Un’altra seduta molto interessante sui mercati azionari, con le notizie geopolitiche ancora una volta protagoniste. I colloqui di pace tra Ucraina e Russia, così come i commenti di Mosca sul ridimensionamento dei movimenti intorno a Kiev, hanno creato un po’ di ottimismo riguardo ad una possibile de-escalation militare. Ciò ho sostenuto il rialzo dei listini e di tutti i settori americani, fatta eccezione per il comparto energetico – trascinato al ribasso dalla riduzione del greggio.
Le recenti performance azionarie sono impressionanti, soprattutto oltreoceano. Il principale listino americano, lo S&P 500, è riuscito nelle ultime 11 sedute a registrare un guadagno dell’11%, ovvero un rendimento medio del 1% al giorno. Meglio ancora per l’indice tecnologico Nasdaq 100 in grado di recuperare ben il 16%. Performance positive, ma inferiori per gli indici europei: con Milano maglia rosa tra le principali piazze finanziare con uno straordinario +8,9%, seguono Parigi +6,6%, Francoforte +6,4%, Londra +5,10 e Madrid +4,6%. Prestazione positive accompagnate dal crollo del VIX, sceso del 40% nelle ultime 11 sedute, ovvero al di sotto dei 20 punti -attualmente a 18,91. Stessa percentuale di correzione anche per il VSTOXX, l’omologo indice della volatilità sull’EuroStoxx 50, il quale tuttavia viaggia ancora a 26,58 punti. Chissà se questo possa suggerirci di un possibile maggior spazio per il calo della paura e dell’incertezza in Europa e quindi di un maggiore rialzo per le azioni europee rispetto a quelle statunitensi a breve termine….
Mercati obbligazioni nuovamente al centro dell’attenzione, con la sempre maggiore analisi sulla curva dei Treasury americani. Ricordiamo come i rendimenti a lunga scadenza che scendono al di sotto di quelli più brevi indicano una mancanza di fiducia nella crescita futura e i rendimenti decennali che scendono al di sotto dei tassi a 2 anni sono ampiamente visti come un presagio di recessione economica lungo la strada. Dopo l’inversione dell’inclinazione tra i 5 e 30 anni, ora l’attenzione appunto si sposta sul differenziale tra il Treasury a 2 e 10 anni. Spread che viaggia su nuovi minimi delle ultime 52 settimane a 0,038%, sui valori del 23 settembre 2019. Preoccupazioni corrette e da monitorare, ma eccessiva da prendere in considerazione allo stato attuale. Generalmente una recessione non inizia subito dopo l’inversione della curva, anzi spesso assistiamo perfino ad un lungo periodo di due anni prima di una recessione. In media, stando ai dati di JP Morgan le recessioni sono iniziate dopo 16 mesi, e i mercati in media in tale periodo sono continuati a salire del 15%. Inoltre, non tutti i segnali sulla curva dei rendimenti si stanno approcciando ad aree di recessioni. Lo spread tra il 10y – 3m, un altro ottimo indicatore di recessione, è stato infatti fortemente ripido nel corso degli ultimi mesi, scambiando perfino sopra la media degli ultimi 200 giorni.
Inoltre, il credit spread, misurato dal rapporto degli ETF tra High Yield (HYG) e i Treasury (IEI) è scambiato sui valori del 24 febbraio 2020, ovvero del primo giorno di crollo dei listini americani. Quando HYG/IEI tende al rialzo, significa che gli spread creditizi si stanno spostando più in basso o si stanno riducendo. Ovvero osserviamo ancora una propensione al rischio degli investitori, con le azioni che tendono a salire e le obbligazioni ad alto rendimento a sovraperformare.
Appuntamenti odierni: Da continuare a monitorare i colloqui di pace tra Ucraina e Russia in Turchia. Il principale market mover attuale.
I dati preliminari sull’inflazione al consumo in Germania e Spagna potrebbero segnalare un continuo aumento delle pressioni inflazionistiche in Europa (come da previsioni della stessa BCE) per il mese di marzo. Da seguire inoltre, sebbene abbia minori riflessi sui mercati, anche il sentiment economico in Europa, il quale potrebbe registrare una battuta d’arresto.
Negli Stati Uniti, in vista dei NonFarm Payrolls di questo venerdì, il rapporto sull’occupazione ADP di oggi fornirà alcune informazioni sugli sviluppi del mercato del lavoro nel mese di marzo. Dato di maggiore interesse tuttavia sarà la pubblicazione sulla crescita del Prodotto Interno Lordo statunitense.
Attenzione inoltre ai discorsi, per la BCE da parte del Presidente Lagarde; per la Bank of England di Broadbent ed infine per la FED di Barkin, Bostic e George
CRIPTOVALUTE: molte le novità nel settore, positive e alcune negative.
OpenSea, la più grande piattaforma di marketplace NFT al mondo, mediante un video su Twitter ha informato gli utenti come da aprile gli NTF di Solana saranno disponibili all’interno dalla sua piattaforma. Notizia che conferma i rumors che da diversi mesi circolano nel web. Token di Solana (SOL) che nelle ultime 16 sedute è cresciuto di quasi il 46%, ma tuttavia ancora troppo lontano dai suoi massimi.
Gli NTF Bored Ape nuovamente al centro dell’attenzione. Su OpenSea un utente avrebbe infatti venduto la sua “opera” per solamente $115, quando il suo valore corrente si aggira a circa $350.000. Un errore umano (l’aver scambiato l’offerta mediante il token DAI invece di ETH), un hackeraggio o un modo per eludere le tasse?
Il secondo più grande furto nel mondo criptovalute, questo stando ai dati di Bloomberg.
Ronin Network, una sidechain basata su Ethereum creata dallo sviluppatore di Axie Infinity Sky Mavis ha annunciato come hacker avrebbero sottratto quasi $ 600 milioni di token Ethereum e USDC dal ponte Ronin che collegava diversi blockchain – circa 612 milioni di dollari. Il prezzo di AXS, un token utilizzato in Axie Infinity, è sceso di circa il 10,5% dopo l’hacking.
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