Covid-19 ed inflazione in focus questa settimana

Si è chiusa una settimana di consolidamento, dopo le elezioni USA, sugli indici azionari. Nel complesso i mercati azionari hanno consolidato i guadagni delle scorse settimana, con il tema della rotazione dai titoli tecnologici verso quelli più ciclici che si fa di sempre più stretta attualità. Nel complesso, le previsioni sono che gli investitori proseguiranno in questa direzione, sfruttando le notizie sul prossimo lancio del vaccino, che dovrebbero favorire la riapertura dei settori tradizionali dell’economia. Nell’ultima settimana, sia l’S&P500 che il Russell 2000 hanno chiuso la settimana su nuovi massimi, mentre il Nasdaq è sceso di circa mezzo punto percentuale.

Sul piano macroeconomico, si preannuncia un’altra settimana non particolarmente ricca sul piano dei dati macroeconomici, con l’attenzione degli investitori che sarà forte per comprendere quando ci sarà l’approvazione da parte della statunitense FDA e dell’EMA a fine Novembre. I dati più rilevanti dovrebbero essere quelli legati all’inflazione soprattutto in Europa, con il governatore della BCE, Christine Lagarde, ha già chiarito che nel prossimo meeting la BCE varerà alcune misure non convenzionali per sostenere l’economia dell’eurozona.

Oggi è la giornata in cui uscirà il report sulla stabilità finanziaria dell’Eurozona della BCE, a cui farà seguito in settimana la videoconferenza dei membri del Consiglio Europeo, che analizzeranno il quadro generale del continente in relazione alla diffusione della seconda ondata di Covid-19.

I mercati asiatici questa mattina hanno archiviato una seduta molto positiva, con le 15 economie principali della regione che hanno firmato un’alleanza commerciale che mira a ridurre gradualmente i dazi in molti settori economici: si tratta di un accordo che esclude gli Stati Uniti e segna la prima volta in cui Cina, Giappone e Corea del Sud definiscono un unico accordo commerciale.

TECHNICALS IN FOCUS

EUSTX50

La rottura a rialzo di area 3.400 è avvenuta con volatilità e il prezzo sta consolidando sopra questa area. I primi target a rialzo sono in area 3.580 e successivamente nell’area di prezzo compresa tra 3.720-3.780 punti, per poi puntare ai massimi di 3.860. Un ritorno sotto area 3.400 implicherebbe un ritorno nel trading range precedente, con il principale supporto in area 3.250-3.170. Nel complesso, nonostante il breakout rialzista, è legittimo attendersi un consolidamento dei prezzi prima di puntare sui livelli indicati.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

McDonald’s: la trimestrale evidenzia la ripresa di uno dei titoli meno volatili del mercato

La stagione delle trimestrali sta evidenziando un ottima tenuta dei conti per i titoli americani nel loro complesso. In linea con quanto si verifica nelle recessioni, i titoli dei consumi di base hanno messo a segno una performance molto positiva. In aggiunta, in un simile scenario di mercato, ha senso considerare anche la volatilità dei singoli titoli ed il contributo che gli stessi offrono alla volatilità complessiva del portafoglio.

In particolare, sui mercati azionari è possibile calcolare una misura sintetica del rischio definita Beta: in generale, titoli con un Beta pari ad 1 tendono ad avere la medesima volatilità del mercato, mentre un Beta superiore (inferiore) ad 1 implica una volatilità superiore (inferiore) al mercato. Il Beta a cinque anni di McDonald’s è pari a 0.67. 

La società è la più grande azienda di catene di fast-food al mondo con circa 39.000 sedi in oltre 100 paesi. Circa il 93% dei negozi operativi sono gestiti indipendentemente. 

I ricavi nel terzo trimestre di McDonald’s sono diminuiti del 2,2%, a causa dei cali a livello internazionale, sebbene la società abbia registrato una crescita degli stessi del 4,6% negli Stati Uniti. La società ha nel complesso tenuto molto bene, nonostante la persistenza del coronavirus, che ha costretto molti ristoranti a chiudere temporaneamente o a ridurre il servizio al solo asporto.

Fonte: Q3 2020 Presentation

Dal 2008 l’utile per azioni è cresciuto ad un tasso medio del 7% all’anno. McDonald’s è riuscita negli anni a rinvigorire il percorso di crescita negli ultimi anni, con diverse iniziative, tra cui: la colazione disponibile tutto il giorno e l’espansione del menu attraverso un’offerta più sana sul piano dei contenuti alimentari. Un altro grande intervento strategico è stata la decisione di McDonald di riorganizzare molti dei suoi ristoranti. L’azienda genera ricavi per volumi inferiori ora ma i suoi costi sono scesi più che proporzionalmente, per favorire la tenuta della marginalità.

McDonald’s negli anni si è trasformata in un’azienda leggera (capital light) e con costi più contenuti, che raccoglie le commissioni di franchising da un numero maggiore di ristoranti globali. Questa strategia ha avuto successo, avendo spinto l’utile per azione ad una crescita sostenuta negli anni.

McDonald’s ha storicamente mostrato una decisa capacità di essere anticiclica nell’affrontare le recessioni, presenta uno dei marchi più preziosi al mondo e ha affrontato significativi investimenti in marketing e pubblicità per mantenere la forza del suo marchio. Trattandosi di consumi di base, non ci attendiamo ulteriori significative contrazioni del business. 

Tali vantaggi competitivi hanno permesso alla società di aumentare il suo dividendo per oltre 40 anni consecutivi. L’azienda ha aumentato il suo dividendo ogni anno da quando ha erogato il suo primo dividendo, nel 1976, incluso il recente aumento del 3% nel 2020. Sul piano finanziario, ai prezzi attuali il titolo presenta un dividend yield 2,4%, superiore a quello dell’S&P500. 

Nel complesso, McDonalds presenta un potenziale importante sul piano del rendimento, alla riapertura dell’economia globale, un dividend yield interessante ed un profilo di rischio inferiore a quello del mercato nel suo complesso, calcolato con il Beta del titolo.

 

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