I dati sul Covid spingono gli investitori alla cautela

Un’altra seduta nel complesso debole sulle piazze azionarie. Ad incidere sul sentiment degli investitori è la recrudescenza dei casi di Covid-19, e le nuove misure di lockdown che i vari paesi stanno implementando, nell’attesa di maggiori indicazioni sul fronte dello stimolo fiscale. In aggiunta, l’inizio della reporting season americana sta evidenziando buoni segnali di business ma risente del clima di cautela generale.

L’azionario europeo si è stabilizzato ieri, dopo il calo della sessione precedente innescato dalla sospensione delle sperimentazioni per un vaccino anti-Covid e dai timori di ulteriori lockdown. I guadagni iniziali nei settori auto, bancario e tech in mattinata sono stati nel pomeriggio controbilanciati da una flessione nei comparti viaggi, del tempo libero e dell’energia. Chiaramente, le speranze di ulteriori misure di stimolo che sostengano le aziende contro la pandemia di Covid-19 hanno aiutato l’azionario europeo a seguire la scia dei guadagni delle borse globali nelle ultime settimane, ma le prospettive di ulteriori lockdown e i segnali di ritardo in un vaccino anti-Covid stanno spingendo gli investitori alla cautela. 

Wall Street si è mossa in territorio leggermente positivo ad inizio seduta, grazie al settore tech, nonostante alcuni risultati trimestrali controversi da parte delle maggiori banche statunitensi. Goldman Sachs ha guadagnato lo 0,2% grazie a un miglioramento nelle attività di trading, che ha portato gli utili trimestrali ad un rialzo del 94%. Male Bank of America, che ha riportato ricavi inferiori alle stime, e Wells Fargo ha ceduto il 6.02%, a causa di utili inferiori alle previsioni. Ciononostante, gli analisti si attendono una stagione delle trimestrali che dovrebbe mostrare nuovamente un lieve miglioramento per il mondo corporate. 

La debolezza del quadro attuale si è estesa alla seduta asiatica di questa notte, con i dati sull’inflazione cinese che evidenziano una contrazione del 2.1% su base annua, rispetto ad una stima iniziale dell’1.8%. L’indice MSCI Asia ex Japan ha chiuso al ribasso dello 0.67%. 

Sul piano macroeconomico, oltre all’inflazione in Francia, oggi è il giorno delle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, che gli operatori sperano possano scendere sotto le 800.000 richieste. Inoltre, oggi sono attesi i dati sulle scorte settimanali di petrolio.

TECHNICALS IN FOCUS

NATGAS

Con l’inizio della stagione invernale, il gas naturale ha dato vita ad un’importante spinta rialzista, registrando un nuovo massimo dall’Ottobre del 2019, fino ad area $3.12, per poi andare in pullback fino ad area $2.9. Nonostante un minimo di ipercomprato ad oggi riscontrabile il natural gas sembra impostato per andare a riprendere i massimi della scorsa settimana, per poi puntare ad area $3.4 e $3.5. Sul piano dei supporti, area $2.7-2.8 è il primo livello sui si potrebbe tornare, con area $2.5 come livello chiave per la tenuta del rialzo in essere.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Vodafone: la più difensiva tra le telecom europee

I mercati azionari europei quest’anno stanno esibendo una performance decisamente meno interessante rispetto a quella dei competitors americani. In egual misura, logiche e principi di diversificazione ci impongono di considerare ed includere nei nostri portafogli diversificati geograficamente. In particolare, il mercato europeo offre un numero maggiore di titoli “value”, ossia di titoli il cui rendimento è in larga misura determinato da dividendi o riacquisti di azioni proprie.

