Il mercato azionario ha attraversato una giornata di profondo contrasto, iniziando con perdite significative che si sono poi mitigate, portando a chiusure con ribassi più moderati. Queste fluttuazioni sono state scatenate dalle reazioni negative ai risultati finanziari di alcune delle principali aziende e dalle crescenti preoccupazioni per la crescita economica globale e le imminenti politiche sui tassi d’interesse della Federal Reserve.
Meta Platforms ha subito un calo drastico, superiore al 10%. Nonostante una crescita degli utili anno su anno del 117%, le previsioni per il secondo trimestre al di sotto delle aspettative del mercato e le proiezioni di un aumento delle spese totali per l’anno hanno allarmato gli investitori. La società ha così riportato: “Prevediamo che le spese totali per l’intero anno 2024 saranno comprese tra 96 e 99 miliardi di dollari, un aggiornamento rispetto alla nostra previsione precedente di 94-99 miliardi di dollari a causa di maggiori costi infrastrutturali e legali. Per Reality Labs, continuiamo a prevedere che le perdite operative aumenteranno in modo significativo anno dopo anno a causa dei nostri continui sforzi di sviluppo dei prodotti e dei nostri investimenti per ampliare ulteriormente il nostro ecosistema.” Gli investitori non sembrano gradire troppo i “significativi” investimenti di Zuckerberg, preferendo l’efficienza (passata) dei costi. Le spese pazze sul metaverso sembrano ancora bruciare per molti investitori. Anche IBM e Caterpillar hanno riportato risultati deludenti, con IBM che ha visto un calo superiore all’8% dopo un primo trimestre di ricavi opachi, mentre Caterpillar è scesa di oltre il 7%, con aspettative di vendite per il secondo trimestre inferiori rispetto all’anno precedente.
Le perdite azionarie hanno poi accelerato nella giornata dopo che i rendimenti obbligazionari sono saliti sui segnali di inflazione persistente e di forza del mercato del lavoro, quando l’indice dei prezzi PCE core del primo trimestre statunitense di giovedì è stato rivisto al rialzo e le richieste settimanali di disoccupazione sono scese inaspettatamente al minimo di 2 mesi, fattori aggressivi per la politica della Fed. Inoltre, la revisione al ribasso più ampia del previsto del PIL statunitense del primo trimestre e la revisione al rialzo dell’indice dei prezzi core del primo trimestre hanno alimentato i timori di stagflazione.
In particolare, il PIL statunitense del primo trimestre è aumentato dell’1,6% su base annua, al di sotto delle aspettative per il 2,5% ma soprattutto meno della metà del valore del quarto trimestre del 3,4%. Nel complesso, i dati tuttavia non sembrano troppo deboli, anche se il numero di crescita del PIL è stato inferiore alle aspettative. Analizzando i fattori trainanti della crescita per il primo trimestre, il consumo delle famiglie ha mostrato resilienza, aumentando del 2,5% su base annualizzata, sostenuto da una spesa robusta per i servizi. Al contrario, le esportazioni nette hanno pesato negativamente, con le importazioni che sono cresciute molto più delle esportazioni, influenzate (forse) anche dal rafforzamento del dollaro nello scorso trimestre. La spesa pubblica ha infine contribuito meno alla crescita, aumentando solo dell’1,2% su base annualizzata rispetto al 4,6% del trimestre precedente.
Parallelamente, la crescita economica più debole del previsto è stata accompagnata da un aumento dell’inflazione. L’indice dei prezzi PCE core degli Stati Uniti è passato dal 2,0% a un incredibile 3,7%. Questo dato ha superato le stime del 3,4% suggerendo ulteriormente che l’inflazione è in aumento. L’economia si sta indebolendo e l’inflazione è in aumento. Il peggior risultato possibile per la Fed. Un incubo per gli investitori, ovvero una combinazione di una crescita più debole e di prezzi più alti del previsto che ha spinto i rendimenti obbligazionari al rialzo e le azioni al ribasso. Se è vero che una rondine non fa primavera, le rondini sono ormai più di una, con gli ultimi dati sull’inflazione che non sono stati certamente a favore per una prossima mossa di tagli della Federal Reserve. Anzi, ormai il mercato ne sconta solamente uno. Tuttavia, il vero banco di prova resta verrà ad essere testato ulteriormente oggi, con la lettura dell’indice dei prezzi della spesa per consumi personali, dato maggiormente valutato dalla Federal Reserve.
Nonostante le sfide poste dalla lotta all’inflazione e le difficoltà persistenti, un crescente numero di analisti ritiene che le azioni possano continuare a salire, anche se i tassi di interesse dovessero rimanere invariati per tutto il 2024. Forse non è necessario preoccuparsi eccessivamente di un eventuale taglio dei tassi da parte della Federal Reserve quest’anno. La volatilità dei mercati, pur essendo fonte di disagio, offre anche occasioni di guadagno: dall’inizio di novembre, per esempio, l’S&P 500 ha registrato un incremento di circa il 20%. È normale che i mercati subiscano da uno a tre ritracciamenti annuali. Di conseguenza, le opportunità di investimento nei mercati azionari rimangono attraenti, consentendo agli investitori di trarre vantaggio dalle fluttuazioni di mercato.
