I mercati azionari hanno subito un naturale ripiegamento dopo il recente rally a due cifre e in vista di una settimana di grandi eventi. Ma la vera azione è stata quella di altre classi di attività, con l’impennata dei prezzi delle obbligazioni statunitensi e il crollo delle quotazioni del petrolio, segnali per maggiori rischi di recessione. Rischi di recessione che tuttavia dovrebbero lasciare il posto nella settimana ad inflazione e politica monetaria.
La settimana risulta essere assai decisiva sui mercati statunitensi, con le letture sul livello di inflazione al consumo nonché con l’ultima decisione di politica monetaria dell’anno da parte della Federal Reserve. Con i mercati che si apprestano ad entrare nelle ultime settimane del mese, caratterizzato da volumi in calo e aggiustamenti delle posizioni dei fondi, probabilmente la seguente settimana potrà rappresentare la corrente sulla quale potrebbero galleggiare i mercati fino alla fine dell’anno.
Inflazione e banche centrali, il binomio che ha caratterizzato questo 2022, non solo presente negli Stati Uniti ma anche nel Regno Unito, così come in Europa. Inflazione attesa principalmente in calo a livello globale, così come un rialzo di 50 punti base risulta essere la principale mossa attesa dai vari governatori. Circa 20 banche centrali sono attese a decisioni di politica monetaria nella settimana.
Negli Stati Uniti, l’indice dei prezzi al consumo sarà la protagonista della seduta di martedì, con la lettura attesa in calo al 7,3% a novembre su base annua. Pubblicazione che andrà a determinare sulla decisione, così come sul tono, che il Presidente della Fed Jerome Powell andrà ad utilizzare nella sua ultima decisione dell’anno, attesa per mercoledì. Aspettative che scrutano con maggiore probabilità ad un rialzo dei tassi di 50 pb, dopo i quattro rialzi consecutivi da 75 e soprattutto con i tassi che dallo 0,25% dovrebbero arrivare al 4,50% (quando ad inizio anno si pensava ad uno solo 0,75%).
La settimana offrirà inoltre importanti dati sul rapporto sulle vendite al dettaglio, attese per giovedì, le quali includeranno maggiori informazioni sulle vendite del Black Friday e Cyber Monday. Le attese sono tuttavia per una lettura in calo dello 0,1% su base mensile, situazione che andrebbe a suggerire come le condizioni finanziarie più rigide stiano intaccando la domanda dei consumatori.
In Europa, tutti gli occhi saranno puntati sulla decisione della BCE, attesa il giorno dopo il Fed Day, con i mercati che si aspettano un rialzo di 50 pb, dopo due aumenti consecutivi di 75 pb. Gli investitori terranno d’occhio soprattutto le nuove proiezioni macroeconomiche. Inflazione protagonista soprattutto in Germania, Francia, Spagna e Italia.
Nel Regno Unito, giovedì la BoE dovrebbe annunciare un rialzo di 50 punti percentuali del tasso bancario di riferimento, dopo l’enorme aumento di 75 punti percentuali della riunione precedente, la quale ha rappresentato il più grande rialzo degli ultimi 33 anni. Anche i dati sull’inflazione saranno sotto i riflettori, con il tasso annuale che dovrebbe scendere al 10,9% dai massimi del 1981 (11,1%). Intanto la lettura odierna sul PIL ha registrato una crescita +0,5% in ottobre, superiore alle attese.
In Cina, i riflettori saranno soprattutto puntati sui dati della produzione industriale e delle vendite al dettaglio cinesi di novembre, attesi per giovedì, al fine di valutare gli effetti delle rigide chiusure di Covid.
Giornata odierna che assiste a mercati azionari in ribasso in Asia dopo che i media hanno riportato il caos intorno a molti ospedali cinesi a causa dell’allentamento delle restrizioni alla pandemia. Anche i futures del mercato azionario europeo puntano verso un’apertura più debole.
Attenzione, inoltre, alla seduta di venerdì, con le “triple witching”, giornata di scadenza dei futures e delle opzioni negli Stati Uniti, normalmente il giorno di maggior volume dell’anno.
Sul fronte aziendale la settimana vede il calendario degli utili per la settimana estremamente sottile, con i nomi di Yum Brands, Pfizer, Inditex, JM Smucker, Volkswagen e Centene Corporation.
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