Fed in bilico tra lotta all’inflazione e rischio recessione: investitori in attesa mentre Bitcoin sfiora i $30.000

In una seduta priva dei mercati europei, chiusi per il Lunedì dell’Angelo, e con una scarsa agenda macroeconomica, gli investitori si sono posizionati in attesa durante la seduta di lunedì. Da una parte si è assistito alla rielaborazione dei dati passati della scorsa settimana sul mondo del lavoro, dall’altra le importanti letture di questa settimana, soprattutto in tema inflazione, hanno posto nuove preoccupazioni. Scilla e Cariddi di questa Odissea, rappresentate dall’inflazione e dalla recessione, continuano a rappresentare le principali sfide per l’economia. La Fed sta navigando a vista, in una visione data dependent nella ricerca della giusta strategia, cercando di bilanciare la necessità di lotta all’inflazione senza portare l’economia in una profonda recessione. Gli investitori, nel frattempo, reagiscono ai diversi segnali economici: se da un lato accolgono con favore i segnali di un rallentamento economico che riduce la pressione inflazionistica, dall’altro sono preoccupati per i possibili effetti negativi di una nuova recessione.

Le aspettative di inflazione a un anno dei consumatori della Fed di New York hanno interrotto la serie di ribassi che si registrava da ottobre, salendo al 4,7% nel mese di marzo rispetto al 4,2% di febbraio. Questo valore, insieme alla solidità del mercato del lavoro, supporta l’ipotesi di un ulteriore aumento dei tassi della Fed di 25 punti base nella riunione di maggio. L’aumento dell’inflazione a un anno si concentra maggiormente nella fascia di età superiore ai 59 anni, mentre i giovani sotto i 40 anni sembrano meno preoccupati, segno di una mancanza di esperienza rispetto agli eventi passati. In particolare, le persone con un reddito inferiore ai $50.000 mostrano a marzo il maggior aumento nelle aspettative di inflazione.

Nonostante il contesto di preoccupazione economica, i mercati finanziari stanno scommettendo sul raggiungimento del tasso terminale da parte della Fed, il che ha spinto l’oro a brillare nuovamente nel 2023. Tuttavia, è il Bitcoin il vero protagonista, raggiungendo quasi i $30.000 e registrando un aumento del 80% dall’inizio dell’anno, in contrasto con il modesto aumento del 9% dell’oro e del 20% del Nasdaq 100. Ieri, sono stati liquidati oltre $99,6 milioni di dollari dal mercato del Bitcoin, con circa $82,94 milioni di liquidazioni di posizioni di vendita, secondo i dati di Coinglass. Sebbene il Bitcoin sia stato originariamente concepito come un asset in grado di proteggere i capitali dalla politica monetaria delle banche centrali la sua evoluzione sembra essere fortemente influenzata dalle regole avide di Wall Street e dalle dinamiche del mercato finanziario.

Mentre il mercato del Bitcoin continua a prosperare, il settore dei Personal Computer è alle prese con le conseguenze della pandemia. Nel primo trimestre del 2023, le spedizioni globali di PC hanno registrato un calo del 29% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a causa della debolezza della domanda, dell’eccesso di scorte e del peggioramento del clima macroeconomico. Tra i cinque maggiori produttori di PC, Apple riporta la maggiore flessione nel trimestre con un calo delle spedizioni del 40,5% rispetto ai primi tre mesi del 2022. Conto economico di Apple che già a fine 2022, nel suo Q1 2023, registrava un calo del settore MacBook del 29% a/a a $7,7 mld pari a circa il 6,5% del fatturato complessivo della Mela. Le spedizioni nel primo trimestre di Dell, Lenovo e Asus sono invece diminuite di circa il 30% mentre quelle di HP del 24,1%.

 

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