Martedì ha visto una contrazione nei principali listini azionari occidentali, ad eccezione del tecnologico Nasdaq 100 statunitense, che ha mantenuto la sua forza. La giornata, tuttavia, è stata caratterizzata da chiusure in territorio negativo, mitigate dalla solida performance di lunedì e con i prezzi di chiusura distanti dai minimi di seduta.
L’impennata di lunedì è stata guidata dal rimbalzo dei “Magnifici 7”, con anche ieri Nvidia in testa grazie ad un aumento del 1,7% e in grado di registrare nuovi massimi storici. Tuttavia, Apple ha proseguito la sua discesa, mentre Tesla ha registrato una perdita del 2,3% a seguito delle revisioni delle stime sull’autonomia dei suoi veicoli.
Il rinnovato interesse per l’intelligenza artificiale (IA) sembra guadagnare slancio a Wall Street. Juniper Networks ha sperimentato un notevole aumento del 21,8% dopo che il Wall Street Journal ha segnalato l’approccio di Hewlett Packard Enterprise per un accordo di acquisizione del produttore di router per 13 miliardi di dollari. Juniper, oltre a fornire attrezzature per i servizi di comunicazione, gestisce anche Mist AI, una piattaforma che sfrutta l’IA, il machine learning e le tecniche di scienza dei dati per ottimizzare le esperienze degli utenti e semplificare le operazioni. Juniper Network è stato l’unico titolo tra le 20 società dell’S&P 500 che abbia menzionato maggiormente l’intelligenza artificiale nelle previsioni sugli utili lo scorso anno a chiudere lo scorso anno in contrazione. Allo stesso tempo, la notizia che l’autorità europea di vigilanza sulla concorrenza sta esaminando la partnership tra OpenAI e Microsoft sembra non preoccupare gli investitori di Microsoft.
I principali listini europei chiudono la sessione di martedì in contrazione, nonostante la disoccupazione nell’Eurozona abbia sorpreso al ribasso (così come quella italiana), scendendo al minimo storico del 6,4% a novembre. Al contrario, il malessere nell’industria tedesca è continuato a novembre, dove la produzione è diminuita dello 0,7% m/m in termini reali, destagionalizzati.
La giornata di ieri ha visto Bitcoin protagonista di una serie di eventi significativi, creando un mix di emozioni e tensioni nel mercato delle criptovalute. Inizialmente, la criptovaluta ha festeggiato un aumento del 2,5% dopo l’entusiasmante annuncio dell’approvazione da parte della SEC dell’ETF spot su Bitcoin. Tuttavia, la situazione è rapidamente cambiata, segnata da un imprevisto retrofront legato all’hacking dell’account X della SEC. L’annuncio dell’attacco ha immediatamente catturato l’attenzione, raggiungendo almeno 1 milione di visualizzazioni entro le 16:11 ET, secondo quanto riportato da Reuters.
Nello stesso contesto, l’open interest dei futures del Bitcoin sul CME ha toccato nuovi massimi, raggiungendo i 6,3 miliardi di dollari. Questo avveniva in previsione della decisione imminente sulle richieste di ETF su Bitcoin. La domanda predominante tra gli investitori era se alcune posizioni avrebbero potuto chiudersi subito dopo l’approvazione dell’ETF, con i fondi che cercano di capitalizzare sulla notizia. Al contrario, il mancato verificarsi di chiusure immediate potrebbe indicare una crescente fiducia nel mantenere tali posizioni anche dopo l’approvazione, suggerendo un ottimismo persistente nel mercato delle criptovalute.
Nonostante la turbolenza del giorno, un aspetto positivo ha prevalso: il prezzo del Bitcoin non sembra aver risentito dell’atteso “sell the news”, mantenendo una traiettoria positiva sulla notizia dell’approvazione.
Intanto, in attesa di notizie dalla SEC, a partire dall’11 gennaio la CBOE Digital, ramo del Chicago Board of Options Exchange, avvierà la negoziazione di futures con margine su Bitcoin ed Ether. La mossa, approvata dalla Commodity Futures Trading Commission a giugno, fa di CBOE Digital la prima piattaforma USA regolamentata a unire la negoziazione di derivati spot e con leva su un’unica piattaforma.
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