Quando si dice che “piove sul bagnato”. Con gli investitori preoccupati sulle evoluzioni relative al percorso di rialzi da parte della Federal Reserve, con l’attenzione rivolta sui dati odierni del mondo del lavoro (in attesa di quelli di martedì prossimo sull’inflazione), i mercati scivolano al ribasso trascinati dal settore meno aspettato: il finanziario.
Le anticipazioni di ieri avevano offerto un iniziale sollievo ai mercati. Le richieste di disoccupazione iniziali settimanali degli Stati Uniti sono aumentate di +21.000 unità, registrando massimi da dicembre a 211.000 ed evidenziando un mercato del lavoro più debole rispetto alle aspettative di 195.000 unità. Simile lettura proviene inoltre dalle richieste settimanali aumentate di +69.000 unità a 1,718 milioni, rispetto alle aspettative poste 1,660 milioni. Una crescita superiore al previsto delle richieste settimanali di disoccupazione che ha di fatto alleviato le pressioni sui rendimenti obbligazionari, attenuando le preoccupazioni che un mercato del lavoro caldo possa costringere la Fed a continuare ad alzare aggressivamente i tassi di interesse. Situazione che tuttavia dovrà prima passare al vaglio dei NonFarm Payroll odierni, con gli economisti che hanno sottovalutato il dato per dieci mesi consecutivi, un record storico.
Dietro una giornata di normali ribassi americani si nasconde tuttavia una pessima giornata per le banche, che sono scese di oltre il -7% (KBW Bank Index), trascinando al ribasso l’intero settore finanziario -4% (XLF). Il crollo delle banche, come ben risaputo, è sempre una cattiva notizia per i mercati, che riporta alla memoria tempi decisamente bui. Situazione che evidenzia due aspetti fondamentali: la prima, le problematiche di banche comunitarie, eccessivamente dipendenti dal clima economico della regione, sia nel bene che nel male, e la seconda (ovviamente maggiormente da verificare) se le problematiche di SVB possano essere dirette dalle maggiori preoccupazioni che il settore tecnologico della Silicon Valley sta registrando, a colpi di licenziamenti e di un deciso aumento dei costi di finanziamento. Il settore bancario statunitense è stato influenzato negativamente dalla decisione di SVB di rafforzare la propria posizione patrimoniale, poiché ciò ha alimentato le preoccupazioni riguardanti l’impatto dell’impennata dei tassi sui bilanci delle banche.
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