Indici azionari nervosi, in attesa dell’inflazione americana

Gli investitori ieri hanno archiviato una seduta sugli indici azionari, con nuovi massimi storici intraday sul DAX e sull’Eurostoxx50 e i principali indici americani che sono a circa un punto percentuale dai massimi storici. 

Come sottolineato in passato, l’elemento più rassicurante di questa fase di mercato è rappresentato dai rendimenti dei titoli di stato, con il Treasury USA a 10 che ieri ha messo a segno la quarta seduta consecutiva di ribasso dei rendimenti, ora intorno ad area 1,53%, a conferma di quanto le attese inflazionistiche degli investitori siano in realtà meno forti di quanto si dica. Certamente, l’attenzione questa settimana è tutta per il dato sulle spese per consumi personali (PCE), il parametro di riferimento per la FED sull’inflazione, atteso per la giornata di Giovedì. In questo senso, la compressione di volatilità a cui stiamo assistendo in queste ultime sedute potrebbe terminare con il dato di Giovedì, certamente il più atteso nella settimana.

Gli indici europei ieri hanno raggiunto livelli record, spinti dall’accordo che ha visto la fusione di due delle più grandi società immobiliari tedesche, con la fusione tra Deutsche Wohnen e Vonovia: un operazione che complessivamente vale 18 miliardi di euro e che si inserisce in quadro di mercato in via di stabilizzazione. 

Wall Street ugualmente ieri si è mossa lateralmente, con il dato sulla fiducia dei consumatori che è rimasta invariato a Maggio, mostrando una fase di stallo nell’economia americana. Sul fronte delle storie societarie, ieri Boeing ha chiuso in rialzo dell’1,39%, dopo che la società di leasing di aerei SMBC Aviation Capital ha concordato l’acquisto di 14 jet 737 MAX.

Sul piano macroeconomico, oggi il dato principale verrà dall’economia tedesca, con la pubblicazione dell’indice ZEW mentre, sul piano degli utili aziendali, oggi sono attesi i risultati del primo trimestre di Marks and Spencer e di Nvidia.

TECHNICALS IN FOCUS

ALUMINIUM

Nel quadro del rally dell’alluminio negli ultimi 12 mesi in solo 3 circostanze la flessione dei prezzi lo ha portato sulla MM a 50 giorni. Nel quadro di un uptrend così sostenuto, si tratta certamente di un livello da tenere sotto osservazione. In aggiunta, la dinamica di prezzo sul grafico a 4 ore mostra segnali di accumulazione su un doppio minimo. Nel breve termine, i target a rialzo sono in area $2.450, $2.500 e $2.570. Diversamente, una discesa sotto area $2.300 aprirebbe la strada verso una discesa verso area $2.250 ed, in generale, verso una flessione più estesa dei prezzi.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

STAG Industrial 

Per gli investitori in cerca di rendimenti stabili il settore immobiliare americano è storicamente un ottimo generatore di flussi di cassa, in linea con la natura del business. Una delle modalità migliori per gli investitori di ottenere un’esposizione al settore immobiliare è mediante un Real Estate Investment Trust (REIT).

STAG Industrial è un REIT che si concentra sul leasing di 462 proprietà industriali a singoli locatori in tutti gli Stati Uniti, con un dividend yield attuale sopra il 4%, pari quasi a 3 volte quello medio dello S&P500. Inoltre, STAG Industrial paga dividendi mensili, un fattore molto vantaggioso per gli investitori che cercano rendimenti stabili dall’investimento.

Il mercato immobiliare di riferimento di STAG supera i $ 1.000 miliardi, metà dei quali è composto da proprietà affittate ad un singolo locatario. In un settore altamente frammentato, la società presenta un interessante mix di tipologie d’investimento, con necessità di manutenzione relativamente basse e alti tassi di fidelizzazione, creando un portafoglio di immobili industriali molto solido.  Il profilo di STAG riflette la vasta diversificazione che ha nel suo portafoglio, con una serie di singoli locatari diversificati per settore di riferimento ed area geografica.  

All’inizio di Maggio STAG Industrial ha riportato i risultati nel primo trimestre del 2021, con un flusso di cassa operativo cresciuto del 13% rispetto al trimestre dello scorso anno, grazie alla solida capacità reddituale degli inquilini del REIT. Il risultato operativo netto è cresciuto dell’11% rispetto al trimestre dello scorso anno e il tasso di occupazione del REIT è lievemente salito, dal 96,9% al 97,0%. Sul piano della morosità, STAG è riuscito a raccogliere circa il 99% dei suoi affitti negli ultimi quattro trimestri.

Per i prossimi trimestri, il flusso di cassa operativo è atteso ad una crescita del 5% annuo, con una quota di mercato nel suo settore che può ancora crescere ulteriormente.

Sul piano del payout ratio, questo attualmente si attesta intorno al 74% del flusso di cassa operativo per azione, un livello ancora alto ma tuttavia in discesa rispetto al 100% di due anni fa. In questo senso la società ha compiuto uno sforzo significativo per ridurre il livello di erogazione dei flussi di cassa in forma di dividendo per gli azionisti e garantirne la stabilità. 

In conclusione, STAG Industrial offre un rendimento annuale superiore al 4%, con pagamenti mensili, ed un payout ratio in deciso miglioramento sul piano della sostenibilità per i prossimi trimestri. La diversificazione e la solidità del business lo rende peraltro una scelta molto solida per un investitore di lungo periodo. Nel quadro di un settore immobiliare che negli Stati Uniti sta cambiando significativamente, STAG resta una delle scelte più solide.

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