Alla fine della recente sessione di mercato, diversi settori statunitensi hanno chiuso al ribasso, guidati dal calo dei servizi di comunicazione a causa di utili deludenti. Al contrario, i settori dell’energia e dei materiali hanno eccelso, in un contesto di dati economici che hanno enfatizzato il rischio di una possibile stagflazione. Alcune di queste rotazioni potrebbero tuttavia invertirsi oggi sulla base dei risultati degli utili after hours di Google e Microsoft e del calendario macro di oggi.
Proprio Alphabet non ha deluso, con il titolo che vola nell’ After Hours di oltre l’11%. I risultati finanziari per il primo trimestre del 2024 dimostrano una notevole forza e resilienza, con entrate totali di $80,5 miliardi, segnando un aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo tasso di crescita annuale del 15% o superiore era mancato in tutti i trimestri dello scorso anno, con l’ultimo dato che aveva registrato un incremento simile o superiore risalente al primo trimestre del 2022. La crescita è stata sostenuta principalmente dalle prestazioni solide nei segmenti di Search, YouTube e Cloud, tutti settori in cui Alphabet continua a innovare ed espandersi. Durante la conference call, l’attenzione si è concentrata per lo più su come l’intelligenza artificiale stia trasformando i servizi core dell’azienda, migliorando non solo l’efficienza operativa ma anche l’esperienza utente. L’introduzione di modelli AI avanzati, come Gemini 1.5 Pro, evidenzia l’ambizione di Alphabet di rimanere al passo con le rapide evoluzioni tecnologiche e di consolidare la sua leadership nel settore. L’incremento significativo delle entrate provenienti dal Cloud, che ha raggiunto i $9,574 milioni, riflette l’impegno continuo in investimenti strategici e sviluppo di infrastrutture robuste, posizionando Google Cloud come una risorsa essenziale per aziende di ogni dimensione. Inoltre, il segmento delle sottoscrizioni, trainato da Google One, ha raggiunto un traguardo importante superando i 100 milioni di abbonati paganti, segnando una crescita impressionante e dimostrando la crescente dipendenza e fiducia degli utenti nei servizi a pagamento di Google. Il trimestre si è concluso con un utile di 23.7 miliardi di dollari, in progresso di oltre il 57% a/a.
Un 2024 all’insegna del dividendo per le Big Tech? Dopo Meta, anche Alphabet segue le orme con l’introduzione del suo primo dividendo. Un momento significativo nella storia finanziaria dell’azienda, riflettendo un cambio di rotta delle Big Tech dopo l’annuncio di Meta dello scorso trimestre. L’annuncio di Alphabet Inc. di avviare un programma di dividendi e di estendere il suo piano di riacquisto azionario rappresenta una svolta significativa nella strategia di gestione del capitale dell’azienda. Con il pagamento di un dividendo trimestrale di $0.20 per azione, Alphabet si impegna a restituire valore agli azionisti in modo diretto e continuativo, segnando un passaggio importante nella sua politica di allocazione del capitale. Parallelamente, l’approvazione di un nuovo piano di riacquisto di azioni del valore di $70 miliardi dimostra la volontà dell’azienda di continuare a investire in sé stessa, nonostante il titolo viaggi su massimi storici, evidenziando una forte convinzione nel valore intrinseco delle sue azioni e nel potenziale di crescita a lungo termine.
Anche Microsoft non ha deluso, forte di una crescita degli utili del 20%. La società ha, dimostrando una volta di più la solidità e l’efficacia della sua strategia aziendale. . Con un aumento dei ricavi totali del 17%, arrivando a $61,9 miliardi, e un incremento del 23% del reddito operativo, che ha raggiunto i $27,6 miliardi, Microsoft dimostra la solidità delle sue operazioni e la sua abilità nel capitalizzare su tendenze di mercato cruciali. Il settore Microsoft Cloud ha continuato a essere un punto di forza per l’azienda, generando $26,7 miliardi e rappresentando una crescita del 21%. Questa crescita è stata sostenuta principalmente dall’espansione di Azure, che ha visto un incremento impressionante del 31% nei ricavi, sottolineando la crescente dipendenza del mercato sulle soluzioni cloud di Microsoft e la sua posizione leader nell’offerta di servizi cloud scalabili e sicuri.
Durante la conference call, l’amministratore delegato Satya Nadella ha enfatizzato il ruolo trasformativo dell’intelligenza artificiale, con particolare riferimento a come oltre il 65% delle aziende Fortune 500 stia utilizzando il servizio Azure OpenAI. Questo dimostra non solo l’adozione dell’IA nelle operazioni aziendali standard ma anche il potenziale di Microsoft di guidare l’innovazione in questo ambito.
I segmenti Productivity and Business Processes e More Personal Computing hanno anche mostrato prestazioni solide. Il primo ha registrato una crescita del 12% nei ricavi, guidata dalla crescita del 15% nei ricavi di Office 365 Commercial. Il secondo ha visto un incremento del 17% nei ricavi, notevolmente influenzato dall’acquisizione di Activision che ha potenziato i contenuti e i servizi Xbox.
Con un Outlook positivo e l’anticipazione di ulteriori investimenti in infrastrutture AI e un aumento delle spese in capitale, Microsoft si posiziona strategicamente per sfruttare le opportunità emergenti in intelligenza artificiale e cloud computing.
Le Big Tech enfatizzano l’IA, creando un vento in poppa per il settore dei semiconduttori legati al settore.