Il gioco delle ombre cinesi

Con le buone notizie che diventano cattive notizie è normale aspettarsi come la strada dinnanzi sia tortuosa. Mercati che prima brindano per un rallentamento economico, segno di un possibile calo sulle pressioni inflazionistiche, per poi spaventarsi per una possibile prossima recessione. Ieri la storia si è nuovamente ripetuta. Le buone notizie della riapertura della Cina alla sua politica Zero Covid, la quale spesso ha generato buon umore sui mercati, ieri si sono tramutate in cattive notizie sui mercati a causa delle pressioni al rialzo che ciò potrebbe generare sulle quotazioni del greggio, e quindi sull’inflazione. Termometro, offerto dai rendimenti dei Treasury americani, che torna pertanto nuovamente al rialzo, dopo aver ignorato le aspettative sui tassi della Federal Reserve.  Il rendimento del Treasury decennale statunitense è salito dello 0,11% al 3,85% così come quello del bund tedesco a medesima scadenza che ora torna ad offrire il 2,51% (+44% nelle ultime tredici sedute).

In tale scenario di rialzi dei rendimenti e delle materie prime gli investitori tornano a rifugiarsi sul settore energetico e nei settori difensivi (energia, beni di consumo e servizi di pubblica utilità hanno ieri chiuso tutti in positivo la seduta), con i titoli ciclici ad essere maggiormente penalizzati.

Tesla fatica ad uscire dalla spirale delle vendite, crollando ormai in ventesima posizione nella classifica delle società a maggiore capitalizzazione e registrando la maggior distanza al negativo di sempre delle sue quotazioni dal prezzo medio atteso dagli analisti.

Ieri, a gettare benzina sul fuoco ci ha pensato la notizia battuta da Reuters secondo la quale il produttore di veicoli elettrici avrebbe deciso di ridurre i piani di produzione dal 3 al 19 gennaio e interrompere la produzione dal 20 al 31 gennaio per il Capodanno cinese. Anche Nio ha ieri annunciato revisioni al ribasso sulle consegne per il quarto trimestre, ora attese tra i 38.500 e 39.500 rispetto alla previsione precedente di 43.000-48.000. Consegne che vedono quest’anno la supremazia di BYD e soprattutto il calo di Tesla.

Se il mercato traballa sulla scia dei timori cinesi, il settore del lusso ne trova beneficio. Dopo le pressioni sulle vendite su uno dei maggiori mercati globali la riapertura di Pechino rappresenta la notizia maggiormente attesa dal settore.

Dopo la drastica decisione cinese in materia di politica Covid, anche Israele, tra i primi paesi in tema di vaccinazioni, ha ieri deciso di declassare il virus a livello influenzale a partire dal 31 gennaio. Decisione che fa ben sperare sul futuro e che pone invece pressioni sulle note società dei vaccini.

 

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