I tassi in flessione sostengono azionario e materie prime

Nell’attesa degli eventi macroeconomici più significativi della settimana, ossia le riunioni delle banche centrali e i dati sull’inflazione in Cina e negli Stati Uniti, l’inizio di settimana sulle piazze finanziarie è stato in linea con quanto osservato più recentemente: movimenti frazionali e operatività da trading range per la maggior parte degli operatori. 

Sebbene la settimana debba ancora entrare nel vivo, il quadro di fondo non sembra destinato a cambiare nel breve termine: i mercati azionari, per quanto su valutazioni decisamente alte, restano la scelta più costruttiva per gli investitori, alla luce anche di aspettative inflazionistiche che, nella realtà, sono molto meno alte di quanto i rendimenti del mondo obbligazionario continuano a prezzare. In questo senso, i rendimenti del Treasuries USA a 10 anni continuano ad evidenziare debolezza, con un rendimento che è stabilmente sotto l’1,6%, favorendo le previsioni di quanti ritengono che l’inflazione futura dovrebbe essere di natura transitoria piuttosto che strutturale.

Piuttosto, la giornata di ieri ha continuato a confermare la forza delle materie prime, con il WTI che resta vicino ad area $70 e l’oro che prosegue nella sua silenziosa ripresa verso area $1.900. 

In generale, è interessante notare come in questa fase gli investitori continuino a restare posizionati sull’azionario internazionale, preferendo diversificare tra settori ed aree geografiche, piuttosto che considerare di uscire dall’equity, sia pure in parte, in attesa di correzioni più significative, che ad oggi appaiono poco probabili. 

È verosimile che questa scarsa direzionalità proseguirà anche per le prossime seduta ma l’osservazione del quadro generale, macroeconomico ed intermarket, ci fa ritenere improbabile in questa fase un repentino cambio di asset allocation per gli investitori, istituzionali in primis.

TECHNICALS IN FOCUS

PALANTIR

In linea con quanto stiamo osservando su diversi titoli tecnologici, anche Palantir sta fornendo indicazioni maggiormente costruttive, dopo i minimi della metà di Maggio scorso. Il titolo ha recentemente rotto a rialzo la MM a 50 giorni, per la prima volta da Febbraio 2021, e la fase di accumulazione che osserviamo ha come primi target area $27,3 e $31, dove passa il 50% di Fibonacci della correzione che congiunge i massimi storici con i minimi recenti. Sopra tali livelli, il target principale è in area $35. Sul piano dei supporti, solo una discesa sotto $20 indebolirebbe sensibilmente la forza del rimbalzo attualmente sotto osservazione. 

SNOW

Nelle settimane passate avevamo osservato l’importante fase di accumulazione, accompagnata di divergenza rialzista di RSI, su Snowflake. Ieri il titolo ha rotto con volatilità la resistenza di area $240, massimo dell’8 Marzo scorso, dopo aver consolidato sopra la MM a 50 giorni. I prossimi target in focus sono in area $279, $300, mentre solo un retest, con rottura al ribasso, di area $200 invaliderebbe il set up rialzista venutosi a formare. 

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