Questa settimana? Fed, solo Fed, niente altro che Fed

Dopo le indicazioni, nel complesso limitate, che la BOC e la BCE hanno fornito ai mercati sui loro programmi di acquisto obbligazionari nelle riunioni della settimana trascorso, questa settimana è il turno della Fed. Con un’inflazione più alta e dati sull’occupazione lievemente più deboli del previsto, la domanda chiave per gli investitori è se Jerome Powell inizierà a parlare ufficialmente di tapering.

Su questo fronte, giova ricordare come Christine Lagarde, la scorsa settimana, abbia tenuto toni decisamente accomodanti, mantenendo l’espressione “ritmo significativamente più alto” circa l’acquisto di obbligazioni, specificando inoltre che è “prematuro” e “troppo presto” per iniziare a discutere di una riduzione degli acquisti obbligazionari.

Sebbene le attese sono che la Fed non intervenga sui tassi di interesse in questa riunione, la domanda è se il FOMC sarà pronto a iniziare a discutere di tapering dai livelli attuali di $120 miliardi di acquisiti obbligazionari al mese. Le parole di Jerome Powell saranno fondamentali e si rifletteranno rapidamente sulle aspettative in termini di tassi d’interesse. Dall’ultima riunione del FOMC, l’inflazione è aumentata in misura superiore alle aspettative, con la cui più recente rilevazione del Consumer Price Index che è uscita pari al 5% su base annua. In aggiunta, le ultime due rilevazioni hanno evidenziato dati peggiori del previsto sulla dinamica del salari ed un economia americana che ancora deve recuperare circa 7,5 milioni di lavoratori dai livelli precedenti alla pandemia.

Tra gli altri dati economici in attesa questa settimana, attendiamo i dati sull’occupazione nel Regno Unito e in Australia. In aggiunta è atteso il dato sull’inflazione nell’Eurozona, oltre alle vendite al dettaglio nel Regno Unito e negli Stati Uniti.

Nel complesso, ci attendiamo una dinamica di prezzo piuttosto debole sulle principali asset class nelle prime sedute, in attesa della riunione di Mercoledì. Gli indici azionari restano sostenuti dalla bassa volatilità, soprattutto quella riflessa dalla compressione degli spread sul comparto obbligazionario, che riflette aspettative ancora molto alte circa il mantenimento dell’attuale stance di politica monetaria da parte delle principali banche centrali.

TECHNICALS IN FOCUS

OIL

Tra le asset class che continuano a muoversi con direzionalità continua ad esserci il WTI, che ha rotto a rialzo area $67.8 e ora punta ad area $76.6, massimo dal 7 Ottobre 2018. Si tratta di un target che può essere raggiunto nelle prossime settimane e che, se rotto a rialzo, creerebbe le condizioni per ulteriori rialzi verso target ancora più ambiziosi, con il primo in area $85, massimo dal 2013. L’area di supporto medio termine in questa fase resta il range $68-$65, livello al di sotto del quale si potrebbe osservare un indebolimento del quadro tecnico.

ZM

Interessante segnale di inversione tecnica di Zoom, che è uscito da un’area di consolidamento iniziata ad inizio Marzo, con la rottura di area $357 nella giornata di Venerdì. Il breakout è avvenuto con volatilità ed il breakout ha come primi target area $400 e $440. Sopra tali livelli, caratterizzati dalla presenza di alti volumi, il titolo avrebbe lo spazio per puntare ad area $485. Sul piano dei supporti, solo una rottura al ribasso di area $300 invaliderebbe completamente il set up rialzista venutosi a fermare.

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