Google, con la sua YouTube TV, si presenta una nuova rivale per Netflix

La tendenza a cancellare gli abbonamenti di pay-TV, con i consumatori che scelgono di visualizzare contenuti utilizzando i servizi online, piuttosto che ricorrere ai fornitori di TV via cavo o satellitare, si sta diffondendo sempre di più. Netflix e Amazon Prime offrono contenuti di qualità su richiesta a prezzi bassi, quindi sempre più utenti in tutto il mondo stanno passando a questi servizi. Ora, per chi decide di cambiare modo di guardare la televisione, Google ha lanciato un servizio TV in streaming, che compete con fornitori di TV via cavo come Comcast.

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Disponibile per ora solo in alcune città degli USA, YouTube TV offre più di 40 canali americani popolari, visibili in diretta streaming su vari dispositivi. Anche se l’abbonamento mensile al servizio, pari a $35, è molto più alto rispetto a Netflix, è comunque un affare rispetto ai $103 che una famiglia americana media paga per i servizi di TV via cavo (Leichtman Research Group, 2016). La mossa di Google è ovviamente un tentativo di erodere il predominio dei fornitori di TV via cavo negli USA, ma crea anche un nuovo campo di battaglia per i giganti della tecnologia, che si contendono il mercato dei servizi di streaming online.

Anche se ancora non c’è una data per il lancio nel Regno Unito, è probabile che Google cerchi di competere con fornitori come SKY e BT. Tuttavia, mentre Netflix offre una tariffa forfettaria a livello internazionale, è probabile che Google adegui i prezzi per competere con i fornitori di TV via cavo nel mercato britannico.

Google contro Netflix

Pur non essendo un concorrente diretto, in una prospettiva più ampia YouTube TV sarà in competizione con Netflix per varie ragioni. La prima è che ora offre un’altra soluzione per chi non vuole più abbonarsi alle pay-TV tradizionali. Finora, le soluzioni più comuni offrivano contenuti su richiesta senza diretta TV – una soluzione che non soddisfava tutti. YouTube TV potrebbe essere un’alternativa attraente e alcuni spettatori preferiranno con tutta probabilità questa soluzione rispetto ad altri servizi di streaming online.

Azioni Alphabet contro Azioni Netflix, 2017 | Fonte: eToro

Un’altra ragione è che YouTube TV è agli inizi dal punto di vista del contatto con il consumatore e probabilmente crescerà e amplierà la sua offerta. Inoltre, le risorse a disposizione di Alphabet Inc. (la società madre di Google) sono immense, ed è probabile che inizierà a creare propri contenuti originali. Se succedesse, diventerebbe rivale diretta di Netflix, che si è affermata come leader nella creazione di contenuti televisivi negli USA.

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La battaglia per le quote di mercato

Come influirà la mossa di Google sul prezzo delle azioni GOOG o NFLX? Beh, ci vorrà un po’ di tempo per saperlo. Il prezzo delle azioni Netflix è determinato da due fattori: i ricavi e il numero di abbonati. A giudicare dall’evoluzione delle azioni Netflix, ogni volta che la società riferisce un aumento di entrambi, il prezzo delle azioni sale. Per le azioni Alphabet non è così semplice, perché Google offre un ventaglio molto più ampio di servizi e attività.

Da un lato, ciò dà un vantaggio a Netflix, che ha obiettivi e strumenti molto chiari per far stare a galla il prezzo delle sue azioni, invece quelle di Google potrebbero subire l’influenza di fattori che non hanno nulla a che fare con la sua divisione YouTube TV. Dall’altro, la dimensione di Alphabet costituisce un vantaggio, perché consente un margine di errore e sperimentazione più ampio. Per Netflix, un flop sul mercato dello streaming online potrebbe essere disastroso, mentre per Google potrebbe rappresentare solo un settore andato male di una società altrimenti di enorme successo.

Il messaggio chiave: ce n’è abbastanza per tutti

Lo spazio dello streaming online è sempre più affollato; negli ultimi anni sono entrati in campo molti attori e probabilmente altri lo faranno in futuro. Ma è importante ricordare che nell’industria televisiva dominano ancora le emittenti televisive tradizionali, oltre alle televisioni via cavo e satellitari. Quindi, anche se l’industria è stata stravolta da società come Netflix, la vera transizione è ancora in essere – e la battaglia è fra i vecchi abbonati reticenti e i fornitori tradizionali. Fondamentalmente, ciò fa sì che le società tecnologiche siano fianco a fianco nella battaglia contro i fornitori tradizionali. Tuttavia, dal momento che l’offerta diventa sempre più vasta, con novità come la YouTube TV, la bilancia potrebbe pendere a favore dei fornitori di contenuti online, e a quel punto la battaglia fra di loro sarà al centro della scena.

Tutte le operazioni di trading comportano rischi. Rischia solo il capitale che sei disposto a perdere. Le informazioni di cui sopra non sono da ritenersi un consiglio d’investimento.