Bitcoin 2022 e Verbali FOMC

Mercati finanziari in agitazione. Da una parte l’Europa, con nuove prossime sanzioni, che chiude in territorio misto, con Francoforte che cede lo 0,65%, Milano lo 0,86%, Parigi l’1,28% mentre acquisiti si sono registrate a Londra +0,72%, Madrid +1,20 e sull’EuroStoxx 600 +0,19%. Oltreoceano le parole della Fed, con Lael Brainard, innescano invece forti vendite sul comparto azionario e obbligazionario.

Ma andiamo con ordine. La Commissione Europea ha ieri riportato la proposta di un quinto piano di sanzioni, progettata su sei pilastri. Al primo di essi è presente il divieto di importazioni di carbone dalla Russia, il quale vede un controvalore di circa 4 miliardi di euro l’anno. Sebbene il carbone non sia così critico per l’Europa, come il petrolio e il gas naturale russo, è comunque un grosso passo avanti. L’UE compra più del 45% del suo carbone dalla Russia, secondo i dati Eurostat, e con i mercati globali del carbone già estremamente tesi, in America si registrano valori superiori a 106 dollari per short ton – prezzi a cui non assistevamo dal lontano 2008. Interessante infine notare come nel comunicato stampa, di seguito riportato (dove ho evidenziato alcuni passaggi chiave), la Commissione valuterebbe come successivo piano il divieto di importazioni di petrolio. Non vi è cenno assoluto al gas.

Intanto, i primi effetti delle sanzioni si sono fatte registrare a Mosca, con il PMI sui servizi che a marzo è sceso a 38,1, dai precedenti 52,1, e l’indicatore PMI composite ora a 37,7 rispetto ai 50 di febbraio. Entrambi quindi in territorio di contrazione. Guardando al futuro, si può ipotizzare un ulteriore calo, dato che le forniture occidentali vengono ulteriormente ridotte nel tempo, oltre alle nuove sanzioni che vengono prese in considerazione, suggerendo che il peggio non è stato ancora visto. Questo potrebbe spingere sempre di più Putin a nuovi legami, sempre più stretti in Oriente, con Pechino, Nuova Delhi e i paesi del Medio Oriente.

Se non dovessero essere sufficienti i già grossi problemi che l’Unione Europea sta affrontando – vedi il conflitto in Ucraina, le sanzioni e l’inflazione – si aggiungono ora nuovi fronti. L’Ue ha dato il via (per la prima volta nella sua storia) al meccanismo di sospensione dei fondi all’Ungheria per violazione dello Stato di diritto. Budapest rischia quindi la perdita di circa 7,2 miliardi di euro, a cui si aggiunge ora il rischio anche per Varsavia, accusata invece sul tema relativo all’indipendenza della magistratura. Nuovi grattacapi che potrebbero far rallentare una crescita economica europea già altamente sollecitata – vedi il rischio di una prossima recessione tecnica in Germania.

In America, le parole della Brainard, su un rapido necessario intervento di riduzione dei bilanci della Fed, hanno innescato paure sui mercati finanziari. L’indice azionario S&P 500, che era stato leggermente scambiato in rialzo prima che delle parole della Brainard, ha chiuso in ribasso dell’1,3% nella giornata, mentre il Nasdaq 100, ad alto contenuto tecnologico, è sceso del 2,24%. Sul fronte obbligazionario abbiamo assistito ad un’ondata di vendite nel mercato dei Treasury, con il rendimento del titolo sovrano statunitense a 10 anni salito oltre il 2,5% (su valori di aprile 2019). Salita che ora vede nell’area del 3%, sui massimi del 2018, nuovi importanti valori da monitorare.  Nuovi record anche sul rendimento a due anni (salito al 2,553%, sui massimi di aprile 2019) e su quello a cinque anni (al 2.752%, sui massimi di dicembre 2018).

Parole della Fed, il cui principale obiettivo sembrano essere volte ad evitare un’inversione della curva dei rendimenti. Infatti, come possiamo osservare lo spread a 10 e due anni è ieri salito nuovamente in territorio positivo. Una curva più ripida potrebbe essere di supporto ai titoli finanziari, ma potrebbe invece generare un modesto vento contrario per i titoli tecnologici a lungo termine (sebbene molto sia già stato prezzato).

Giornata odierna che vede principalmente due eventi chiave.

Il primo, atteso alle ore 20:00, è la pubblicazione dei verbali FOMC dell’ultima riunione di marzo. L’attenzione sarà prevalentemente incentrata su indizi di un possibile (ormai certo) rialzo da 50 pb al prossimo incontro della banca centrale statunitense a maggio. Investitori che ormai scontano ben 6 rialzi dei tassi, ovvero con nove incrementi da 0.25%.

Interessante inoltre osservare come si è passati, in circa un mese, ad aspettarsi un aumento a dicembre nel range 1,25% – 1,50% all’attuale 2,5%-2,75% – con il Nasdaq 100, ovvero il principale mercato tecnologico americano (più sensibile al tema) che ha marzo ha perfino visto un incremento di quasi il 4,2%.

Altro importante tema da monitorare Bitcoin. Oggi prende il via a Miami il Bitcoin 2022, ovvero la kermesse di due giorni tra le più importante del settore. Lo scorso anno, in tale evento, fu annunciata l’adozione di Bitcoin da parte di El Salvador. Alcuni rumors riportano possibili forti notizie attese per domani con protagonista Apple – con una possibile integrazione di Strikes in Apple Pay, consentendo quindi acquisti mediante Bitcoin.

Seguendo appunto il CEO di Strike, Jack Mallers – il quale già lo scorso anno aveva rubato il palcoscenico dell’evento annunciando la notizia di El Salvador – si osservano alcuni indizi:

Possibili acquisti di beni, quale il latte, mediante Bitcoin

Un chiaro riferimento diretto ad Apple

Ed infine, in un suo recente tweet, appare proprio con il cappello di Apple, difficile pensare in coincidenze.

Infine, ricordiamo come lo stesso CEO di Apple, Tim Cook, abbia lo scorso anno ammesso di possedere Bitcoin…

Questo potrebbe rappresentare il possibile catalizzatore, che molti investitori stavano aspettando, in grado di riportare Bitcoin sopra i $50K. Nel frattempo Bitcoin ieri è stato trascinato al ribasso dal crollo del Nasdaq 100.

 

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