Addio guadagni di agosto. Questo l’attuale, non il conclusivo, verdetto del mercato. Investitori che, in attesa di sentire la voce del loro capitano (Jerome Powell), hanno preferito ridurre (correttamente) le loro esposizioni fino ad arrivare ad una “corsa” alla vendita dopo aver accurato che la Federal Reserve non allenterà la presa nella lotta all’inflazione. Nonostante questo possa comportare sacrifici (soprattutto sui mercati finanziari). Come avevamo infatti riportato non sarebbe stato coerente per la banca centrale americana ritenere che l’ultima lettura sul carovita potesse riportare il percorso dinanzi. “Una rondine non fa primavera” e di tale pensiero lo è anche il Fomc, soprattutto ora che le pressioni energetiche rischiano di ritornare a mordere, con il prezzo del gas americano salito nel corso dell’ultimo mese del 16% a circa $9,480 MMBtu (ovvero a circa $32 MWh, ben lontano tuttavia dai veri problemi europei, con un valore sul TTF che viaggia sui circa $338 MWh in Europa).
La BCE sembra seguire le orme della Fed. Sebbene la situazione europea si faccia sempre più incerta. Da una parte i rincari energetici, con i flussi su Nord Stream 1 che in questa settimana dovrebbero interrompersi per tre giorni, dall’altra i riflessi che tali aumenti stanno esercitando sulle imprese. Venerdì il contratto francese per il prossimo anno è salito del 25% a 1.130 euro al megawattora sull’European Energy Exchange (EEX). Anche l’equivalente tedesco ha guadagnato un record, salendo fino al 33% a 998 euro al megawattora per un guadagno di circa il 70% questa settimana. In termini di mercato petrolifero, è l’equivalente di oltre 1.600 dollari al barile. Difficile ipotizzare che alcun CFO avesse potuto prevedere tali costi nel proprio budget. Società industriali quali BASF, Volkswagen, Siemens, BMW, Vestas, Airbus, Arcelor Mittal quasi certamente non possono operare con profitto a questi livelli. Al momento probabilmente le loro coperture stanno funzionando, ma a un certo punto rischiano di essere annullate. Nel frattempo, un rapporto di Reuters ha suggerito che la BCE prenderà in considerazione un aumento dei tassi di 75 pb a settembre, mentre un articolo di Bloomberg durante il fine settimana ha affermato che il QT potrebbe essere discusso verso la fine dell’anno. All’interno della Bce in particolare la presentazione di Schnabel (membro tedesco) al Jackson Hole mostra la sua chiara visione che una recessione e tassi di disoccupazione più elevati nell’area dell’euro potrebbero essere necessari per ridurre l’inflazione. Per non bastare anche il mondo finanziario rischia di remare contro, con gli hedge fund che sono ritornati a vendere allo scoperto i titoli del tesoro statali. La Banca centrale europea si trova ora tra incudine e martello. Da una parte un’economia che sempre di più evidenza segnali di recessioni dall’altra le pressioni speculative sul mondo obbligazionario che potrebbero soprattutto mettere alla prova il cosiddetto scudo anti-frammentazione di Francoforte. Intanto i rendimenti dei titoli decennali italiani salgono al 3,852%, su massimi di gennaio 2014.
Nella settimana i discorsi dei vari membri della Fed resteranno al centro dell’attenzione, ma l’attenzione principale potrebbe essere rivolta al dato di venerdì dei NonFarm Payrolls. Ad agosto, l’economia dovrebbe aggiungere 285.000 posti di lavoro, con un tasso di disoccupazione al 3,5%. Inoltre, sempre negli Stati Uniti, saranno in primo piano la variazione dell’occupazione ADP, le aperture di posti di lavoro JOLTs e il PMI manifatturiero ISM.
In Europa invece sarà una settimana decisamente intensa, con aggiornamenti chiave su inflazione, disoccupazione, crescita del PIL del secondo trimestre e PMI manifatturiero. La stampa flash sull’indice dei prezzi al consumo per l’area dell’euro dovrebbe mostrare un’accelerazione, con il tasso d’inflazione annuale che, causa un aumento dei costi energetici senza precedenti, rischia di assestarsi su nuovi record del 9% (rispetto l’8,9% di luglio), con i valori di Germania e Italia osservati speciali. Nel frattempo, il tasso di disoccupazione nella regione dovrebbe restare al minimo storico del 6,6% a luglio, mentre in Germania il tasso è destinato a salire ulteriormente. Francia e Italia pubblicheranno inoltre i dati finali del PIL del secondo trimestre. Altri dati da esaminare sono: Indagine congiunturale e prezzi alla produzione nell’area dell’euro; in Germania la bilancia commerciale nonché i prezzi all’importazione e vendite al dettaglio; in Svizzera l’indicatori anticipatori del KOF, l’inflazione e le vendite al dettaglio. Nel Regno Unito gli indicatori monetari della Banca d’Inghilterra, i prezzi delle case di Nationwide e il PMI manifatturiero finale di S&P.
In Asia, gli attesi PMI manifatturieri cinesi, con la crisi energetica del Paese che ha spinto i governi locali a razionare l’energia per i produttori di tutti i settori. In Giappone, una settimana fitta di comunicati include la fiducia dei consumatori, la disoccupazione, l’avvio di abitazioni, la produzione industriale e le vendite al dettaglio.
Oggi il calendario macroeconomico è privo di importanti pubblicazioni, con i mercati inglesi chiusi per festività. In Europa si terrà la riunione informale dei ministri della Difesa.
- Sul fronte societario, con oltre 486 società delle società S&P 500 che hanno già riportato risultati, la stagione degli utili del secondo trimestre sta volgendo al termine. Gli utili aziendali sono cresciuti di oltre l’8,5% rispetto a un anno fa, trainati dalla forte crescita degli utili del settore energetico. I risultati generali evidenziano una certa resilienza alle sfide macroeconomiche, ma le aziende non ne sono immuni, come risulta dalle indicazioni più caute fornite. Nella settimana sono attese le rilevazioni per:
- Lunedi: Pinduoduo, Catalent, Sasol e Heico
- Martedì: Baidu, Best Buy, Chewy, Inc., CrowdStrike Holdings, Hewlett Packard Enterprise, HP Inc.,
- Mercoledì: Centrais Elétricas Brasileiras, Ecopetrol, MongoDB, Okta, The Cooper Companies e Veeva Systems.
Giovedì: Broadcom, Campbell Soup, China Petroleum & Chemical, Hormel Foods Co., PagerDuty e Lululemon Athletica.,
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