Gennaio in focus

Si chiude ufficialmente il mese di gennaio e possiamo osservare alcuni importanti valori.

Protagonista indiscusso del mese è stata la paura e l’incertezza, con l’indice VIX che termina il mese con uno spaventoso incremento del 49% (facendo registrare perfino picchi del +134%).

Gli indici americani chiudono il mese in negativo ma, grazie ai forti acquisti di venerdì e di ieri, riescono a limitarne gli effetti. Lo S&P 500 segna un -5.8%, dove aver toccato perfino oltre il -11%, registrando il maggiore calo mensile post pandemico (ovvero da marzo 2020).

L’indice tecnologico Nasdaq 100 chiude con un -9.5%, con un minimo mensile di oltre il 16%. Meno positivo l’andamento delle mid cap americane con l’ETF IWM (Russell 2000) che termina in correzione di un -10.6%.

Unico settore americano a chiudere in territorio positivo è quello energetico (misurato mediante l’ETF XLE) che registra uno straordinario +15%. All’estremo opposto troviamo il settore del consumo discrezionale (XLY) con un -12%.

Il Value (IWD) sovraperforma il settore Growth (IWF) con rispettivamente una chiusura del -2.6% e -9.2%.

Nel mercato obbligazionario acquisti maggiori sul comparto Senior Loan (BKLN +0.36%) rispetto ai Treasury (SHY +0.69%). Parlando proprio di Treasury americani osserviamo come il rendimento a 2 anni sia incremento a gennaio del +52%, inferiori invece le crescite dei rendimenti per quello a 10 anni (+7.6%), a 20 anni (+3.77%) e a 30 anni (+1.89%).

Mercati azionari internazionali che, per lo più, chiudono il mese in territorio negativo. Tra i principali listini in rialzo troviamo San Paolo (Brasile) con il Bovespa che registra un +6.98% (in eToro è presente l’ETF EWZ che segna un +16%), bene anche Hong Kong, con l’Hang Seng a +1.73%, India con il Nifty 50 +1.22% (in eToro è presente l’ETF INDA) ed infine positiva Londra con un +1.08%.

Principali Piazze europee che chiudono leggermente in rosso con Madrid -1.16%, Milano -1.95%, Parigi -2.15%, Francoforte -2.60% e l’Euro Stoxx 50 che segna un -2.88%. Male la tecnologica Amsterdam con l’AEX che fa registrare un -5.36%.

Seul annota la peggiore performance con il KOSPI che chiude con -10.56%, segue Mosca con un -10.06%, con le incertezze geopolitiche sempre in primo piano.

Tra le principali materie prime scambiate in eToro il Natural Gas ha registrato i maggiori incrementi con un +28%, seguono il Palladio con un +25%, Petrolio +13%. Nella parte opposta della classifica osserviamo la peggiore performance del rame (-1.44%) e dell’oro (-0.72%). Mentre potrebbe essere corretto notare una flessione del rame (spesso utilizzato come misura della crescita industriale, in un mese di correzione degli indici) è strano trovare vicino l’oro, essendo questo spesso accostato all’investimento per antonomasia nei momenti di paura dei mercati.

Nella sessione azionaria americana di ieri, grazie anche ai diversi commenti di funzionari FED, i quali hanno minimizzato la possibilità di un aumento del tasso d’interesse di 50 punti base a marzo, i comparti più venduti da inizio anno hanno fatto registrare le migliori performance. Mi riferisco alla componente tecnologia, growth, small cap e ciclica.

Oggi attese le trimestrali in Italia per CNH Industrial e in Europa per Dior, UBS, Lundin Energy, Tele2 e Virgin Money, solo per citare alcuni nomi.

In America riflettori puntati soprattutto alla chiusura dei mercati con le pubblicazioni di Alphabet, Paypal, Amd, Starbuck, EA e General Motor.

Negli appuntamenti macroeconomici odierni, oltre alla passata decisione da parte della RBA, abbiamo assistito alla flessione delle vendite al dettaglio in Germania per il mese di dicembre, passate su base annua da un +0.5% a uno 0%. In Francia i dati sul livello di inflazione rimangono per lo più stabili. Nella giornata sono poi attese le diffusioni in Italia, Francia, Germania, Eurozone, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti sui PMI Manifatturieri. Infine, di interesse anche i tassi di disoccupazione in Italia, Germania e in Europa.

Criptovalute: Mese di gennaio non positivo per il settore delle criptovalute, anche in relazione alle sempre maggiore correlazione tra Bitcoin e Nasdaq 100. Stando ai dati coinmarketcap, la capitalizzazione complessiva è calata a gennaio di circa il 22%, ovvero di 488 miliardi di dollari.

Da inizio anno il Bitcoin ha visto cedere circa il 19% mentre l’Ethereum un -27.34%.

Maggiori correzioni sono state registrate per le principali criptovalute attive nella DeFi: con Compound (COMP) -40.75%, AAVE -37.9%, Uniswap (UNI) -34%, Basic Attention Toket (BAT) -32%, Yearn.Finance (-31%), Tesos (XTZ) -24%, Chainlink (Link) -15.5% e Maker (MKR) -10.29%, ,

Anche nel sempre presente Metaverso si assistono solamente a correzioni con Decentraland (MANA) che ha ceduto il 16%, The Sandbox (SAND) il 33%, Axie Infinity (AXS) il 43.78% e Enjin coin (ENJ) il 31%.

 

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