I mercati finanziari hanno affrontato un’altra sessione di correzione, influenzati dai timori di un rallentamento economico sia in Cina che in Europa, da un lato, e dalla solidità dell’economia americana, dall’altro. Questa situazione è ulteriormente complicata dalle tensioni rinnovate tra Stati Uniti e Cina, con Apple al centro delle preoccupazioni come uno dei principali bersagli di queste tensioni. Questo scenario ha portato a una rotazione verso un atteggiamento di avversione al rischio più classico rispetto a quanto osservato di recente nei mercati. I rendimenti obbligazionari sono diminuiti, mentre i titoli difensivi hanno superato in performance i titoli ciclici, con il settore tecnologico al centro delle vendite di ieri.
Le preoccupazioni iniziali scaturite dalle cifre sulla bilancia commerciale cinese hanno messo in dubbio il già fragile sentimento degli investitori in Europa, ma le successive pubblicazioni economiche hanno ulteriormente deteriorato la situazione. Il PIL dell’Eurozona per il secondo trimestre è stato rivisto al ribasso a +0,1% su base trimestrale e +0,5% su base annua, rispetto al +0,3% su base trimestrale e +0,6% su base annua precedentemente riportato. Nel frattempo, la produzione industriale tedesca di luglio è scesa dell’0,8% su base mensile, risultando più debole delle aspettative che indicavano una diminuzione dell’0,5% su base annua.
Negli Stati Uniti, le pressioni sul settore tecnologico sono state principalmente scatenate dalla possibile decisione di Pechino di estendere il divieto di utilizzo degli iPhone da parte delle aziende e delle agenzie statali cinesi. È importante sottolineare che le correzioni causate da fattori geopolitici tendono generalmente ad essere di breve durata rispetto a quelle dovute a fattori macroeconomici o monetari, sebbene, non si può non tener conto, come il mercato cinese rappresenti circa il 19% del fatturato di Apple. Tuttavia, l’umore dei mercati potrebbe essere nuovamente persuaso la prossima settimana quando Apple presenterà il 12 settembre il suo nuovo iPhone 15. L’evento annuale autunnale di Apple è ormai diventato un punto di riferimento culturale e solitamente genera un notevole interesse e attenzione da parte dei consumatori e degli investitori.
Mentre negli Stati Uniti il settore tecnologico ha guidato il rally del 2023, in Europa è stato principalmente il settore del lusso a tenere alta l’attenzione, con LVMH che è diventata la prima società europea a superare la soglia dei $500 miliardi di capitalizzazione di mercato. Tuttavia, questi riflettori hanno gradualmente perso potenza, con il titolo LVMH che ha visto una perdita di circa 87 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, entrando ora nel cosiddetto “bear market” con una diminuzione del titolo superiore al 20%. Questa situazione è riflessa nell’intero settore, con le prime 20 società del lusso che, rispetto ai massimi di quest’anno, registrano una diminuzione media del 19%. Inoltre, ben il 60% di queste società scambia al di sotto della propria media mobile giornaliera a 200 periodi, indicando una debolezza generale nel settore del lusso. Rallentamento cinese, eccessivi rialzi nelle quotazioni, downgrade nei rating sono solamente alcune delle motivazioni dietro tali flessioni, con l’emblematica prossima uscita di Kering dall’Euro Stoxx 50. La prossima stagione delle passerelle europee, come la settimana della moda di Londra, potrebbe portare nuova vitalità al settore, ma la sua ripresa dipenderà da una serie di variabili, compresa la domanda dei consumatori e le dinamiche economiche globali.
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