Agosto da dimenticare

Finisce l’estate e anche il cosiddetto rally estivo, con un conto amaro per gli investitori. Nulla a che vedere con il calo di aprile (-8,80% sullo S&P 500) ma con l’assenza di un class asset in rialzo e con un Vix in salita di oltre il 21% (tuttavia ancora a livelli non preoccupanti).

Le vendite di azioni e obbligazioni sono diventate purtroppo una caratteristica distintiva di questo anno, a cui ad agosto si sono accompagnate anche le materie prime. Indici mondiali, misurati dall’iShares MSCI ACWI Index (ACWI) che chiudono il mese in calo del 4,36%, obbligazionario (IAGG) in flessione del 3,13% e perfino le materie prime, misurate dal CRB Index, principale rifugio durante le pressioni inflazionistiche, che chiudono in calo dello 0,57%. Nonostante la corsa del gas, +10.91% in America e +25,6% in Europa, ad incidere sul paniere sono stati in particolare i cali sul greggio (oltre il 9% e annotando il terzo mese consecutivo in calo), benzina (-15%), argento (-11%) e sull’oro (-3,12%). In controtendenza, oltre al gas, si annotano i rincari su cotone +14,7% e succo d’arancia +15,44%, causa anche gli effetti della siccità.

Crescita del mercato azionario che ha arrestato il suo corso nell’incapacità dell’S&P 500 di superare la sua media mobile a 200 giorni e ha trovato nelle parole di Powell, al simposio di Jackson Hole, il catalizzatore del nuovo trend.

Sul mondo obbligazionario gli investitori avevano anticipato l’inversione, con i rendimenti dei Treasury a 2 e 10 anni che già dal 2 agosto avevano iniziato a crescere, rispetto al calo dello S&P 500 che si è realizzato dal 17 agosto.

Settembre si apre subito con un nuovo shock. La Cina avrebbe messo in quarantena la città di Chengdu, la quale conta circa 21 milioni di residenti. La decisione riporta alla mente il blocco di Shanghai, il quale era durato circa due mesi con effetti disastrosi nell’economia di Pechino. Situazione che si accompagna con la lettura sui PMI manifatturieri Caixin di agosto che sorprendentemente si sono manifestati più avversi del previsto a 49,5 e soprattutto al di sotto della soglia dei 50. Situazione di rallentamento economico che viene ad essere estesa nella regione asiatica con i PMI coreani che continuano nella loro corsa al ribasso (attualmente a 47,6) così come quelli di Taiwan (42.7).

Nella giornata sono attese le pubblicazioni dei PMI manifatturieri, relativi al mese di agosto, per Spagna, Italia Germania, UE, Regno Unito e Stati Uniti, i quali offriranno un check up sullo stato di salute delle varie economie, messe alle prove dai rialzi dei tassi e dell’inflazione. Italia che sarà inoltre protagonista con le rilevazioni sulla crescita del Pil e sul livello di disoccupazione, dopo la crescita di ieri sull’inflazione.

 

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