Indici ancora sui massimi

Gli indici globali consolidano i rendimenti degli ultimi dieci giorni, in un quadro generale che resta molto costruttivo sugli indici azionari e che, in generale, evidenzia una decisa propensione al rischio degli investitori. Da sottolineare come, a distanza di pochi giorni, gli indici americani siano andati nuovamente a testare i massimi recenti, a riprova della solo parziale presa di profitto delle sedute precedenti.  

Le borse europee ieri sono avanzate per la terza sessione consecutiva, sulla scia dell’ottimismo legato all’arrivo di un vaccino contro il Covid-19, attenuando così la preoccupazione per il danno economico inflitto dal crescente numero di contagi di coronavirus in tutto il continente. Bene ieri il settore tecnologico, mentre restano deboli utilities, immobiliare, viaggi e del tempo libero. Sul piano delle singole storie societarie, E.ON, la maggiore società energetica tedesca, ha guadagnato l’1,32%, dopo aver notato una ripresa della domanda dalla crisi del coronavirus più veloce del previsto, mantenendo quindi la propria guidance per il 2020. 

In America, Wall Street ha messo a segno un avanzamento ancor più deciso, sulle speranze per una ripresa economica più veloce del previsto, in seguito ai dati promettenti sull’efficacia di un futuro vaccino contro Covid-19, mentre il settore tech è rimbalzato dopo le forti perdite di questa settimana. Nel complesso, i big players della tecnologia hanno vissuto alcune sedute complesse, anche in ragione dello sviluppo del vaccino, con gli investitori che hanno spostato il focus dal settore tech, alimentando la domanda per i titoli sensibili alla crescita economica, insieme ai settori più sofferenti quest’anno come l’energetico, il finanziario e l’industriale.

I mercati asiatici hanno vissuto questa notte una seduta complessivamente laterale, con gli indici che si sono mossi relativamente. I principali movimenti sono stati registrati dai titoli tecnologici che, in linea con il Nasdaq ieri, hanno dato vita ad una seduta di rimbalzo.

Sul piano macroeconomico, oggi attendiamo in Europa il dato sulla produzione industriale. Negli Stati Uniti invece attendiamo il dato relativo all’inflazione e, soprattutto, quello relativo alle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, vero barometro dell’andamento del mercato del lavoro americano.

TECHNICALS IN FOCUS

ZM

La recente correzione di Zoom ha portato il titolo a trovare il suo primo supporto in area $380, dove passa il 61.8% di Fibonacci del rally da inizio anno. Su tale livello Zoom ha messo un segno ieri un deciso rimbalzo, con la prima resistenza ora nell’area compresa tra $440 e $460. Sopra tale livello, il titolo guarderebbe ad aree di prezzo sopra i $500. Sotto il livello attuale si trova un supporto chiave di medio periodo nel range di prezzo $340-$320. L’RSI evidenzia una buona tenuta ma scarsa direzionalità del titolo e vale la pena sottolineare come il titolo stia ancora osservando una decisa espansione di volatilità, che ci attendiamo rientri, favorendo un quadro maggiormente costruttivo.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Lockheed Martin: la ripresa degli Industrial è un catalyst

Dopo le elezioni americane, e con la notizia di un possibile vaccino per il Covid-19 nei prossimi mesi, sui mercati azionari si è assistito ad un repricing dei titoli del comparto Industrial e a generalizzate prese di profitto su altri settori, tecnologia in primis, che molto bene hanno performato nel 2020. Soprattutto con il ritorno ad un quadro sanitario accettabile, i titoli industrial potrebbero tornare a fornire rendimenti in linea con il passato.

Lockheed Martin è la più grande azienda al mondo nel settore della difesa. Il suo principale cliente è il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che rappresenta circa il 60% dei suoi ricavi. Gli altri clienti sono rappresentati da agenzie governative internazionali e da altre agenzie del governo degli Stati Uniti. Nel 2019 Lockheed Martin ha registrato un fatturato di circa $60 miliardi, con il titolo che ha una capitalizzazione di mercato ad oggi intorno ai $100 miliardi. 

L’azienda opera su quattro linee di business. Il segmento più grande è l’aeronautica, che rappresenta circa il 41% delle vendite dell’azienda ed è costituito da aerei militari come l’F-35, l’F-22, l’F-16 e il C-130. Un altro è il segmento Rotary and Mission Systems, che pesa per il 26% dei ricavi ed include navi da combattimento, elettronica navale ed elicotteri.

Il segmento Missiles and Fire Control opera nel comparto dei sistemi di difesa missilistica e rappresenta il 16% del fatturato, mentre quello dei satelliti, nel suo segmento Space Systems, rappresentano il restante 17% dei ricavi dell’azienda.

La società ha appena registrato un ottimo risultato per il secondo trimestre del 2020, con i ricavi netti aumentati dell’11% a $16,2 miliardi, mentre l’utile per azione è aumentato del 16% su base annua.

Nel complesso, le quattro divisioni aziendali hanno aumentato i ricavi netti nel trimestre. In particolare il segmento dell’aeronautica ha aumentato i suoi ricavi del 16%, grazie all’aumento della produzione dell’F-35, combinato con un maggiore sviluppo dei contratti già in essere. Anche il segmento dei sistemi missilistici ha visto un aumento dei ricavi del 14%. Meno elevata la crescita degli altri settori, con la divisione Rotary e Mission Systems che è aumentata in termini di fatturato del 3% e quella Space che ha mostrato ricavi in aumento del 9%. In prospettiva, esistono forti opportunità di crescita futura, avendo la società aumentato le sue previsioni per ricavi e utili per il resto del 2020, in linea con la positività dell’ultimo trimestre.

Lockheed Martin è una società che gode di una domanda relativamente stabile nel corso degli anni, principalmente in ragione della sua esposizione commerciale con il governo americano, che garantisce commesse stabili nel corso degli anni. In aggiunta, la società riceve anche commesse da parte di governi di altri paesi, per effetto delle relazioni internazionali della difesa americana con la comunità internazionale. Ciò si traduce in un andamento decisamente anticiclico del titolo che, anche durante le fasi di recessioni, è in condizione di offrire rendimenti stabili agli azionisti.

Sul piano finanziario, Lockheed Martin ha aumentato il suo dividendo per 18 anni consecutivi. A Settembre 2020, non solo la società ha aumentato il dividendo dell’8,5%, ma ha anche scelto di riacquistare ulteriori azioni proprie per $1,8 miliardi, portando il riacquisto complessivo di azioni per il 2020 a circa $3 miliardi. Ai prezzi attuali, Lockheed Martin presenta un dividend yield del 2,8% e scambia su un multiplo Prezzo Utili vicino a 16, in linea con la sua media storica.

Sul piano tecnico, il titolo sta lateralizzando intorno alla media mobile a 200 giorni, in area $380. Sopra tale livello l’impostazione del titolo tornerebbe ad essere decisamente costruttiva.

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