Il rilancio dei mercati

Seduta di martedì sulle principali piazze finanziarie occidentali all’insegna dei rialzi.

Come in una partita di Texas hold ’em gli investitori europei rilanciano ancora prima di scoprire le carte sul tavolo: la stabilità politica italiana (con la votazione attesa nella giornata odierna), la decisione sui tassi d’interesse della Bce (attesa per domani) e la ripresa della fornitura del gas russo. Scopriremo nei prossimi giorni se la giocata sarà stata corretta.

Mercati europei che chiudono in territorio positivo, nonostante una sbandata iniziale generata dalla caduta di ieri di Wall Street, con Apple principale protagonista.

50 Punti base: Nella giornata è circolata la notizia secondo cui la Banca Centrale Europea starebbe considerando un approccio più aggressivo con la possibilità di aumentare i tassi di interesse, questo giovedì, del doppio del quarto di punto delineato solo il mese scorso. Una tale mossa segnerebbe una netta deviazione dalla guida a cui Bce ha provveduto recentemente ad informare i mercati. Sebbene la notizia abbia generato movimenti, in particolar modo a sostegno degli istituti di credito e dell’euro (dove solamente la scorsa settimana scambiava al di sotto di $1), è da ritenersi difficile alla luce del “movimento graduale” più volte citato dalla Lagarde, per ultimo nel suo discorso di Sintra del 28 Giugno. È tuttavia anche vero che la Bce ha sempre riportato di volersi muovere in un contesto “data dependent” e sui duplici principi di “gradualità e apertura a tutte le opzioni”. Sempre a Sintra la Lagarde ha così riportato: “La gradualità consente ai responsabili della politica monetaria di valutare nel continuo l’impatto delle proprie azioni sulle prospettive di inflazione, una strategia prudente in tempi incerti. L’apertura a tutte le opzioni permette alla politica monetaria di reagire prontamente in base ai nuovi dati sull’economia e sulle aspettative di inflazione e, se l’incertezza diminuisce, la sua traiettoria può essere riottimizzata di conseguenza”. Il punto è proprio questo: l’incertezza è veramente diminuita in modo tale da far venir meno al principio di gradualità?

Dalla comparazione degli andamenti dei tassi ufficiali tra Stati Uniti, Unione Europea e Regno Unito si evidenzia la decisa divergenza di Francoforte, la quale spesso si è mossa successivamente agli altri Istituti Centrali. Situazione che tuttavia rimarca anche la difficoltà nelle scelte politiche che la Bce riscontra con economie decisamente diverse al suo interno.

Inflazione e gas: Nel frattempo, in Europa il tema gas ed inflazione restano protagonisti. La lettura odierna sull’inflazione di giugno ha confermato il dato preliminare di una crescita annuale al 8,6% (massimo storico) evidenziando, in particolare, oltre all’ormai noto incremento energetico, soprattutto una pressione inflazionistica diffusa. Escludendo l’energia, l’inflazione è salita al 4,9% dal 4,6%, più del doppio dell’obiettivo della BCE del 2%.

Sul tema gas oggi a rimarcare le preoccupazioni ci ha pensato il Fondo Monetario Internazionale, il quale ha stimato un impatto negativo sulla produzione economica “particolarmente significativo”, fino al 6% per alcuni Paesi. L’Italia si posizionerebbe in quarta posizione in tale non gradita classifica, alle spalle di Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca.

In attesa di scoprire le carte sulla ripresa o meno del flusso di gas russo, passante per il gasdotto Nord Stream I, a giocare in attacco sembra essere prevalentemente Mosca. Gazprom ha ieri riportato come è pronta a riavviare giovedì le esportazioni di gas attraverso il suo gasdotto ma capacità ridotta

Preoccupazioni economiche che sempre di più si ripercuotono all’interno della vita reale. L’ultimo report pubblicato oggi dalla BCE, in relazione all’indagine sui prestiti bancari (BLS) dell’area dell’euro a luglio 2022, evidenzia come nel secondo trimestre le banche, in relazione alla concessione di prestiti alle famiglie per l’acquisto di abitazioni, abbiano segnalato un forte inasprimento netto degli standard di credito, con una percentuale netta del 24% – valori non di poco conto, tenendo in considerazione come i massimi registrati vedano i picchi del 27% nel Q3 2020, del 29% nel Q12012 e del 41% nel Q12009.

