I verbali FOMC spaventano i mercati: Wall Street in ribasso, i tassi d’interesse potrebbero restare alti a lungo

Nuova giornata di correzioni sui principali listini finanziari, con lo S&P 500 che, per la quarta sessione consecutiva, ha registrato un andamento in flessione, riportando una riduzione del 3,8% dal precedente mercoledì (lunedì scorso i mercati americani erano rimasti chiusi per festività). Situazione che annota la decisa contrazione dei guadagni da inizio anno, attualmente al +3,58% rispetto ai massimi del 2 febbraio di poco meno del +9%.  Quarta seduta consecutiva in rosso che viene ad essere registrata anche per Milano, con il FTSE MIB che tuttavia mantiene la posizione di migliore performance dall’inizio dell’anno tra le principali piazze finanziarie. Non sono state sufficienti le buone trimestrali di Stellantis a mantenere inalterato l’umore degli investitori, con un occhio ai verbali FOMC, con l’indice milanese trascinato al ribasso del settore bancario.

L’andamento delle contrattazioni di mercoledì riflette il recente cambiamento del mercato azionario. Dopo la corsa al rialzo di inizio 2023, martedì le azioni statunitensi hanno subito la peggiore seduta dell’anno e ieri hanno galleggiato prima di essere nuovamente portate al ribasso dalla lettura dei verbali FOMC. Verbali che hanno riportato che i tassi d’interesse potrebbero restare più alti a lungo, a causa dei continui timori per l’inflazione. Con la parola inflazione citata per ben 91 volte, rappresentando il termine più menzionato nel testo (come nelle diverse riunioni dello scorso anno).

I verbali della riunione hanno inoltre mostrato che i responsabili politici prevedono ulteriori rialzi dei tassi per un periodo più lungo per riportare l’inflazione all’obiettivo della Fed.  Si è inoltre rivelato che “alcuni” partecipanti fossero favorevoli a un rialzo più ampio di 50 pb, così come che tutti i partecipanti si aspettavano ulteriori rialzi dei tassi nelle prossime riunioni, nonostante i mercati avessero ipotizzato una pausa a marzo prima della riunione. Alcuni partecipanti hanno anche osservato che l’allentamento delle condizioni finanziarie prima della riunione potrebbe giustificare un orientamento più restrittivo della politica monetaria, sebbene lo stesso Powell abbia minimizzato il rischio in passato. Si è inoltre trattato di come l’orientamento politico restrittivo dovrebbe essere mantenuto fino a quando i dati in arrivo non dovessero fornire la certezza che l’inflazione sia su un percorso di discesa sostenuta verso il 2%, cosa che quindi richiederà maggior tempo delle attese dei mercati. È inoltre emerso che alcuni membri hanno affermato che una politica “non sufficientemente restrittiva” potrebbe bloccare i recenti progressi nella moderazione delle pressioni inflazionistiche, suggerendo che potrebbero essere disposti ad aumentare i tassi oltre la previsione di dicembre del 5,1%. I mercati hanno reagito a tutto ciò con i listini in discesa, i rendimenti dei Treasury a 2 anni che hanno virato verso l’alto e valutando una probabilità leggermente più alta di un rialzo di 50 pb a marzo e la coppia EUR/USD ha toccato il livello inferiore a 1,06 per la prima volta dall’inizio di gennaio.

Intanto in Europa l’Eurostat mostra la problematica italiana legata alla forte dipendenza degli anziani, intesa quale numero di anziani rispetto alle persone in età lavorativa. Se il dato nel 2022 vede l’UE al 33% nel rapporto, l’Italia si classifica in prima posizione nella non desiderata classifica con un 37,5%, seguita da Finlandia 37,4 e Portogallo +37,2%. Rapporto che mette in luce le maggiori pressioni italiane sui sistemi previdenziali e assistenziali, e quindi del maggior impatto sulle finanze pubbliche.

Sul fronte delle trimestrali ieri sera Pirelli ha lasciato un leggero amaro in bocca con gli effetti inflazionistici degli aumenti dei costi che hanno ridotto la marginalità aziendale ma soprattutto con un Outlook per il 2023 non ottimista, con ricavi attesi invariati o in leggera crescita e, soprattutto, marginalità attesa in contrazione così come dei del flusso di cassa netto e del ROIC. In America bene le trimestrali di Palo Alto ma soprattutto di Nvidia che riporta un aumento degli utili, delle vendite e soprattutto della guidance (quest’ultima spesso rivista al ribasso nelle ultime tre pubblicazioni). Outlook positivo che potrebbe essere condizionato dal punto di inflessione dell’Intelligenza Artificiale in ogni settore, si veda boom ChatGPT, così come dal settore del gaming in ripresa dalla flessione post pandemia.

 

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