In attesa del nuovo presidente, i mercati scontano ulteriori stimoli

Il mondo è ora ufficialmente in attesa: le presidenziali americane sono l’evento su cui gli investitori si sono concentrati quasi esclusivamente nelle ultime settimane. Come spesso accade, i sondaggi delle settimane precedenti sono stati rivisti nelle ultime ore e la vittoria di Biden, dalle prime proiezioni, sembra meno scontata. La price action di queste ore evidenzia una certa fiducia da parte degli investitori circa una vittoria netta di uno dei due candidati, che porti rapidamente alla definizione di un nuovo pacchetto di stimoli.

Nella giornata di ieri le borse europee hanno esteso la ripresa delle sedute precedenti, con gli investitori che per il momento mettono da parte i timori sul coronavirus, rivolgendo l’attenzione alle elezioni presidenziali statunitensi. Le migliori performance vengono registrate dai settori ciclici, più sensibili alla crescita, come petrolio e gas, minerari, banche e auto, tutti in rialzo di oltre il 2,5%. Nel complesso, molti operatori finanziari continuano ad evidenziare che una vittoria di Biden, che resta più probabile, resterebbe l’ipotesi più gradita per gli investitori. Sul piano dei singoli titoli, molto bene la banca francese BNP Paribas, che ha chiuso a rialzo del 7,15%, grazie a un aumento nel trading che l’ha aiutata a battere le stime dell’utile trimestrale.

Anche Wall Street è andata decisamente a rialzo, con gli investitori che scommettono sul fatto che una delle elezioni presidenziali più controverse del Paese si concluderà con una chiara vittoria per il candidato democratico Joe Biden e un rapido accordo su ulteriori stimoli fiscali. Tuttavia, la competizione negli stati indecisi è ancora serrata e il presidente Donald Trump potrebbe mettere insieme i 270 voti dei Grandi elettori di cui ha bisogno per rimanere alla Casa Bianca per altri quattro anni. 

Il settore bancario dell’S&P500 ha chiuso in forte rialzo, superiore al 2%, ai massimi di più di una settimana, mentre i titoli del comparto industriale, come Caterpillar e Honeywell ha messo a segno importanti guadagni, spinti da un report di JP Morgan che ha raccomandato di tornare ad investire sui titoli maggiormente ciclici, rispetto ai titoli tecnologici, che hanno sovraperformato gli altri settori in questi anni. 

Nel corso della mattinata gli indici e i futures americani restano positivi, mentre l’Europa mostra debolezza. Intanto, le prime proiezioni continuano a confermare un quadro più incerto di quanto preventivato in precedenza.

TECHNICALS IN FOCUS

OIL

La correzione del WTI fino a $34 ha dato vita alla formazione di una barra outside (una barra rialzista il cui corpo copre completamente quello della barra ribassista precedente) che ha poi spinto il WTI sopra la MM a 200 giorni. A rialzo, i primi target in focus sono in area $41.5, $44 e successivamente area $50. Al ribasso, un ritorno su area $34 potrebbe spingere il WTI verso area $30, come prossimo supporto. Nel complesso, ci attendiamo volatilità nelle prossime ore sullo strumento, ragion per cui raccomandiamo scelte attente in termini di dimensione delle posizioni di trading.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

BNP Paribas: ottimi numeri per il Q3 e valutazione ai minimi degli ultimi dieci anni

L’attuale reporting season ha messo in evidenza ottimi numeri del mondo corporate, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa. Anche il settore finanziario ha mostrato ottime indicazioni di tenuta, in un quadro molto sfidante sul lato del credito e dei costi fissi che il banking si trova ad affrontare in questa fase storica.

Ieri BNP Paribas ha riportato i numeri del trimestre e ha battuto le attese del mercato, in larga misura grazie alla solida performance nella sua unità di investment banking. La banca francese ha registrato 1,89 miliardi di euro sul piano dell’utile per il terzo trimestre del 2020, dopo che gli analisti avevano formulato una stima nell’ordine di 1,6 miliardi, stando alle stime di Refinitiv. 

Tra gli altri punti salienti del trimestre, i ricavi sono diminuiti marginalmente (-0,1%) rispetto a un anno fa, raggiungendo i 10,88 miliardi di euro. Il coefficiente di solvibilità CET1 è arrivato al 12,6% dal 12% di un anno fa. La gestione dei costi operativi, -3,8% rispetto a un anno fa, ha sostenuto i margini della banca. Tale posizione è stata ripresa anche dal CEO nel corso della presentazione dei risultati agli analisti.

Sul piano dei segmenti di business, BNP Paribas ha registrato una crescita dei ricavi in ​​tutte e tre le divisioni, ma quella CIB (Corporate and Investment Banking) ha registrato l’aumento più elevato, pari al 17% su base annua, anche se su base trimestrale la stessa divisione ha visto ricavi in discesa del 18,2%.

L’aspetto importante è che questi risultati arrivano in un momento in cui i governi di tutta Europa stanno intensificando le restrizioni sociali mentre affrontano una seconda ondata di infezioni da coronavirus. Tuttavia, BNP Paribas ha minimizzato l’impatto di ulteriori restrizioni, sostenendo che questa seconda fase di lockdown siano diversi da quelli imposti a Marzo. 

Sul piano della valutazione, BNP Paribas appare particolarmente interessante. La banca attualmente sconta la sottovalutazione generale del settore. Tuttavia, il titolo scambia ad un multiplo Prezzo / Utili pari a circa 6, decisamente sotto la sua media storica, e su livello inferiori rispetto ai competitor americani, con le banche generaliste che girano su un livello superiore ad 11, sugli utili del 2020.

Fonte: Yardeni Research

Le banche globali attualmente scontano l’impossibilità di erogare dividendi e riacquistare azioni proprie. Tuttavia, al miglioramento del quadro economico, anche il settore andrà verso una ripresa di valore e tornerà a creare valore per gli azionisti.

 

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