Covid ed incertezza pre-elettorale pesano sui mercati

Un inizio di settimana complesso per i mercati azionari, con la nuova ondata di casi di Covid-19 e l’incertezza pre-elettorale che fanno da catalyst ad una giornata di correzione, con l’Europa, e l’indice tedesco in misura particolare, che ora offrono un quadro tecnico delicato. Maggior segnali di tenuta emergono dagli indici americani, Nasdaq in particolar modo.

Le borse europee ieri hanno vissuto una giornata di correzione, dopo che Spagna e Italia hanno imposto nuove restrizioni per controllare il picco di casi di coronavirus, mentre è sceso decisamente anche l’indice tedesco, e SAP in particolare, dopo aver tagliato il proprio outlook per il 2020, segnalando che le attività dell’azienda richiederanno più tempo del previsto per riprendersi dall’impatto della pandemia. Il titolo della più importante azienda tech europea ha quindi registrato il peggior calo in 24 anni, mentre il settore tech europeo nel suo complesso ha perso oltre il 5%. Sul fronte del Covid, da registrare che l’Italia ha ordinato la chiusura di bar e ristoranti entro le ore 18 e la completa chiusura di palestre e cinema mentre, in Spagna, il presidente del Governo spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato un nuovo stato d’emergenza, dopo che diversi paesi dell’Europa meridionale hanno riportato nuovi record nei casi giornalieri di Covid-19. 

Il quadro a Wall Street non è stato dissimile, con tutti gli indici azionari che hanno registrato cali netti, dopo l’aumento dei casi di coronavirus e lo stallo a Washington sulla legge sui prossimi aiuti fiscali, che stanno incidendo sulle prospettive economiche in vista delle elezioni presidenziali del 3 novembre. In America, le nuove infezioni hanno toccato livelli record negli Stati Uniti, con la città di El Paso in Texas che ha chiesto ai cittadini di restare a casa per le prossime due settimane. Male ovviamente i titoli legati ai viaggi, vulnerabili alle restrizioni dovute al Covid-19: da Americana Airlines a United Airlines e Booking. 

Sul fronte elettorale, più di 59 milioni di americani hanno già votato di persona o per posta, mentre il presidente Donald Trump e lo sfidante democratico Joe Biden danno il via all’ultima settimana di campagna elettorale.

Nella seduta asiatica la price action è stata molto limitata, con la salita della banca HSBC, che ha chiuso in rialzo del 4.81%, a rappresentare il principale market mover della seduta.

Sul fronte macroeconomico oggi attendiamo il dato sui beni durevoli e l’indice sulla fiducia dei consumatori, entrambi negli Stati Uniti. Nel frattempo, oggi sono attese le trimestrali di Microsoft, Pfizer, Novartis e 3M.

TECHNICALS IN FOCUS

USDJPY

Nonostante la relativa stabilità del dollaro nelle ultime sedute, il USDJPY si trova in una zona di triplo minimo, configuratosi negli ultimi 3 mesi, in un quadro di debolezza evidente. La compressione di volatilità e la scarsa tenuta dei supporti evidenziano un quadro tecnico che potrebbe presto dar vita ad un breakout al ribasso dei supporti attuali. L’area tra 103.3 e 103.1 resta il primo target al ribasso, con possibili successive estensioni con volatilità verso area 102.5 e potenzialmente 101.2, minimo dal 2016. Solo un ritorno sopra area 105.60 invaliderebbe l’attuale impostazione ribassista del cross valutario.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Unilever: le ragioni di uno dei più solidi Consumer Staples in circolazione 

Negli ultimi due mesi abbiamo osservato, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, una relativa sovraperformance dei settori Consumer Staples e Consumer Discretionary rispetto ad altri comparti industriali, quello tecnologico in primis.

Unilever è uno dei principali player nel comparto dei beni di prima necessità, con una forte presenza nei mercati emergenti. L’azienda si sta inoltre orientando con successo verso prodotti per la cura personale e la bellezza, che offrono una marginalità più alta, con la capacità di combinare sia i marchi acquisiti che quelli creati internamente: un notevole vantaggio competitivo nel settore.

La recente pandemia ha avuto un impatto non netto sulle attività dell’azienda e ora sembra che Unilever possa trarre maggiori benefici dal quadro attuale, in quanto settori come quelli legati all’igiene personale e a quello della casa hanno beneficiato del quadro attuale. 

Mercoledì scorso Unilever ha riportato i risultati del trimestre, con una crescita dei ricavi complessivi del 4,4% nel terzo trimestre del 2020, una crescita del 5,3% anno su anno nei mercati emergenti e del 3,1% su base annua nei mercati sviluppati. La società ha inoltre annunciato un dividendo trimestrale di 0,4104 euro agli azionisti, pagabile a Novembre. 

Le vendite online sono aumentate del 76% durante il trimestre, con i beni di consumo domestico e i prodotti per l’igiene che hanno registrato livelli di crescita superiori alle stime. Altri segmenti come servizi di ristorazione, cura della pelle e deodoranti hanno invece registrato un calo complessivo su base annua. 

Unilever presenta alcuni di punti forza sul piano finanziario:

Fonte: Company Presentation 3Q 2020

La società presenta uno dei maggiori cash flow yield (ossia il rapporto tra flusso di cassa e capitalizzazione di mercato) del settore. Il mantenimento di tale posizione di leadership resta una priorità per il management nel prossimo futuro. In aggiunta Unilever presenta uno dei maggiori livelli di investimenti fissi rispetto agli ammortamenti, a conferma di come la società abbia nel corso dei trimestri scelto di non ridurre il livello di investimenti fissi: ciò avrebbe gonfiato “artificialmente” i flussi di cassa ma non risponde alla logica di gestione messa in atto dal management. 

Altro elemento importante per Unilever è l’alto rapporto di spese per marketing e pubblicità in percentuale rispetto al fatturato, ad un livello che si attesta nella fascia alta dei global brands del settore. Tale spesa negli anni è stata allocata in modo efficiente, avendo la società creato alcuni dei più forti marchi globali nei settori della cura della persona, della cura della casa e degli alimenti confezionati, in Europa, negli Stati Uniti come anche nei mercati emergenti. 

Sul piano finanziario, Unilever ha restituito una performance superiore al 100% complessivo negli ultimi dieci anni, andando a sovraperformare gran parte dei suoi competitors, come evidenziato dal grafico che confronta il titolo con XLP, il principale ETF del settore dei Consumer Staples. In termini di dividend yield, a questi prezzi Unilever offre un 3% annuo, in linea con un settore considerato storicamente anticiclico.

Sul piano dell’impostazione tecnica, la correzione delle ultime sedute sta proiettando il titolo verso l’area 4.5-4.4, un livello di supporto molte volte testato dal mercato e su cui passa la MM a 200 giorni. Un ritorno degli acquisti su questi livelli rappresenterebbe un segnale di forza del titolo mentre, diversamente, una discesa comprometterebbe il quadro tecnico di breve periodo.

Edoardo Fusco Femiano,

Market Analyst

 

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