Covid e negoziato fiscale restano i market mover

I mercati azionari hanno appena concluso una settimana di consolidamento dei guadagni di Novembre, sulla base di un newsflow nel complesso limitato e privo di spunti particolari. L’aumento dei casi di Covid-19 tiene gli investitori in apprensione e, nonostante gli aggiornamenti positivi sul fronte dei vaccini, li invita alla cautela, soprattutto alla luce delle performance azionarie recenti.

Sul piano dei rendimenti delle singole asset class, come detto, la settimana ha visto un consolidamento dei principali indici, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa. Nel vecchio continente vale la pena rammentare come i principali indici, tra cui l’EUSTX50, siano ancora lontani dai massimi di Febbraio 2020. Il GER30 sta consolidando sopra i 13.000 punti ma anch’esso è lontano dai 13.800 di inizio anno. Del tutto diverso il quadro tecnico negli Stati Uniti, dove i nuovi massimi storici sono stati aggiornati in diverse occasioni negli ultimi mesi.

Sul piano macroeconomico, i dati hanno evidenziato un quadro decisamente deflazionistico in Europa, dove peraltro le misure restrittive, in risposta alla seconda ondata di Covid-19, si stanno progressivamente intensificando. Diversamente, negli Stati Uniti si osserva il miglioramento del quadro economico generale, tanto sul fronte del mercato del lavoro quanto su quello dei consumi, in particolare quelli al dettaglio. 

Da questa settimana sarà possibile avere un’idea dei primi risvolti economici delle misure restrittive: in particolare Lunedì avremo gli indici PMI preliminari in Europa e negli Stati Uniti, seguiti successivamente dai dati sul PIL per il terzo trimestre in Germania e negli Stati Uniti. In aggiunta, gli operatori guarderanno all’indice IFO sul sentiment delle aziende tedesche a Novembre. Infine, in settimana è attesa anche la pubblicazione delle minute della Fed e della BCE. 

Questa notte la seduta asiatica ha messo in luce buoni rialzi degli indici della giornata, in una seduta in cui l’indice giapponese è rimasto chiuso per festività. Da sottolineare la sofferenza dei titoli del trasporto aereo, che hanno risentito di un recente aumento dei casi di Covid-19 nella città di Hong Kong. Tutti gli indici hanno chiuso in rialzo, con l’indice MSCI Asia ex Japan che ha chiuso a rialzo dello 0.63%

TECHNICALS IN FOCUS

OIL

Sul grafico a 4 ore il quadro tecnico del WTI evidenzia la rottura a rialzo di un canale ribassista, una tradizionale figura di consolidamento di un trend rialzista. La rottura di area $40 sta spingendo il WTI verso area $43.8 e verso area $45. Successivamente, i prossimi target sarebbero in area $50 e $55. Sul piano dei supporti, area $39 rappresenta il primo livello su sui il prezzo dovrebbe trovare acquisti significativi. L’area $35-33 è il supporto chiave di medio termine ma ad oggi è lontano. I livelli di RSI evidenziano supporto al quadro costruttivo venutosi a creare.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Ab-Inbev: segnali di ripresa da questo Consumer

Il comparto dei titoli delle bevande alcoliche quest’anno ha decisamente sofferto, non riuscendo a diversificare in altri prodotti, essendo per definizione concentrato su un solo segmento di consumi. In particolare, trattandosi di un’industria molto competitiva e che cresce fondamentalmente per linee esterne, la visibilità sugli utili è stata molto limitata. I dati più recenti ora evidenziano un quadro decisamente più costruttivo, come anche la risposta dei prezzi dei titoli evidenzia.

AB-InBev è il più grande produttore di birra al mondo. La società è il risultato della fusione del 2008 tra InBev e Anheuser-Busch e oggi commercializza più di 500 marchi di birra, in più di 150 paesi al mondo. I suoi marchi più popolari includono Budweiser, Bud Light, Corona, Stella Artois, Beck’s, Castle e Skol. Complessivamente, AB-InBev ha un portafoglio marchi composto da 17 marchi di birre, che generano ciascuna almeno $1 miliardo di ricavi all’anno. 

AB-InBev ha raggiunto la sua dimensione industriale principalmente attraverso importanti operazioni di acquisizioni di altre società del settore. AB-InBev è stata creata per la prima volta dalla fusione da 52 miliardi di dollari nel 2008, tra Interbrew dal Belgio, AmBev dal Brasile e Anheuser-Busch dagli Stati Uniti.

Nel 2013 la società ha poi proceduto con l’acquisizione della parte rimanente del Grupo Modelo per 20 miliardi di dollari ed, infine, con quella di SABMiller, per oltre $ 100 miliardi.

AB-InBev ha riportato i risultati del terzo trimestre lo scorso 30 Ottobre, con i risultati che hanno riflesso i danni significativi causati dalla crisi del coronavirus. I ricavi si sono attestati a $12,82 miliardi e sono aumentati del 4% su base annua, avendo anche superato le aspettative degli analisti per $1,2 miliardi. Anche l’utile per azione di $ 0,79 ha battuto le stime per $0,02 per azione. La crescita è stata guidata in generale da una modesta crescita dei volumi e da una crescita complessiva del fatturato per ettolitro nell’ordine del 2,3%.

I tre principali marchi globali del marchio BUD hanno aperto la strada alla crescita del fatturato nell’ultimo trimestre.

Fonte: 3Q Results 2020

Sul piano finanziario, il titolo ha sofferto la decisione della società di rinunciare al pagamento provvisorio del dividendo 2020 ed è previsto che annunci una decisione sul dividendo per l’intero anno 2020, insieme ai risultati dell’intero anno fiscale, il 25 febbraio 2021.

La previsione è che AB-InBev vada ad aumentare l’utile per azione del 3% all’anno nei prossimi cinque anni, grazie ad una crescita che sarà alimentata dalla crescita delle vendite mediante una combinazione di prezzi e volumi più elevati, nonché anche per effetto delle politiche di riacquisto di azioni proprie. Il titolo oggi viene scambiato a circa 19 volte le stime degli utili per il 2020, in linea con la sua media storica ma al di sotto di altri titoli del comparto Consumer Staples. 

Sul piano tecnico, il titolo è uscito da un protratta fase di lateralità ed è andato a rompere con forza la MM a 200 giorni, consolidando ora sopra area 50. Il mantenimento di questi supporti è fondamentale affinché il quadro tecnico continui a riflettere il miglioramento deciso dei fondamentali osservato nell’ultima trimestrale.

 

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