Gennaio in focus

Non si ferma il recupero sui mercati azionari.

Come da grafico sottostante possiamo osservare, per il primo giorno di negoziazione del nuovo mese, una Europa tonica, con le principali Piazze Finanziarie che hanno chiuso tutte in rialzo e, soprattutto, in grado di essere sempre state scambiate in forte territorio positivo.

A guidare la crescita Milano, dove nonostante la contrazione dei PMI manifatturieri per gennaio e di un mercato dell’auto in calo (-19.66% di immatricolazioni rispetto allo stesso mese dell’anno precedente), riesce a chiudere con uno straordinario +1.53%. Tra i principali titoli si distinguono Nexi (+6.12%), Tenaris (+5.95%) e Moncler (+4.76%). Bene anche Parigi +1.43%, grazie alla crescita del settore del lusso (LVMH +1.33%, Kering +2.35%), del tecnologico (Safran +4.09%) e del settore finanziario.

 

Oltreoceano osserviamo una America, positiva ma meno tonica – anche coerente dopo i forti acquisti di venerdì e lunedì, ma in grado comunque di registrare la terza seduta consecutiva in guadagno. Indici che hanno oscillato per diverso tempo in territorio negativo per poi chiudere al rialzo. È interessante osservare come l’ottimismo stia giocando sulla volatilità. Il VIX ha ieri registrato un crollo del 11%, con le ultime quattro sedute in contrazione del 31%, con i prezzi che sono passati da 32 agli attuali 21.

Tema tassi d’interesse/inflazione sempre al centro delle discussioni. Ieri il presidente della Fed di Filadelfia Patrick Harker ha riportato che potrebbe essere appropriato aumentare i tassi quattro volte quest’anno, mentre il presidente della Fed di Atlanta Raphael Bostic ha detto che la Fed deve agire “presto” per controllare le aspettative di inflazione.

Bene soprattutto il comparto energetico con ExxonMobil +6.41%, che beneficia delle ottime trimestrali (pubblicando il suo maggiore profitto trimestrale degli ultimi sette anni) e di un prezzo del greggio in continuo rialzo. Acqusti anche sul settore Materials (con Freeport-McMoRan +4.84% e Nucor +5.98%). Per i singoli titoli di rilievo gli acquisti su Netflix +7.02% e UPS +14.08%.

Trimestrali americane in grado di spostare le preoccupazioni degli investitori in opportunità, viste le recenti correzioni. Dalla data di martedì, 184 società dello S&P 500 hanno pubblicato risultati trimestrali, di cui il 78,8% ha riportato guadagni superiori alle aspettative degli analisti, secondo Refinitiv.

Nell’after market volano le Big, con Alphabet che segna un +9.16%, dopo aver superato le attese degli analisti e riportato un prossimo stock split di 20:1 – si punta quindi sempre di più all’investitore retail. Bene anche AMD +10.4%, con il fatturato che sale del 68% e numeri che mostrano un anno di crescita impressionante, ed infine General Motors +1.05%, con le minori pressioni sui semiconduttori.

Sotto le attese le trimestrali di Paypal, la quale crolla del 17.9%. A pesare le pubblicazioni inferiori alle attese ma soprattutto le maggiori preoccupazioni per il futuro, con il termine dell’accordo con eBay. Stando alle parole dell’Ad di Paypal Schulman, la fine con eBay potrebbe incidere per quasi 600 milioni di dollari sulle entrate del primo semestre 2022. Sotto le attese anche le trimestrali di Starbucks (-0.8%) con i maggiori costi che hanno pesato sui profitti, Gilead -3.61%, Chubb (-2.8%), EA (-3%) e Match (-4%).

Oggi, tra i titoli dell’S&P 500, sono attese le pubblicazioni per 36 titoli. Settore sanitario che vede le maggiori pubblicazioni, ben nove, con titoli del calibro di AbbVie e Thermo Fisher Scientific. Di interesse le pubblicazioni di Marathon Petroleum – con il settore energetico che sempre di più guida la crescita dei mercati – e Ferrari. Dopo il suono di chiusura di Wall Street i riflettori saranno tutti puntati su Meta Platform (Facebook), Qualcomm e T-Mobile US.

In Europa sono oggi attese le trimestrali per Novartis, Glencore, Banco Santander, Vodafone, Hexagon, Naturgy Energy, Swedbank, Julius Bar e Tiemviewer (solo per citarne alcune).

Al fine di limitare il caro energetico in Italia sono stati azzerati gli oneri generali per le medie-grandi imprese. Nella conferenza telefonica tra Draghi e Putin il leader russo ha confermato la disponibilità a garantire forniture stabili di gas naturale russo all’Italia. Osservando proprio il gasdotto del Tarvisio, dove proviene in Italia il gas dalla Russia, possiamo osservare il ritorno a valori del range degli ultimi otto anni.

Con le importazioni dal Tarvisio che ritornano ad essere la fonte primaria dell’Italia, superando quelle di Mazara (ovvero dall’Algeria), la quale aveva offerto, insieme a Passo Gries (Olanda/ Norvegia), copertura durante la crisi.

Non si ferma invece la crescita del cotone, il quale ha toccato nuovi massimi, che non registrava dal 2011. In un solo anno i prezzi sono aumentati del 59%. Da monitorare ora se tali rincari possano riversarsi su un incremento dei capi di moda.

Giornata odierna che vede protagonista la riunione dell’OPEC+. Dopo i recenti rialzi del greggio (circa un +16% da inizio anno) e i rischi inflazionistici nazionali, al centro dei dibattitti economici/finanziari, da monitorare se il cartello possa esaudire le pressioni internazionali di aumento l’offerta.

Nel Vecchio Continente i riflettori sono puntati sulle divulgazioni in Italia ed in Europa sul livello di inflazione. Le previsioni in Europa sono per un calo dal precedente 5% ad un 4.4%, sulla scia prevalentemente degli effetti dell’Iva tedesca. Tuttavia, dopo le recenti pubblicazioni sull’inflazione al rialzo nei vari stati (tra cui anche quella tedesca) non sorprenderebbe assistere a dati inferiori alle attese.

Negli Stati Uniti, in attesa del dato di venerdì sui NonFarm Payrol, sono oggi pubblicati i dati ADP. Sebbene ormai non rappresentino un buon indicato che possa anticipare i dati di venerdì, resta tuttavia un dato che tende a muovere i mercati.

S&P 500 

Buoni segnali di ripartenza per il principale indice americano. Dopo aver registrato un deciso calo a gennaio, nelle ultime tre sedute è stata in grado di dimezzarne le perdite, con un attuale flessione da inizio anno di solo il 5%.

Da un punto di vista tecnico, su un grafico giornaliero, si osserva una volatilità in diminuzione – Bande di bollinger in calo e ADX in flessione (soprattutto nella sua linea negativa). Anche gli indicatori di momentum riportano un buon segnale con l’RSI a 50 e il MACD che incrocia al rialzo il suo segnale. Aspetto inoltre assai positivo il ritorno del prezzo al di sopra della sua media mobile a 200 periodi.

La tenuta dell’area dei 15000 punti potrebbe spingere l’indice a retest dei 15415 ed in estensione dei 15600.

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