Biden vicino alla vittoria: il Senato resta incerto

Dopo la prima giornata di exit poll e di spoglio delle schede, Joe Biden è oramai molto vicino alla vittoria, con il candidato democratico prossimo alla soglia dei 270 grandi elettori. Trump al contrario ha già annunciato la richiesta di un nuovo conteggio dei voti su alcuni stati chiave, su tutti il Michigan e il Wisconsin. 

La giornata di ieri è stata caratterizzata da forte direzionalità rialzista degli indici, anche quando la competizione è sembrata più serrata e l’esito ancor più incerto.  Tutti gli indici americani si sono mossi a rialzo, in particolare il Nasdaq, salito di oltre il 4%, andando a compensare la sottoperformance rispetto a S&P500 e DJ30 osservata nelle giornate precedenti.

Ieri i titoli europei si mossi a rialzo, dopo le perdite iniziali, mentre l’attuale presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, appariva in vantaggio sul rivale democratico Joe Biden in una serie di stati cruciali, rendendo la corsa alla Casa Bianca sempre più serrata. Dopo aver perso fino all’1,3%, il GER30 ha chiuso con un ottimo rialzo e, in generale, tutti gli indici europei hanno chiuso fortemente in positivo. Sul piano settoriale, tutti gli indici in Europa hanno chiuso in positivo.

A Wall Street i titoli tecnologici stanno hanno sostenuto la seduta e tutti i principali indici azionari, mentre la corsa per la Casa Bianca non ha ancora un risultato certo. Gli investitori, tuttavia, restano ancora preoccupati per la possibilità di un risultato contestato. Dieci degli undici principali indici dell’S&P hanno guadagnato terreno sin dagli scambi iniziali, guidati dai titoli tecnologici e del comparto sanitario. Debole il settore degli industriali, che in larga misura scontano l’incertezza delle future relazioni con la Cina, a seconda del candidato che risulterà vincitore.

In definitiva, gli investitori si attendono a una risoluzione definitiva delle elezioni, che apra la strada ad un accordo su un pacchetto di stimoli per aiutare l’economia interna. Allo stato attuale Biden appare vicino alla vittoria alla Camera, mentre la situazione al Senato è, in questo momento, di quasi perfetta parità.

TECHNICALS IN FOCUS

GER30

Sia pure in un quadro di forte volatilità, che per definizione implica la maggior fragilità dei livelli tecnici, il GER30 ha fornito indicazioni significative in queste ultime sedute. In particolare, la figura di “Testa e Spalla” aveva dato vita ad una correzione fino agli 11.350 punti. Il rimbalzo in essere, oltre a stabilizzare il quadro tecnico, ha consentito all’indice di recuperare i 12.300 punti, andando ad invalidare il set up ribassista precedente. L’indice ora punta ad area 13.000 e 13.350. Fondamentale nel breve periodo è la tenuta di area 12.060, dove passa la MM a 200 giorni, il cui cedimento potrebbe proiettare nuovamente l’indice sui minimi recenti

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Brookfield Infrastructure Partners (BIP): alti rendimenti e stabilità dall’immobiliare USA

La crisi del Covid-19 ha decisamente messo in discussione, oltre che in difficoltà, una parte del mercato immobiliare globale. Detto questo, il sell-off del settore ha investito anche una serie di realtà che, diversamente da altre, non hanno avuto impatti operativi significativi e sono in condizione di beneficiare del contesto generale di bassi tassi d’interesse.

Brookfield Infrastructure Partners è una società di gestione di asset immobiliari che possiede e gestisce in larga misura infrastrutture in tutto il mondo. In particolare, la società è concentrata su proprietà di alta qualità e con contratti di lungo periodo, che generano flussi di cassa stabili, hanno spese di manutenzione contenute e sono rappresentate da asset che sono di fatto dei monopoli virtuali con alte barriere all’ingresso.

Brookfield attualmente gestisce un portafoglio di oltre 1.000 proprietà in 30 paesi nei cinque continenti. Il portafoglio è ben diversificato geograficamente, con un’esposizione per circa il 25% in Nord America, il 30% in Sud America, il 25% in Europa e il 20% in Asia Pacifico. La società opera principalmente in quattro segmenti: utilities, trasporti, energia e centri dati.

Nello specifico, la società gestisce le seguenti proprietà:

  • Infrastrutture stradali in Sud America
  • Centri di telecomunicazioni in Francia
  • Ferrovie in Australia e Nord America
  • Utilities in Brasile
  • Gasdotti naturali nel Nord America
  • Diversi strutture portuali in Europa, Australia e Nord America
  • Una serie di centri dati nei cinque continenti

Come osserviamo si tratta di infrastrutture che generano entrate molto affidabili, ma non solo: oltre il 90% di queste proprietà è regolamentato ed evidenzia ancora una crescita solida.

L’aspetto anticiclico della società sta nella sua capacità di generare solidi flussi di cassa in qualsiasi contesto economico, anche in quello attuale, dove la pandemia ha spinto il mondo in una delle più gravi recessioni economiche di sempre. Sul piano dei rendimenti, oggi Brookfield genera un rendimento sugli asset superiore al 4%. Secondariamente, l’azienda si dimostra straordinariamente resiliente a qualsiasi contesto economico. Nella prima metà del 2020, i ricavi di sono diminuiti solamente del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ma la società prevede ancora una crescita degli utili su base annua per l’intero 2020.

Dall’IPO nel 2008, Brookfield ha reso più del mercato azionario americano nel suo complesso, nel confronto con S&P500 e Nasdaq ed esistono buone ragioni per credere che il futuro sarà anche migliore rispetto al recente passato. Si stima inoltre che gli investimenti globali in miglioramenti infrastrutturali saranno notevoli nei prossimi decenni. Il settore privato è una parte essenziale di questo piano, poiché i governi non hanno necessariamente tutte le risorse economiche necessarie. Di fatto, gli investimenti in infrastrutture sono diventati una nuova classe asset class negli ultimi anni per diversi investitori istituzionali.

Brookfield è un titolo con dividendi importanti ed offre valore in questo contesto economico, caratterizzato da continue incertezze macroeconomiche. Negli ultimi mesi la società è stata in grado di fare acquisizioni a prezzi convenienti durante la recessione, che si presume aumenteranno gli utili nei trimestri e negli anni a venire. In un quadro di tassi bassi, gli investimenti immobiliare possono infatti restituire rendimenti stabili e più resilienti rispetto ai quelli, di fatto nulli, del mercato obbligazionario.

 

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