In assenza di Wall Street i listini europei faticano a trovare la propria direzione. In una giornata di scambi a minor volume, l’ottimismo iniziale intorno allo stimolo cinese si è gradualmente dissolto, dando spazio a una discesa dei mercati dopo che la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha evitato di fornire indicazioni concrete riguardo alla decisione della Banca Centrale Europea in merito al possibile rialzo o mantenimento dei tassi di interesse nella prossima settimana. Tra nuovi timori inflazionistici, con i prezzi energetici nuovamente a bussare alla porta – si vedano i rialzi del greggio, con il brent che scambia su nuovi massimi da inizio anno, e dei rincari delle bollette energetiche – il messaggio di ieri da parte della Lagarde si è concentrato sul tema della comunicazione e delle aspettative all’inflazione. Probabilmente il tema meno importante al momento per i mercati. Risultato, i rendimenti europei hanno chiuso al rialzo e il mercato azionario al ribasso.
Nel suo discorso a Londra, Christine Lagarde affronta una serie di temi legati alla comunicazione nelle politiche monetarie. La presidente della BCE riconosce la complessità e l’importanza della comunicazione in un mondo caratterizzato da crescente volatilità economica e dalla proliferazione di informazioni grazie alle nuove tecnologie. Viene inoltre sottolineato come la comunicazione sia fondamentale per la gestione delle aspettative sull’inflazione e per la trasparenza delle politiche monetarie. Tuttavia, evidenzia anche le sfide legate alla frammentazione delle fonti d’informazione e all’accelerazione del flusso di notizie, che rendono più difficile raggiungere il pubblico in modo efficace. Inoltre, Lagarde invita a essere umili nel riconoscere gli errori passati (‘In questo momento è importante per noi riconoscere che, come altre banche centrali, abbiamo sottovalutato sia la dinamica dell’inflazione che la sua persistenza”) e ad essere più accessibili e chiari nel comunicare con il pubblico al fine di ristabilire la fiducia nelle istituzioni pubbliche, inclusa la BCE. Discorso interessante sebbene la storia già dimostri l’importanza della comunicazione. Lo stesso citato Ben Bernanke, ex presidente della Federal Reserve, ha osservato una volta che “la politica monetaria è per il 98% chiacchiere e solo per il 2% azione”. Questa citazione mette in luce in modo incisivo il peso della comunicazione nelle decisioni economiche, una lezione che vale non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa. Il celebre “Whatever it takes” di Mario Draghi sottolinea con forza quanto la comunicazione possa essere potente, spesso superando l’impatto delle azioni stesse. Tuttavia, la sfida della comunicazione diventa ancor più evidente quando si considerano gli attacchi continui alle politiche di Bruxelles e Francoforte da parte dei vari governi locali. Questi attacchi minano la fiducia nelle istituzioni europee e complicano ulteriormente la comprensione delle politiche di lotta all’inflazione, che si basano su rialzi dei tassi di interesse.
Intanto l’annunciato debutto Ferrari sull’Euro Stoxx 50 non sembra aver generato nuovi acquisti, quanto maggiormente prese di profitto. La società di Maranello, insieme al gigante europeo dei materiali da costruzione Compagnie de Saint-Gobain sostituiranno il proprietario tedesco Vonovia e l’inglese CRH. Altre modifiche includono l’aggiunta del finanziatore olandese ING e dell’assicuratore tedesco Munich Re nell’Indice Stoxx Europe 50, mentre il gruppo di pagamenti Adyen e il gigante francese del lusso Kering saranno eliminati. Per un lusso che esce, Kering, uno nuovo ne subentra, Ferrari, mentre l’italiana Unicredit guida i rialzi nell’indice da inizio anno, con un +69%. In generale, sembra essere stato un buon anno per i titoli italiani, con Ferrari che si unisce ai ranghi delle prestigiose aziende automobilistiche europee presenti nell’Euro Stoxx 50, affiancando marchi come Mercedes-Benz, Stellantis, BMW e Volkswagen. Questo ingresso è reso ancora più notevole dalla straordinaria performance di Ferrari, che ha registrato un aumento del 41% dall’inizio dell’anno, ben al di sopra del modesto aumento del 14% del settore automobilistico europeo nel suo complesso.
Grazie a un biglietto da visita ineguagliabile, con l’indicazione del potere della scarsità a sottolineare margini lordi straordinariamente elevati, pari al 50,7% e notevolmente superiori rispetto al settore, insieme ai lanci dei nuovi modelli, come evidenziato dagli entusiasmanti ordini per la Ferrari Purosangue, si può solo chiedersi se ora ci si possa attendere un fenomeno simile all'”effetto Barbie” anche per Ferrari. Questo, in attesa del lancio del nuovo film su Ferrari con Adam Driver il quale potrebbe rafforzare ulteriormente il fascino e la presenza dell’azienda nel panorama internazionale.
La giornata si apre questa mattina con nuovi venti freddi che soffiano da Oriente, con il Caixin Services PMI cinese risultato essere stato più debole del previsto, alimentando nuovamente i timori di un rallentamento dell’economia. L’indice è sceso a 51,8 in agosto da 54,1 in luglio, mentre le preoccupazioni per il default di Country Garden si aggiungono alla debolezza del sentimento degli investitori. Oggi sono attese le pubblicazioni dei PMI di agosto per l’area dell’euro e diversi principali paesi membri. I PMI dei servizi in Spagna e in Italia sono stati superiori a 50 per tutto l’anno, indicando una continua espansione del settore dei servizi, nonostante il suo continuo calo. Oggi sarà interessante vedere se i PMI dei servizi dei due paesi seguiranno i dati dell’area dell’euro, scambiando sotto i 50 punti oppure confermare le aspettative.
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