Niente carbone per i mercati ma un deciso ritorno agli acquisti, questo è quanto ha lasciato in eredità la befana nella seduta dell’epifania. Sebbene i dati fossero in chiaroscuro gli investitori hanno preferito leggere il bicchiere mezzo pieno. In Europa con un’inflazione core che continua ad evidenziare progressi i mercati hanno comunque brindato ai principali rallentamenti dell’inflazione, sia delle letture nazionali che europee. Di simile interpretazione il dato sul mercato del lavoro americano. All’inizio della settimana i titoli azionari erano stati messi sotto pressione dalle pubblicazioni che avevano rivelato la continua e robusta apertura di posti di lavoro e il calo delle richieste iniziali di disoccupazione. Il dato di venerdì ha avvalorato un mercato del lavoro decisamente saldo, indicando una persistente domanda di lavoro e confermando che l’economia, pur rallentando indubbiamente, non si sta arrestando bruscamente. Con i NonFarm Payrolls che hanno visto l’aggiunta di 223.000 nuovi posti di lavoro, portando a nove i mesi consecutivi di letture superiori alle aspettative, le buone notizie sono state riposte su una lettura più bassa dal 2022 e soprattutto su un rallentamento della crescita salariale. È qui che si è manifestata la storia della “cattiva notizia è una buona notizia”. Il dato ha infatti posto in luce la lettura più bassa degli ultimi 16 mesi, scendendo al 4,6%. Sebbene il rallentamento della crescita salariale non sia certo una tendenza per cui rallegrarsi quando si parla di stato di salute dell’economia, si tratta di un segnale positivo per i mercati finanziari, dato che la Fed manterrà la sua politica restrittiva fino a quando l’inflazione le spinte inflazionistiche non saranno messe sotto controllo. A tal riguardo appare interessante osservare come il recente rallentamento della crescita salariale ha coinciso con un picco delle pressioni inflazionistiche core.
Con il calo dei prezzi energetici, del dollaro, dei rendimenti obbligazionari la fotografia che è apparsa a fine settimana è stata quella di Goldilocks, dove il colore verde ha prevalso. Bene anche l’oro, il quale ha potuto beneficiare dei cali del biglietto verde e soprattutto dei rendimenti reali. Resistenza dei $1880 ed in estensione dei $1915 i prossimi livelli da monitorare.
Il petrolio ha visto una correzione di oltre l’8% nella scorsa settimana, tuttavia una ripresa dell’economia, soprattutto quella cinese potrebbe portare nuove pressioni rialziste sul greggio. A tal riguardo il segretario della People’s Bank of China ha dichiarato domenica che la crescita economica cinese riprenderà rapidamente e tornerà al suo percorso “normale”, poiché il governo fornirà maggiore sostegno finanziario alle famiglie e alle aziende private per aiutarle a riprendersi dal crollo indotto dalla crisi. Infine, le minori pressioni sul gas europeo TTF, sceso sotto i 70 euro a MWh rappresentano le migliori notizie sul fronte europeo. A tutto questo si aggiunge la minore pressione alimentare, con l’Indice dei prezzi alimentari della FAO che venerdì ha registrato il nono mese consecutivo in flessione, superando ormai le pressioni post invasione russa e riportando i livelli più bassi da settembre 2021. Considerando l’intero 2022, l’indice ha registrato una flessione di circa il 2%, dopo aver annotato un picco di quasi il +18%.
L’agenda della settimana vedrà nuovamente gli Stati Uniti al centro dell’attenzione con la pubblicazione del tasso d’inflazione e con il presidente della Fed Jerome Powell atteso prendere la parola al simposio internazionale della Riksbank.
Inflazione, la cui pubblicazione è attesa per giovedì, è attesa in calo al 6,5% così come quella core al 5,7%. Nella settimana è inoltre attesa la lettura sul sentimento dei consumatori dell’Università del Michigan e dei prezzi delle importazioni e delle esportazioni.
In Europa, dopo l’attenzione sul fronte inflazionistico, le pubblicazioni si concentreranno sul tasso di disoccupazione dell’Eurozona, Nel frattempo, la Germania è attesa giovedì riportare i dati preliminari del PIL 2022, con previsioni che indicano un 1,9%, in rallentamento rispetto al 2,6% registrato nel 2021.
Nel Regno Unito le principali attenzioni sono riposte sulle pubblicazioni sul Prodotto Interno Lordo, in aggiunta a previsioni che l’economia britannica sia tornata in contrazione a novembre, con un calo della produzione industriale e manifatturiera.
Riparte venerdì la stagione delle trimestrali con le pubblicazioni di Bank of America, BlackRock, Citigroup, JPMorgan Chase e Wells Fargo, per citarne alcuni.
Con le preoccupazioni sul rallentamento economico, gli utili potrebbero presentare una maggiore attenzione. Le principali attese riportano che solo 4 degli 11 settori (energetico, industriale, immobiliare e utilities) dell’S&P 500 dovrebbero registrare una espansione degli utili, rendendo improbabile una crescita complessiva degli utili dell’S&P 500. Con un’asticella delle aspettative bassa, tuttavia, le maggiori opportunità potrebbero rappresentare un ottimo catalizzatore per i mercati. Se nel terzo trimestre tra le principali preoccupazioni menzionate della società era emerso l’effetto negativo del cambio, dall’inizio del quarto trimestre il biglietto verde è sceso di oltre il 7%, il che potrebbe offrire una principale sorpresa di queste trimestrali.
Il contenuto di questa newsletter è di natura informativa ed educativa e non può essere considerata come attività di consulenza finanziaria né come raccomandazione all’investimento.
Performance passate non sono indicative di performance future. Il trading è rischioso e si raccomanda di rischiare solo il capitale che si è disposti a perdere.
Dovresti chiedere consiglio a un consulente finanziario indipendente e debitamente autorizzato e assicurarti di avere la propensione al rischio, l’esperienza e la conoscenza opportune prima di decidere di investire. In nessuna circostanza eToro si assumerà alcuna responsabilità nei confronti di persone fisiche o giuridiche per (a) qualsiasi perdita o danno, interamente o parzialmente causati da, dovuti a, o relativi a qualsiasi transazione legata ai CFD o (b) qualsiasi danno diretto, indiretto, speciale, consequenziale o incidentale.
I mercati delle criptovalute sono servizi non regolamentati e non sono controllati da nessun quadro normativo specifico europeo (incluso il MiFID) o nelle Seychelles. Pertanto, quando utilizzi il nostro Servizio di Trading di Criptovalute non potrai beneficiare delle protezioni disponibili per i clienti che ricevono servizi di investimento regolamentati (a seconda dei casi) dal MiFID, come l’accesso al Cyprus Investor Compensation Fund (ICF)/al Financial Services Compensation Scheme (FSCS) e al Financial Ombudsman Service per la risoluzione delle controversie, né delle protezioni disponibili ai sensi del quadro normativo delle Seychelles.