Indici deboli, gli investitori attendono le minute della Fed

Un’altra seduta debole sugli indici azionari globali, che faticano a consolidare il rimbalzo delle ultime due sedute della settimana appena trascorsa, nonostante l’allentamento delle restrizioni in molti paesi europei, il calo della disoccupazione in Gran Bretagna e le ottime trimestrali di molte aziende europee.

Su questi livelli dei prezzo, gli investitori continuano a temere un rialzo dell’inflazione per i prossimi mesi, spinto dal rally dei prezzi delle materie prime e dalla possibilità che le banche centrali siano forzate ad intervenire, rimuovendo parte del supporto monetario, al fine di fermare il rialzo dei prezzi e la svalutazione monetaria. Tuttavia, sul piano tecnico, siamo ancora nell’ambito di una lieve correzione dai massimi ed è possibile che sia necessario identificare ulteriori livelli al ribasso su cui gli investitori trovino più conveniente entrare.

Nello specifico, i livelli chiave per il Nasdaq sono in area 13.000, il minimo della settimana passata, e successivamente in area 12.550, dove passa la media mobile a 200 giorni. Più solido il quadro tecnico di S&P500 e Dow Jones, che scambiano ancora sopra la media mobile a 50 giorni, e che potrebbero cedere ulteriormente sotto questi livelli prima di trovare acquisti significativi.

A Wall Street ieri nono sono bastati i buoni numeri di WalMart e Home Depot, con il primo che ha rivisto al rialzo le previsioni relative agli utili per l’esercizio in corso, ed il secondo che ha registrato ricavi a perimetro costante superiori alle attese. Nonostante i solidi risultati, Home Depot ha chiuso a ribasso dell’1,02%, a causa della mancanza di un solido outlook per l’anno. A pesare ieri è stata anche la flessione di AT&T, che sconta il taglio del payout ratio sul dividendo, a seguito dell’accordo di fusione dell’attività dei media con l’emittente Discovery, per un operazione del valore complessivo di oltre $43 miliardi.

Sul piano macroeconomico oggi è la giornata chiave della settimana, con la release in serata delle Minute della Fed, con gli investitori, che dalla lettura del documento, cercheranno di formulare delle ipotesi circa il grado di preoccupazione della Fed sui temi della ripresa economica del paese e sulle aspettative inflazionistiche prossime

TECHNICALS IN FOCUS

EURUSD
Con la rottura a rialzo di area 1.2090, l’EUR/USD è uscito da un canale ribassista che parte dai massimi di area 1.2340 e si esaurisce con i minimi di 1.17. Se proiettiamo questo range sul punto di breakout di 1.2085, la proiezione di rialzo potenziale arriva in area 1.2550 – 1.2560, dove passa il massimo degli ultimi tre anni, il 15 Febbraio 2018. L’RSI evidenzia la ripresa dell’uptrend del cross. Il supporto chiave è in area 1.1980, livello al di sotto del quale il cross tornerebbe nella fase di lateralità dei movimenti di prezzo degli ultimi mesi.

FUNDAMENTALS IN FOCUS

Rio Tinto. Numeri in progresso e alto dividend yield (6.5%)  

Gli ultimi sei mesi sui mercati finanziari sono stati caratterizzati da un fenomeno di decisa rotazione settoriale, con gli investitori che si sono mossi dal comparto Growth verso quello Value, in particolar modo verso il mondo dei titoli industriali e quello dei titoli della materie prime. 

Rio Tinto è uno dei titoli più interessanti nel settore minerario, con una valutazione che ancora non sconta completamente la crescita potenziale del ciclo economico: il titolo offre un rendimento da dividendo decisamente alto ed ha un track record importante in termini di capacità di far crescere i dividendi nel tempo. Come sappiamo, il rame ha appena ritoccato i massimi degli ultimi dieci anni e la domanda manifatturiera globale sta sostenendo i prezzi dell’acciaio.

Rio Tinto genera la maggior parte dei suoi utili dalla produzione di minerale di acciaio, pari a oltre il 70% dell’EBITDA nel 2020, il che rappresenta la buona notizia, in quanto la domanda di acciaio dovrebbe crescere del 6% circa nel 2021, con l’aumento del mondo dagli impatti della pandemia e dall’aumento della spesa per le infrastrutture. Ciò è particolarmente vero in Cina ed in Europa, dove l’attività edilizia sta riprendendo su livelli significativi. La società inoltre sta anche beneficiando dei rialzi dei prezzi del rame, il tutto nel quadro di uno dei bilanci più solidi sul piano finanziario rispetto ai competitors.

Fonte: BOFA Conference 2021

Negli ultimi 12 mesi la società ha aumentato i ricavi, l’EBITDA, l’utile netto ed il dividendo.

Le stime sono di una crescita dell’utile per azione nell’ordine del 15% nei prossimi cinque anni. 

Sul piano della valutazione Rio Tinto scambia intorno a circa 15 volte l’utile del 2021, in linea con la media degli ultimi cinque anni, e offre un dividend yield a questi prezzi intorno al 6,5%. Con la ripresa del comparto manifatturiero globale, il settore, e Rio Tinto in particolare, offrono interessanti spazi di ulteriore apprezzamento.

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