Election Week: tanto basta

Oggi inizia quella che potremmo definire la settimana più importante dell’anno per i mercati finanziari. Chiaramente, le elezioni americane domineranno la scena, in quadro che si fa sempre più incerto al passare dei giorni: nella migliore delle ipotesi, avremo la certezza dell’esito elettorale nella giornata di Mercoledì, diversamente il conteggio potrebbe richiedere un lasso di tempo maggiore, potenzialmente fino a Venerdì. 

Nonostante il peso delle elezioni americani, altri eventi macroeconomici influenzeranno decisamente i mercati finanziari questa settimana. In primis, le misure di lockdown in Germania, Francia e nel Regno unito stanno aumentando i timori di una nuova recessione. Un deciso aumento di casi di Covid si stanno osservando anche negli Stati Uniti.

Sul piano più strettamente macroeconomico, Mercoledì è attesa la riunione del FOMC, con la Fed che potrebbe fornire ulteriori segnali di una nuova azione di politica monetaria, in particolare con riferimento a quella di Dicembre. Sempre sul fronte delle banche centrali, sono in programma anche le riunioni della Bank of Australia, attesa ad un taglio di punti basi del tasso di rifinanziamento, e della Bank of England. Per quest’ultima, gli operatori non si attendono un applicazione di tassi negativi sui depositi ma non è escluso un ampliamento del programma di acquisto di obbligazioni governative. 

Infine, nella giornata di Venerdì sono attesi i dati sul mercato del lavoro negli Stati Uniti. Nella settimana delle elezioni americane rischia di essere quasi un non-evento, ma tuttavia resterà sul radar degli investitori. Gli analisti si attendono la creazione di circa 600.000 posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione che dovrebbe scendere di 20 punti base, al 7,7%, ed un tasso di partecipazione alla forza lavoro nell’ordine del 61,5%.

Questa notte in Cina sono usciti i dati relativi all’indice PMI manifatturiero, lievemente in flessione rispetto alle stime di consenso, sia pur nel quadro di un rialzo per il sesto mese consecutivo. Positiva la chiusura dei principali indici azionari della regione ed anche i futures europei ed americani sono positivi ad inizio mattinata. 

TECHNICALS IN FOCUS

NSDQ100

Area 11.000 resta un livello chiave per il Nasdaq in queste ore, sia pure in un contesto in cui dobbiamo attenderci crescente volatilità e, di conseguenza, la possibile violazione di livelli tecnici, sia pur significativi. Sul timeframe a 4 ore area 11.000 vede una divergenza rialzista di RSI, con compressione di volatilità. I primi livelli in focus sono area 11.250, 11.500, dove passa la MM a 200 periodi e 11.620. Sotto area, il primo supporto significativo sarebbe in area 10.750, un minimo significativo degli ultimi 3 mesi. Alla luce del quadro di crescente volatilità, si raccomanda l’impiego di posizioni e leve più contenute.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

3M: dopo GE, ulteriori segnali di resilienza dagli Industrials

Dopo la trimestrale di General Electric, buone indicazioni continuano ad arrivare dal mondo industriale. 3M ha recentemente presentato una buona trimestrale e giova ricordare che il titolo rientra tra i c.d. Dividend King, ossia i titoli con almeno 50 anni consecutivi di rialzi dei dividendi.   

La scorsa settimana 3M ha riportato i risultati del terzo trimestre, battendo le aspettative degli analisti, grazie a forti ricavi sul fronte degli equipaggiamenti per la sicurezza personale e il settore sanitario. In particolare, la società ha battuto le stime degli analisti su diversi fronti. Nelle specifico, l’utile per azione è uscito pari a $2,43 per azione, rispetto alle stime di consenso per $2,26 per azione ed anche i ricavi sono usciti a rialzo, pari a $8,35 miliardi rispetto ai $8,32 miliardi stimati.

Nel corso della conference call con gli analisti, il CEO della società ha descritto una crescita trainata principalmente dal settore della sicurezza personale, dei infrastrutture abitative e di alcune componenti dell’industria automobilistica. Nello specifico, i ricavi del comparto sanitario sono aumentati di oltre il 25%, a 2,2 miliardi di dollari, grazie al contributo delle soluzioni mediche, della separazione e purificazione delle acque e alle apparecchiature per l’igienizzazione degli ambienti. 

In aggiunta, la performance del business societario ha evidenziato ancora una volta la forza del modello 3M, sia pur in un contesto in cui la pandemia ha messo la società di fronte a sfide importanti. La crescita è avvenuta in forma organica, ossia in assenza di acquisizioni di società del settore, e con una buona diversificazione geografica.  

La società ha anche affermato che il suo flusso di cassa operativo è risultato pari a $2,5 miliardi, in aumento del 23% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La divisione trasporti ed elettronica di 3M ha registrato un calo delle vendite del 7,4% a $2,3 miliardi di dollari. 

3M oggi scambia in area $160, con la società che non ha rilasciato una guidance per il 2020, a causa della pandemia, ma gli analisti si attendono utili per azione pari a $8,35 all’anno. Il titolo scambia su un multiplo Prezzo/Utili pari a 18.5, lievemente superiore alla media storica degli ultimi cinque anni, pari a 16.5.

L’utile per azione ha mostrato una crescita annuale composto del 4,7% nell’ultimo decennio ed è quindi ragionevole attendersi una crescita in questa direzione per i prossimi anni. Attualmente il titolo offre un Dividend Yield pari al 3.6%, a questi prezzi, con un payout ratio vicino al 70%, un livello fisiologico per un titolo che offre questa comprovata stabilità, dopo oltre 50 anni di rialzi consecutivi dei dividendi. Sul piano finanziario, il titolo è quindi in condizione di fornire un rendimento pari al 7% annuo per i prossimi cinque anni.

Sul fronte del quadro tecnico, il titolo è andato a testare area $170, dove passa la trendline ribassista che congiunge i massimi decrescenti da Gennaio 2018, andando in pullback fino al supporto di area $160, dove passa la MM a 200 giorni. Il rimbalzo dai minimi è ancora in una fase di consolidamento e solo il superamento in ottica multiday di area $175 confermerebbe il quadro di inversione rialzista attualmente in essere.

 

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