Gli indici tengono i massimi: investitori scommettono su un Powell “colomba”

Se la giornata di lunedì era stata caratterizzata da probabili chiusure forzate di posizioni ribassiste, quella di ieri ne è stata l’evidente prosecuzione. Sui mercati finanziari, per definizione, le certezze non esistono: piuttosto possiamo affidarci a fenomeni ricorrenti. La chiusura di posizioni c.d. short sovente fornisce spinta ai mercati, per effetto della progressiva riduzione dei soggetti che vogliono scommettere contro un mercato che continua a registrare nuovi massimi. Questo fenomeno oggi vale soprattutto per gli indici americani, mentre l’Europa continua la sua rincorsa per riprendere i livelli di inizio della scorsa settimana. In aggiunta la giornata di ieri ha messo in luce un rialzo dell’azionario a fronte di una flessione dell’obbligazionario: un piccolo segnale ma importante, ogni qual volta osserviamo un uscita dall’obbligazionario a favore di un ingresso sull’azionario

Ieri le notizie macroeconomiche più positive sono venute dall’Europa, con i dati sul PIL tedesco che hanno trascinato a rialzo indice tedesco, mentre il vecchio continente nel complesso ha vissuto una seduta nel complesso debole. Ancora buone notizie dal comparto Consumer nel Regno Unito, con Marks and Spencer che è salita del 3.7%, dopo che Berenberg e Credit Suisse hanno alzato i target di prezzo per il titolo del retailer britannico. Diversamente, ha chiuso in flessione Novartis, dopo che la società farmaceutica svizzera ha affermato che la cura Kymriah CAR-T non ha raggiunto l’obiettivo primario di una sperimentazione in fase avanzata.

In America ancora nuovi massimi di S&P500 e Nasdaq, sostenuti dal petrolio e dai titoli legati ai viaggi, dopo che l’approvazione completa del vaccino Pfizer negli Stati Uniti, avvenuta nella giornata di Lunedì, ha generato speranze di una ripresa economica più rapida. Molto bene sia i titoli dei trasporti che quelli del settore alberghiero, che ieri hanno messo a segno chiusure in positivo comprese tra il 3% ed il 4%. Nonostante la flessione delle ultime sedute, vale la pena di ricordare che l’S&P500 si sta avviando a chiudere in positivo anche il mese di Agosto: sarebbe il settimo consecutivo.

Sul piano generale, il consensus degli analisti continua a prediligere un inizio della fase di tapering per Dicembre 2021 invece che per inizio 2022 ma la dinamica di prezzo di questi giorni fa propendere per un Powell in versione “colomba” a Jackson Hole, ponendo le condizioni per l’implementazione di una nuova fase di politica monetaria all’insegna della flessibilità e del contenimento delle reazioni dei mercati. L’attenzione, sul piano macroeconomico, sarà sempre più concentrata sui dati del mercato del lavoro, con il prossimo appuntamento, il 3 Settembre prossimo, che sarà decisamente importante. Una data in ogni caso oggi lontana, poiché l’attenzione per i prossimi giorni resterà tutta per il discorso di Jerome Powell al simposio dei banchieri centrali.

TECHNICALS IN FOCUS

BABA

Reduce da una violenta correzione, Alibaba nelle ultime sedute ha raggiunto forti livelli di ipervenduto, con un minimo di RSI in area 20, e ha dato vita ad un segnale tecnico d’inversione, con due sedute di chiusure in positivo. Nello specifico lunedì il titolo ha registrato nuovi minimi per poi chiudere sopra il prezzo di apertura e Martedì ha aperto e chiuso in gap up. Il tentativo di bottoming è evidente ma è altresì chiaro che il quadro resta estremamente fragile e segnali costruttivi potranno essere osservati solo nel corso delle settimane. Ad oggi, area $150 resta la soglia al di sotto della quale ci attendiamo ulteriore debolezza mentre, a rialzo, il titolo ha molto spazio prima di raggiungere le prime aree significative di test: su tutte area $200 e $230.

XLE

Nelle scorse settimane abbiamo osservato una divergenza rialzista su XLE, con la formazione di nuovi minimi decrescenti di periodo sui prezzi, accompagnati ma minimi crescenti di RSI. Ciò conferma la ripresa di una pressione rialzista sull’ETF, in particolare dopo la ripresa dei prezzi sopra la MM a 200 giorni. Un superamento di area $50 proietterebbe XLE verso i prossimi supporti posizionati in area $53.5 e $56.3. Sopra questi livelli il range $62 – $60, massimi pre-Covid, rappresenta l’obiettivo di medio periodo per lo strumento. Al di sotto di area $45, il titolo confermerebbe la debolezza degli ultimi mesi, andando presumibilmente incontro ad un ulteriore estensione del ribasso.

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