Con le principali pubblicazioni attese verso la metà di dicembre (inflazione e decisioni di politica monetaria), i mercati azionari chiudono la settimana in deciso territorio positivo. L’Europa, con il suo Stoxx 600, registra la sesta settimana consecutiva al rialzo mentre gli indici statunitensi invertono la tendenza negativa cominciata dalla scorsa settimana. Rally natalizio che, sebbene viaggi su un precario filo sospeso tra venti di proteste e lockdown in Cina nonché commenti dei vari funzionari di politica monetaria, sta tuttavia offrendo decise e importanti remunerazioni. E lo fa senza le sue Big (le chiusure settimanali vedono: Apple -1,73%, Alphabet -0,92% e Amazon -1,52%, Microsoft unica in controtendenza con un +2,40%).
Non una novità, con le GAFAM che quest’anno hanno registrato perdite doppie -40,17% rispetto a quelle dello S&P 500 -16,06%. Segnale del deciso cambiamento di questo strano 2022 e alla quale le Big si stanno adattando a ritmo di tagli sui costi (soprattutto del personale).
Il ritorno dalle vacanze per gli investitori americani coincide con un calendario che, seppure ancora in attesa dei veri catalizzatori, vedrà importanti pubblicazioni. Si andrà con i dati sui primi test sulla propensione al consumo di questa stagione natalizia (con i dati sulle vendite del Black Friday e Cyber Monday), all’aggiornamento sulla fiducia dei consumatori, alla stima sul PIL per il terzo trimestre, alle aperture di posti di lavoro JOLTs, all’indice dei prezzi PCE, al reddito e la spesa personale, al PMI manifatturiero ISM ma soprattutto con l’atteso rapporto sull’occupazione e l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell alla Brookings Institution.
In Europa, l’attenzione sarà principalmente focalizzata sulle letture dei tassi d’inflazione preliminari per l’Eurozona, Germania, Italia e Spagna. Anche i dati sulla disoccupazione saranno sotto i riflettori, insieme ai PMI manifatturieri. Diversi paesi, tra cui la Francia e l’Italia, aggiorneranno i dati sul PIL del terzo trimestre. Governatore della Bce Lagarde attesa due volte nella settimana tenere la parola.
Nel Regno Unito, il calendario economico assisterà alla pubblicazione degli indicatori monetari della Banca d’Inghilterra, del CBI per il commercio, dei prezzi delle abitazioni e del PMI manifatturiero finale.
In Asia, riflettori puntati sui PMI manifatturieri cinesi per il mese di novembre, al fine di poter analizzare l’attività delle fabbriche, visti i lockdown in importanti poli industriali. In Giappone, i dati più importanti sono la fiducia dei consumatori di novembre, il tasso di disoccupazione, le vendite al dettaglio e la produzione industriale di ottobre.
Gli investitori seguiranno anche la riunione dell’OPEC+, con i prezzi del greggio che scambiano intorno ai 74 dollari al barile, su nuovi minimi da inizio anno, trascinati dai timori del rallentamento della domanda e, soprattutto, dai nuovi lockdown cinesi. Correzioni che riportano tre settimane consecutive di flessione e soprattutto un mese di novembre che, al momento della stesura, registra un calo del 14%. Se il calo del greggio rappresenta una valvola di sfogo alle pressioni inflazionistiche, resta tuttavia difficile ipotizzare uno status quo da parte del cartello il quale, con eventuali nuovi tagli, acutizzerebbe la tensione diplomatica tra gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita.
Continua la stagione degli utili. Nella settimana saranno alzati i veli su società del calibro di Pinduoduo, Intuit, Workday, Salesforce, Hewlett Packard, Synopsys, XPeng e Dollar General. Inoltre, Amazon terrà il suo AWS Invent 2022 (dal 28 novembre al 2 dicembre). Con la crisi del settore l’evento potrebbe essere meno seguito che in passato. Tuttavia, l’attenzione sul mondo del cloud resta ancora importante.
Criptovalute: anche il mondo delle criptovalute riesce a chiudere la settimana in territorio positivo, interrompendo le serie di due settimane negative iniziate con la crisi FTX. Acquisti che sono seguiti con un calo della dominance di Bitcoin, segnale di un ritorno agli acquisti sui più rischiosi asset altcoin. Resta tuttavia ancora prematuro un giudizio positivo della fine delle pressioni ribassiste nel settore. Tra i token in luce nella scorsa settimana soprattutto Doge (+28%), il quale beneficia delle speculazioni nei social in merito all’acquisto di Twitter da parte del suo “padrino” Elon Musk. Importanti acquisti anche sul token REN +56% circa sulla scia di rumors su possibili acquisti di Binance nel protocollo multichain.
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