Dopo i nuovi massimi, questa settimana occhi sulle minute della Fed e sul meeting OPEC+

La settimana sui mercati finanziari si apre dove si era chiusa, con la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro: un dato in chiaroscuro, positivo sul piano della creazione dei posti di lavoro (+865.000 nel mese di Giugno) ma meno brillante sul piano della crescita dei salari.

Un quadro tuttavia perfetto per tenere gli investitori ottimisti, quanto basta, circa l’evoluzione della politica monetaria e fiscale per i prossimi mesi. Non sorprende quindi la formazione di nuovi massimi, con il Nasdaq che continua a capitalizzare sulla formazione di un quadro generale che sta favorendo nuovamente il comparto growth. Ad ulteriore sostegno del quadro intermarket stanno contribuendo i rendimenti dei titoli di stato, con il Treasuries USA che è sceso ulteriormente sotto l’1,44%, minimo a 3 mesi, a conferma di quanto il tema inflazione ad oggi resti un a preoccupazione nel complesso limitata per gli investitori.

Sul piano macro questa settimana il focus sarà in primis sulle minute della Fed, nella giornata di Mercoledì. Nel corso dell’ultima riunione sono emersi orientamenti di politica monetaria più restrittiva, con l’attesa di due rialzi dei tassi di interesse entro la fine del 2023. L’altro evento chiave è l’esito della riunione dell’OPEC+: attesa per la scorsa settimana, è stata rinviata a Venerdì dopo che si pensava che un accordo preliminare fosse stato bloccato all’ultimo il giorno prima. Secondo quanto riferito, gli Emirati Arabi Uniti si sarebbero dichiarati contrari con un piano per un allentamento dei tagli alla produzione e vorrebbero una loro estensione fino alla fine del prossimo anno. Nel frattempo, il WTI resta ben sostenuto vicino ai $75 al barile.

Sul piano macroeconomico, avremo inoltre la riunione della Reserve Bank of Australia, oltre ad una serie di dati macroeconomici, in Europa e negli Stati Uniti, che continueranno a fornire indicazioni interessanti circa l’evoluzione del quadro macroeconomico, tanto sul piano degli hard data (occupazione e PIL) quanto su quello dei c.d. soft data (indici di sentiment per consumatori ed imprese.

Continuiamo a vedere questi mercati come molto resilienti al momento e decisamente “data dependent”, ragione per cui la volatilità resta contenuta, nell’ambito di un quadro macroeconomico che evidenzia un economia globale in costante e graduale miglioramento, senza finora fornire indicazione di eccessi, soprattutto sul piano della temuta inflazione post-Covid.

TECHNICALS IN FOCUS

BTC

Nonostante la price action laterale, ed il consolidamento intorno ai minimi di periodo, la pressione ribassista su BTC è in diminuzione dalla fine di Maggio. Al contrario, l’RSI continua ad evidenziare pressione a rialzo, in quello che appare una fase di accumulazione. Il segnale rialzista potrebbe venire dalla rottura a rialzo di area $36.500, con la possibilità di raggiungere rapidamente area $41.000 e successivamente il range compreso tra $44.000 e $45.000, invertendo il downtrend degli ultimi due mesi. Solo una chiara discesa sotto i $30.000 invaliderebbe i segnali di inversione che attualmente osserviamo, con l’apertura di ulteriore spazi di discesa dei prezzi

CRM

In linea con il rialzo che osserviamo in queste sedute sul Nasdaq, diversi titoli stanno evidenziando segnali di ripresa, dopo una lunga fase di correzione. Dopo i minimi di metà Maggio, i segnali di accumulazione su Salesforce hanno spinto il titolo sopra la MM a 200 giorni e, da alcuni giorni, il titolo sta tentando di rompere a rialzo la resistenza di area $250. All’aumentare della pressione rialzista su questo livello di prezzo, aumenta anche la probabilità che il breakout avvenga, con target a rialzo in area $266 e $288. Sul piano dei supporti, solo una discesa sotto area $233, dove passa la MM a 200 giorni, indebolirebbe significativamente il rimbalzo in essere, riportando il titolo sui supporti testati negli ultimi mesi.

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