Carbone per i mercati: crollo del Bitcoin e del Nasdaq

La storia sembra volersi ripetere. Così come nel 2021 l’Europa e il comparto Value avevano sovraperformato ad inizio anno, così anche nel 2022 stiamo nuovamente osservando la medesima direzione.

Nella seduta di ieri rileviamo chiusure generalmente positive tra i principali listini europei. Forti acquisti si sono registrati nel settore del consumo ciclico con il comparto automobilistico in forte spolvero +2.74%. Bene soprattutto Renault, che ha chiuso con il maggiore rialzo +5.31% seguono Stellantis +4.03% e Daimler +4.01%. Ne approfittano Pirelli +5.25% e Continental +1.69%. Non si fermano invece le vendite sul settore tecnologico, tuttavia poco presente in Europa, e forti vendite sono state registrate nel settore Utilities -1.33%. A riguardo, il forte rialzo dei prezzi del gas in Europa, registrato nel periodo tra novembre e dicembre 2021 con un incremento del TTF olandese del +192%, ha generato problemi di liquidità per la tedesca Uniper. La società ha dovuto richiedere linee di credito da 10 miliardi di euro. Situazioni simile, senza tuttavia dettagli, sono state prese anche dalla competitor tedesca RWE. Di fatto ieri abbiamo assistito ad un -2.29% per Uniper, -3.36% per RWE e -3.11% per Fortum. con i prezzi del gas che sono risalti di un 30% nelle ultime due sedute e ancora ben lontani dai 30 euro su cui viaggiavano in passato.

In Europa negli ultimi giorni si parla di tassonomia con la Commissione Europea che starebbe vagliando l’idea di considerare come energie sostenibili il nucleare e il gas naturale. Nonostante le difficoltà politiche a riguardo, di un Europa sempre più divisa e nazionalista, osserviamo come i prezzi di tali materie prime siano notevolmente saliti. Come precedentemente riportato il TTF è salito in due sedute del 30% mentre i futures sull’uranio hanno visto ieri un incremento del 9%. Infine, l’effetto Indonesia si fa sentire sulle vendite di emissioni di CO2 europee, con l’EUA futures che ha guadagnato un +10% nelle ultime tre sedute, attualmente scambiato a 88 euro e riportandosi in prossimità dei massimi storici di dicembre a 90.75.

Parigi continua a sorprendere registrando il maggior rialzo +0.81%, ma soprattutto un nuovo massimo storico – il terzo nelle sue tre sedute. Bene anche Francoforte +0.74% e Milano +0.74%.  Proseguono gli acquisti sul comparto viaggi con la spagnola Amadeus che ha chiuso con il maggior rialzo a Madrid +2.78%. Acquisti anche per le compagnie aeree europee che hanno chiuso al rialzo, fatta eccezione per Lufthansa.

Seduta USA: Tutti e undici i settori americani hanno chiuso la seduta di ieri in territorio negativo. Le maggiori vendite sono state registrate nuovamente per il settore tecnologico, che ha chiuso con un -3.13%. Il Nasdaq ha concluso al ribasso la seduta come oltre un 3% di perdita, registrando il suo giorno peggiore dal febbraio 2021. A innescare le vendite il continuo rialzo dei Treasury americani e le pubblicazioni dei verbali dell’ultimo incontro del FOMC. Decennali americani che ora sono saliti ad un rendimento del 1.72%, sui valori di aprile 2021. Anche i verbali FOMC hanno mostrato una forte inclinazione hawkish (falco). Le probabilità di un aumento dei tassi, nella successiva forbice 25-50 punti base, nella riunione di marzo è passata da un 53.8% del 30 dicembre ad un attuale 67.8% (basti pensare che il 6 dicembre le probabilità erano solamente del 30%). Questa situazione potrebbe perfino ipotizzare non più tre rialzi dei tassi nell’anno, come atteso dalla FED, ma bensì quattro, uno a trimestre.

Un cocktail perfetto per generare vendite sul settore tecnologico con le preoccupazioni per la variante Omicron che sbiadiscono e le scommesse al rialzo di un aumento dei tassi di interesse che impattano i titoli tecnologici ad alta crescita, visti appunto particolarmente sensibili ai tassi d’interesse.

Il Vix, indicatore della paura degli investitori, ha ieri registrato un rialzo del 15%. Con l’aumento della paura, abbiamo assistito alla classica rotazione difensiva. Tuttavia, attenzione a considerare gli attuali rendimenti obbligazionari una vera alternativa alle azioni.

I dati sul mercato del lavoro americano ADP hanno ieri inoltre registrato un incremento di 807mila posti a dicembre nel settore privato. Un dato, se confermato venerdì, che sosterrebbe nuovamente una tesi di una politica monetario più restrittiva per il futuro.

Continua la salita del prezzo del petrolio WTI, dopo le decisioni OPEC+. Ieri le scorte di petrolio degli Stati Uniti sono nuovamente scese, per la sesta settimana consecutiva.

Le vendite di ieri in America si faranno sentire oggi anche sui listini Europei

Appuntamenti odierni: Riflettori sul dato dell’’inflazione in Germania per dicembre. Soprattutto dopo i dati di ieri che hanno visto l’inflazione in Italia toccare il 3.9% su base annua, valori che non vedevamo ormai dal lontano ottobre 2008.  Gli ordinativi delle imprese tedesche sono saliti del 3.7%, rispetto al -5.8% del valore precedente e superiori alle attese.

Negli Stati Uniti oggi abbiamo i dati sui servizi ISM e sulle richieste di sussidio di disoccupazione.

NASDAQ 100

Come da analisi di ieri l’area dei 16170 era troppo debole per offrire una zona di supporto per il principale indice tecnologico americano. Il paniere attualmente scambia sui valori (riportati ieri) di principale interesse, ovvero l’area dei 15.700 punti. Una sua rottura potrebbe aprire la strada a nuovi test dei 15.500. Non stupirebbe tuttavia assistere a rimbalzi sugli attuali valori in attese dei dati di domani sul mercato del lavoro.

Bitcoin

Rottura al ribasso dell’area di lateralità registrata su Bitcoin da dicembre. Come possiamo osservare la rottura è avvenuta con forza, evidenziando la possibilità di ordini in tale area. A conferma le liquidazioni di posizioni in acquisto di ieri sono state di 637.68M

Ormai non stupisce la maggiore correlazione che Bitcoin sta sempre di più registrando con gli indici americani. Da un punto di vista tecnico osserviamo inoltre la mancata conferma della divergenza rialzista sul RSI ma soprattutto la rottura del trendline sul  RSI e un momentum negativo nel MACD.

Da monitorare attualmente la tenuta dell’area dei $40.000, sui supporti di settembre.

Dominance di Bitcoin che scende sotto il 40%, sui valori del lontano luglio 2018.

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