tassi da parte della Federal Reserve nei prossimi 12 mesi.

Le stime indicano che l’inflazione complessiva sia aumentata dello 0,4% ad aprile, mantenendo il tasso annuale invariato al 5% (interrompendo una serie consecutiva di 9 mesi in calo). L’inflazione di fondo dovrebbe invece aumentare dello 0,4%, con un conseguente calo del tasso annuale al 5,5% dal 5,6%. La Fed ha lasciato intendere che l’aumento dei tassi di interesse della scorsa settimana potrebbe essere l’ultimo, ma il percorso in avanti continua a dipendere dall’inflazione. Powell ha tuttavia rimarcato come l’inflazione non scenderà così rapidamente, ma che ci vorrà del tempo. Il trend di disinflazione che si è instaurato negli ultimi mesi è possibile che possa continuare, ma non in linea retta. Intanto gli analisti di JPMorgan scommettono sui possibili movimenti dello S&P 500 a seconda della possibile lettura.

Ieri il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha incontrato i leader del Congresso sul tema del tetto del debito statunitense. Nel frattempo, a parte l’impegno a proseguire i negoziati, non ci sono stati molti segnali di progressi concreti nelle trattative. Tolto da entrambe le parti il rischio di default, le parti non sembrano trovare tuttavia punti di incontro nei negoziati, probabilmente sottovalutando l’effetto. La cosiddetta data X è ancora lontana per trovare una soluzione, poiché sia i democratici che i repubblicani sono incentivati a cercare di usare la loro leva politica nei negoziati. Prevale ottimismo su una conclusione positiva dei negoziati, sebbene si osservino divergenze sulle tempistiche da parte di diversi analisti, con attese per lo più concentrate tra Luglio e Settembre, Uno scenario che presumo come il Congresso possa approvare una proroga fino al 30 settembre, con la conclusione dell’anno fiscale.

 

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