L’andamento dei mercati azionari nella seduta di lunedì ha visto una potenziale presa di profitto in settori come quello tecnologico a grande capitalizzazione, che ha guidato l’andamento positivo dei mercati per gran parte dell’anno. Nonostante la mancanza di notizie significative sugli utili o pubblicazioni macroeconomiche, gli indici azionari hanno chiuso in ribasso, interrompendo la serie di guadagni registrata nelle ultime cinque settimane dall‘S&P 500. Il settore immobiliare è emerso come il più performante, mentre i settori legati alla crescita, come la tecnologia e i servizi di comunicazione, hanno registrato un rallentamento durante la sessione. L’ovvio indicato è stato soprattutto il rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Tuttavia, negli Stati Uniti, l’interesse per le small cap e le banche è proseguito, sottolineando la persistente adesione degli investitori alla narrativa dell’atterraggio morbido e della grande rotazione, con la prospettiva di evitare crisi finanziarie e perdite significative nei prestiti nel settore immobiliare commerciale.
Contestualmente, il barometro rappresentato dalle materie prime fornisce segnali invece opposti. Il prezzo del Dottor Rame ha registrato una diminuzione di oltre due punti percentuali, influenzato al ribasso dal rafforzamento del dollaro e dalla diminuzione attesa della domanda cinese. Anche il mercato del petrolio continua a registrare una tendenza negativa, ignorando le incertezze geopolitiche legate a sviluppi in Iran (possibili nuove sanzioni), in Venezuela (vittoria referendaria sull’annessione al Venezuela del Guyana Esequiba) e nello Yemen (tensioni nel passaggio dello stretto di Bab el-Mandeb).
Le tensioni geopolitiche, unite alle minori pressioni sui tassi reali, hanno portato l’oro a registrare nuovi massimi, solo per correggere bruscamente e chiudere in territorio negativo. La dinamica è stata particolarmente interessante dato che Bitcoin e oro, dopo settimane di andamenti simili, hanno mostrato improvvisamente direzioni opposte. Dalla tarda serata di domenica, entrambi gli asset hanno sperimentato un forte balzo. Il Bitcoin è salito del 6%, mentre i prezzi dell’oro hanno subito una massiccia inversione di tendenza, perdendo 100 dollari. Attualmente, i prezzi dell’oro sono in calo di poco meno del 4% rispetto ai massimi storici di circa 31 ore fa. Da un punto di vista finanziario, considerando l’enorme capitalizzazione di mercato dell’oro, la flessione riflette una perdita di valore di circa 629 miliardi di dollari dai massimi di domenica.
In altre parole, l’oro ha cancellato circa il 77% della capitalizzazione di mercato del Bitcoin in poche ore.
I mercati asiatici sono per lo più in rosso questa mattina, guidati ancora una volta dalla Cina. L’appetito degli investitori per i titoli cinesi è molto basso e nemmeno il solido PMI dei servizi Caixin di questa mattina sta risollevando il sentimento.
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