In salita anche gli standard per il credito al consumo e altri prestiti alle famiglie, con una percentuale netta al 9%. Una minore tolleranza al rischio del sistema bancario si evidenzia pertanto in tale rapporto. Interessante/preoccupante inoltre osservare un aumento della domanda di prestiti/linee di credito alle imprese necessaria per finanziare il capitale circolante netto, probabilmente correlato agli aumenti energetici e delle materie prime. Situazione che, in un contesto di rialzi dei tassi e di rischi di recessione, potrebbe generare maggiori pressioni alla stabilità delle imprese.

USA: martedì le azioni di Wall Street sono aumentate, mentre il dollaro si è indebolito, con la stagione degli utili statunitensi in primo piano. Lo S&P 500 ha chiuso la giornata in rialzo del 2,8%, il più grande aumento giornaliero dalla fine di giugno. Questo nonostante una pubblicazione del sondaggio condotto da Bank of America tra i maggiori gestori al mondo che evidenzia una decisa paura, con il numero di chi si dichiara ottimista sulla crescita dell’economia globale e degli utili aziendali sui minimi storici. L’allocazione degli investitori alle azioni è crollata sui livelli dell’ottobre 2008, mentre l’esposizione alla liquidità è salita ai massimi dal 2001.

L’eccessivo rafforzamento del dollaro intanto continua a mietere vittime a Wall Street. Ieri Johnson & Johnson ha tagliato le sue previsioni di profitto per l’anno, a causa del dollaro più forte, il quale riduce il valore dei suoi guadagni all’estero. Citi ha invece tagliato il price target a Microsoft citando proprio venti contrari sul cambio valutario.

Netflix intanto vola in pre-market (+5,61%) dopo le pubblicazioni delle sue trimestrali. Sebbene l’emorragia sugli abbonati resti all’interno della piattaforma di streaming, con una perdita di circa 1 milione di abbonati nel secondo trimestre, questa risulta essere inferiore alle stime dei 2 milioni. Netflix ha inoltre previsto un aumento di 1 milione di abbonati nel terzo trimestre, il quale tuttavia risulta essere più basso rispetto agli 1,8 milioni attesi dagli analisti.

Appuntamenti odierni: Nessun taglio sui tassi in Cina mentre nel Regno Unito l’inflazione continua a galoppare, registrando a giugno un incremento mensile dello 0,8% e su base annua del 9,4%.

In Europa l’attenzione sarà tutta rivolta su Roma con l’attenzione nella mattinata al Senato, con l’intervento di Draghi e con il voto di fiducia atteso nella serata. Sebbene restino alte le probabilità che Draghi possa restare, con il M5S che potrebbe soffrire una nuova diaspora, sarà complicato per il Governo tenere a bada gli umori interni e procedere con le principali riforme programmate. Il vaso potrebbe essere riparato ma non essere più lo stesso.

La Commissione Ue, intanto, dovrebbe presentare il piano per fronteggiare l’emergenza sulle forniture di gas.

TRIMESTRALI: Protagonista della giornata Tesla che, a chiusura dei mercati, alzerà il velo sui propri conti. Tra gli altri protagonisti della giornata si riportano ASML, Abbot, Nasdaq, Baker Hughes, Alcoa, Kinder Morgan, Crown Castle International, CSX e United Airlines Holdings. Mentre in Europa avremo modo di vedere i dati per Dassault Aviation, Johnson Matthey e Royal Mail.

 

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