In attesa dei dati di domani

Restano le divergenze su un mercato che continua a restare maggiormente proiettato su un percorso più roseo, con una Federal Reserve meno falco (tassi terminali non superiori al 5%) e un rischio recessione che si tramuta in rallentamento. Su questi scenari i commenti, o meglio i non commenti, di Jerome Powell al simposio di Stoccolma sulle possibili future mosse della Fed hanno offerto nuovi barlumi di speranze. Speranze che, in attesa della prossima riunione della Fed di febbraio, dovranno fare i conti con le letture sul livello di inflazione statunitense (atteso, salvo sorprese, domani in calo) e l’inizio della stagione delle trimestrali. Se da una parte Powell (a sorpresa) ha evitato commenti sulle prossime mosse della Fed, soffermandosi soprattutto sulla necessità di indipendenza delle banche e degli infetti impopolari dell’inflazione, commenti sono invece pervenuti dalla BCE per voce della Schnabel, tra i più falchi al suo interno. Considerazioni che restano tuttavia attenuate dalle parole di Centeno, all’audizione al Parlamento portoghese, il quale ha sostenuto come l’attuale processo di aumento dei tassi di interesse si stia avvicinando alla fine. Tutto questo mentre la Banca Mondiale ha tagliato le previsioni sul PIL globale del 2023 all’1,7%, circa la metà di quanto previsto a giugno, e Wall Street, stando ad un’analisi Bloomberg, prevede un anno negativo per il mercato azionario.

Ad offrire notizie positive vengono invece in soccorso Goldman Sachs, la quale si mostra più positiva per l’Europa con una recessione che sarebbe evitata nell’anno e la Fed di Atlanta, la quale nel suo GDPNow stima ora una crescita per il quarto trimestre 2022 del 4,1%.

Se da una parte la seduta di ieri ha assistito ad un rimbalzo sui rendimenti dei Treasury americani i mercati i titoli tecnologici hanno invece sovraperformato i nomi maggiormente orientati al valore, segnale di minori preoccupazioni sulla politica della Fed oppure unicamente generato dalle buone notizie sulle Big Tech, si vedano i rialzi di Meta (upgrade JPMorgan), Amazon (nuovi servizi Prime), Microsoft (rumors Chat GPT) e Netflix (upgrade Goldman Sachs)? Sarà interessante monitorare tale futuro movimento.

Intanto non si fermano i licenziamenti societari, segnale della necessità delle aziende di rivedere i costi al fine di migliorare i propri margini. Stando al sito layoff in questi 11 giorni del nuovo anno sono state licenziate 18392 persone, ovvero 1672 persone al giorno, un valore quasi quattro volte maggiore di quello del 2022, con un valore che si assesta a 422.

Giornata tranquilla sul fronte delle pubblicazioni macroeconomiche, senza dati di interesse. In Italia sono attese le letture sulle vendite al dettaglio mentre in America le scorte EIA. Nel corso della giornata sono previsti alcuni interventi della BCE con Holzmann, Villeroy e De Cos. Infine, nella notte la Cina pubblicherà i dati sull’inflazione al consumo alla produzione di dicembre.

Nel mondo delle criptovalute resta positivo questo nuovo inizio anno, con Bitcoin sopra i $17 mila e con una performance superiore a quella del Nasdaq 100: BTC +5,56% e NDX +3,16%. Tuttavia, si iniziano ad intravedere alcuni possibili rallentamenti di questo mini-entusiasmo. Osservando infatti il rapporto ETH/BTC, termometro della propensione al rischio del mondo cripto (con ETH che tende a sovraperformare BTC nei momenti di entusiasmo) si rileva un suo possibile rallentamento.

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