Ancora nuovi massimi storici, ieri anche in Europa

Un’altra seduta di nuovi massimi per gli indici americani, con S&P500, Nasdaq e DJ30 che aggiornano i massimi storici, insieme al GER30, che recupera i massimi storici di Febbraio scorso e si dirige con forza verso i 13.900 punti. L’indice tedesco è il primo nel vecchio continente ad aver recuperato i massimi storici e l’unico che verosimilmente chiuderà in positivo l’anno in corso. 

L’azionario europeo ieri si è mosso in rialzo per la quarta sessione consecutiva, in seguito all’approvazione del tanto atteso pacchetto di misure di stimolo economico negli USA e all’accordo commerciale post-Brexit, in un quadro di volumi sottili, tipici del periodo festivo. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha approvato ieri un pacchetto di rilancio dell’economia da $2.300 miliardi, ripristinando i sussidi di disoccupazione per milioni di cittadini Usa e scongiurando uno shutdown del governo federale. Contribuisce a sostenere il sentiment generale anche l’avvio del piano di vaccinazioni ieri in Europa, che alimenta le speranze di una seconda metà del 2021 fuori dalla pandemia e di una forte ripresa dell’economia. Nel Regno Unito, la Borsa di Londra è rimasta chiusa per il “Boxing Day”.

I principali indici di Wall Street ieri hanno segnato nuovi livelli record, dopo la firma da parte del presidente Trump del disegno di legge sugli aiuti anti-pandemia che ha rafforzato le ipotesi su una ripresa economica e ha portato a consistenti rialzi per i titoli finanziari e quelli energetici. Fondamentale sottolineare che la scelta di Trump ha rappresentato un’improvvisa inversione di rotta, con il presidente che ha ritirato le minacce di bloccare il disegno di legge discusso, ripristinando i sussidi di disoccupazione per milioni di americani ed evitando una crisi del governo federale. La firma del decreto rappresenta un importante rimozione di uno dei fattori di incertezza sul mercato. 

Sul piano settoriale, bene il settore dei trasporti, con le compagnie aeree che sono salite in media del 2%: i vettori del trasporto aereo dovrebbero ricevere circa $15 miliardi nell’ambito del nuovo pacchetto di aiuti governativi. Sul fronte dei singoli titoli, bene Tesla, sulle indiscrezioni secondo cui il produttore di auto elettriche inizierà a operare in India all’inizio del prossimo anno.

TECHNICALS IN FOCUS

XLE

XLE, il principale ETF americano nel settore Energy, sta trovando una stabilizzazione nell’area di supporto $37.5-34.5, dove passa la MM a 200 giorni: tale livello era stato rotto nell’ambito di un movimento di breakout che ha portato l’ETF sulla prima resistenza in area $42. Sopra tale livello, i prossimi livelli in focus sono in area $47 e $52.5, soglia oltre la quale di proietterebbero livelli di prezzo ancor più ambiziosi. Sul piano dei supporti, la rottura al ribasso di area $34.3 proietterebbe l’ETF verso area $30, riportando lo strumento in un chiaro downtrend.  

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Asset Allocation 2021: Come costruire la componente azionaria 

Nell’articolo di ieri abbiamo analizzato come sia preferibile impostare l’asset allocation utilizzando una logica Top-Down, anziché Bottom-Up. Nello specifico, abbiamo visto che la prima logica ci consente con semplicità di suddividere il portafoglio per area geografica e beneficiare della diversificazione che ne deriva, mentre la seconda dà luogo a sovraesposizioni.

Nello schema sottostante delineiamo invece semplici criteri per costruire la nostra componente azionaria e sfruttare al massimo la diversificazione per tipologie di mercati (sviluppati ed emergenti), per aree geografiche (USA, Europa, Asia) e per singoli settori (Banche, Industriali, beni di prima necessità, tecnologici, etc). Una volta selezionate queste singoli componenti è infine possibile costruire il portafoglio andando singolarmente a selezionare i migliori titoli del settore identificato per area geografica. 

Esiste infine un’ulteriore distinzione che dobbiamo applicare, al fine di sfruttare al massimo il principio di diversificazione. Separare i prodotti che prevedono un logica long only, ossia mantenere passivamente la posizione nel lungo periodo, da quelli che hanno una logica “attiva”, ossia i Smart Portfolios, che, diversamente, sono strumenti gestiti dal Comitato Investimenti di eToro. 

Sul piano dei pesi da attribuire alle singole componenti, esistono diverse logiche di allocazione ma, storicamente, ci sentiamo di suggerire un approccio che allochi il 50% della parte azionaria alla parte “Long Only”, ossia passiva, e il restante 50% a quella attiva dei Smart Portfolios. 

La definizione della misura in cui suddividere tra mercati sviluppati ed emergenti, si tratta di una scelta che attiene al profilo di rischio del singolo cliente. I mercati emergenti presentano prospettive più interessanti ma anche maggiore volatilità, mentre quelli tradizionali offrono maggiore stabilità. Anche in questo caso, l’approccio 50/50 può essere la scelta più equilibrata. Diversamente un 70% sui mercati sviluppati ed un 30% su quelli emergenti è una scelta più conservativa.

Infine, la suddivisione per settori dovrebbe consentire di avere almeno 8 grandi settori industriali nel portafoglio, su cui poi andare ad individuare i singoli titoli. Se, tuttavia, non si dispone di una conto sufficientemente capiente per diversificare in una forma così minuziosa, si può tranquillamente fare ricorso agli ETFs, ossia a strumenti che replicano l’andamento di alcuni indici di riferimento e che, al loro interno, sono altamente diversificati.

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