Tra le società di telecomunicazioni europee, poche sono geograficamente diversificate come Vodafone (VOD). L’azienda è presente in 23 mercati in Europa, Asia e Africa, e ha accordi di partnership con operatori locali in altri 43 mercati. Il suo mercato più grande, la Germania, è anche l’economia più forte in Europa e rappresenta un quinto dei suoi ricavi totali. Il suo secondo mercato più grande, il mercato interno del Regno Unito, rappresenta l’11% degli stessi, mentre il resto dei ricavi è più frammentato tra i mercati rimanenti. Questa ampia diversificazione fornisce a Vodafone una solidità di business di cui pochi operatori possono disporre. Vodafone sta pianificando di quotare la sua attività di ripetitori telefonici, Vantage Towers, alla borsa di Francoforte all’inizio del prossimo anno, evidenziando quanto sia importante la Germania per il gruppo di telecomunicazioni del Regno Unito. Vantage ha registrato un fatturato di 950 milioni di euro e un EBITDA di 523 milioni di euro nell’ultimo anno finanziario. 

I prezzi dei titoli competitor di Vantage Towers, tra tra cui la spagnola Cellnex (CLNXF) e l’italiana Inwit, in cui Vodafone ha una partecipazione, sono aumentati vertiginosamente nell’ultimo anno, rafforzando le ragioni per cui più società di telecomunicazioni europee considerano la vendita o la separazione delle loro attività infrastrutturali. Vantage Towers potrebbe essere valutata intorno ai 20 miliardi di euro, che rappresenterebbero circa il 70% della capitalizzazione di mercato totale di Vodafone, che attualmente è di circa 28,8 miliardi di euro. Vodafone manterrà una quota di maggioranza nell’attività.

Uno dei problemi più visibili di Vodafone è la sua presenza in India. Considerata originariamente come un successo dal management, con la penetrazione in un mercato emergente di notevoli dimensioni e in forte crescita, l’investimento di Vodafone in India nel 2007 non ha ripagato le aspettative. Non solo la società si è trovata ad affrontare una concorrenza molto elevata, ma è anche entrata in una disputa con la Corte Suprema indiana, fino a che la società ha scelto di uscire dal paese. 

Sul piano della valutazione, la capitalizzazione di mercato sull’Ebitda è pari a circa 1,6 volte ed è inferiore ad gli altri concorrenti europei, soprattutto a seguito di un calo del 20% del prezzo del titolo negli ultimi due mesi. Vodafone oggi scambia a 2,3 volte il rapporto tra la capitalizzazione di mercato e il suo flusso di cassa, rispetto a 6,7 ​​volte per Swisscom (SWZCF) e 5,7 volte per il norvegese Telenor (TELNF). Sicuramente Vodafone presenta un debito finanziario netto sull’EBITDA di circa 2,8, aumentato da 1,9, in seguito all’acquisizione delle attività di Liberty Global in Europa. 

Il rappporto tra Ebitda e oneri finanziari è superiore a 8, un elemento incoraggiante, e la società ha un rating creditizio con un rating di BBB, simile alla maggior parte dei concorrenti: ciò è sufficiente a garantire gli investitori in relazione alla solidità finanziaria dell’azienda. La durata media del debito di Vodafone è di 12 anni, senza necessità di rifinanziamento a breve termine, e la società ha risorse finanziarie immediate per 7 miliardi di euro.

La performance finanziaria di Vodafone è rimasta solida durante la crisi COVID-19. I ricavi del primo trimestre, che è terminato a giugno 2020, sono diminuiti solo del 2,8% e le aspettative per l’intero anno sono per un EBITDA di circa 14 miliardi di EUR e un flusso di cassa di 5 miliardi di EUR, vicino ai livelli dell’esercizio precedente, e sufficiente per coprire e mantenere i dividendi passati. Ad oggi il dividend yield del titolo è vicino al 7%.

Nell’attuale quadro macroeconomico, Vodafone offre rendimento e relativa stabilità della dinamica di prezzo e rappresenta una delle scelte più solide e più scontate nel comparto delle telecom europee.

Edoardo Fusco Femiano,

Market Analyst

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