Diamo un’occhiata a come si sono mossi gli investitori a lungo termine e a come l’eccesso di leva finanziaria sul mercato dei derivati ne ha influenzato il comportamento.
Una delle metodologie di valutazione on-chain di cui abbiamo parlato nei post precedenti è l’utilizzo del prezzo realizzato o della base di costo on-chain. Nel grafico qui sotto possiamo vedere le quotazioni del Bitcoin sovrapposte alla base di costo dei detentori a lungo termine e a quella dei detentori a breve termine.
Questi dati possono essere utilizzati in diversi modi: la base di costo dei detentori a breve termine è storicamente servita come indicatore di trend-following su timeframe elevati, fungendo da supporto nelle fasi rialziste e da resistenza in quelle ribassiste.
Inoltre, ogni volta che la base di costo dei detentori a lungo termine è stata inferiore a quella dei detentori a breve termine, si sono storicamente presentate opportunità per accumulare prudentemente Bitcoin su un timeframe pluriennale.
Se a marzo abbiamo visto la base di costo dei detentori a breve termine incrociare quella dei detentori a lungo termine (il che probabilmente indica minimi pluriennali in arrivo), giovedì scorso il Bitcoin è sceso al di sotto della base di costo dei detentori a breve termine, portando questi ultimi sott’acqua e sotto pressione.
Se nelle prossime settimane il Bitcoin non sarà in grado di riportarsi al di sopra della base di costo dei detentori a breve termine, che attualmente si aggira intorno ai 28.500$, aumenterà la probabilità di capitolazione di questa coorte.
Le prestazioni passate non sono indicative dei risultati futuri.
Trader a lungo termine che restano fedeli a Bitcoin
Nel frattempo, quando guardiamo ai detentori a lungo termine, non solo la percentuale di offerta detenuta da questo gruppo ha superato il 75%, ma la quantità di offerta che non è stata spostata da almeno un anno è ai massimi storici. Ciò dimostra che, nonostante il calo dei prezzi a breve termine, i partecipanti al mercato a lungo termine sono irremovibili.
Le prestazioni passate non sono indicative dei risultati futuri.
Il prossimo dimezzamento del Bitcoin avverrà tra circa 240 giorni; un evento storico per la regina delle criptovalute sotto il profilo della scarsità, dal momento che il suo rapporto stock/flusso supererà quello dell’oro.
Osservando altri dati fondamentali che misurano la salute della rete Bitcoin, possiamo vedere che il tasso di hash del Bitcoin ha appena realizzato un altro massimo storico, il che indica che la domanda di estrazione della regina delle criptovalute è in ascesa e che stanno entrando in funzione attrezzature di mining più efficienti.
Le prestazioni passate non sono indicative dei risultati futuri.
Infine, le iscrizioni ordinali, esplose a marzo all’inizio di quest’anno, hanno ora generato oltre 50 milioni di dollari di commissioni per la rete Bitcoin.
Sebbene l’entusiasmo iniziale intorno agli ordinali (e alle commissioni di transazione come sottoprodotto) si sia attenuato, gli ordinali sono una tendenza interessante da tenere d’occhio per la rete Bitcoin come un modo per utilizzare lo spazio dei blocchi di Bitcoin.
Uno dei termini in cui più spesso si imbatte un novizio sui mercati delle criptovalute è il “ciclo quadriennale”. L’espressione si riferisce alla ciclicità del mercato della criptovaluta Bitcoin, che fino a oggi si è mosso con ritmi quadriennali influenzati da fattori macroeconomici e dal dimezzamento dell’offerta (un evento in cui l’emissione di nuovi Bitcoin viene ridotta della metà). Se si considera il numero di blocchi di Bitcoin che mancano al prossimo dimezzamento e lo si moltiplica per il tempo stimato di 10 minuti che richiede ciascun blocco, si può presumere che il dimezzamento avverrà a metà aprile del prossimo anno; ora mancano poco meno di 250 giorni.
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Il materiale di questo post è stato creato in esclusiva per eToro da Reflexivity Research.