Principali novità della settimana nell’ambito delle criptovalute:
- La correlazione del Bitcoin con l’oro raggiunge il livello più alto da marzo.
- Aumenta la scarsità di Bitcoin: i gettoni che non vengono spostati da almeno 10 anni sono più di quelli disponibili.
- La blockchain dYdX è ora attiva e consente nuovi usi del token DYDX.
- VanEck pubblica una relazione su Solana con una visione rialzista a 3.200$.
- La correlazione del Bitcoin con il Nasdaq tocca i minimi da oltre due anni a fronte dei cambiamenti nel panorama dei derivati.
- La dominanza dei futures sul CME tocca i massimi storici.
- L’open interest delle opzioni sul Bitcoin tocca i massimi storici rispetto all’open interest dei futures perpetui.
- La volatilità implicita del Bitcoin sale ai livelli più alti dal 1o trimestre.
I Bitcoin dei cassettisti sono più di quelli scambiati sugli exchange
In passato abbiamo descritto la profonda fiducia nel Bitcoin come asset d’investimento e come questa si è manifestata nella comunità dei suoi detentori durante tutta la fase ribassista del mercato. Per illustrare questo concetto, possiamo osservare la quantità di Bitcoin che è sottoposta a HODLing (cioè che non viene spostata) da almeno 10 anni, rispetto alla quantità di Bitcoin depositata sugli exchange. I risultati dicono che attualmente i Bitcoin in HODLing da almeno 10 anni sono oltre 600.000 in più rispetto a quelli presenti sugli exchange.
I rendimenti passati non sono indicativi dei risultati futuri.
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La correlazione del Bitcoin con l’oro raggiunge il livello più alto da marzo, quella con il Nasdaq diminuisce
La stagionalità che avevamo descritto nella nostra prima rassegna settimanale di ottobre si è confermata ancora una volta: l’ultimo mese è stato il migliore per il Bitcoin nell’intero 2023, in forte divergenza con l’andamento dei principali indici azionari, compreso il Nasdaq. Come si vede nel riquadro inferiore del grafico sottostante, la correlazione settimanale del Bitcoin è la più bassa dall’agosto 2021.
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Nel frattempo la correlazione di BTC con l’oro è la più alta dalla crisi bancaria della scorsa primavera, come si vede nell’immagine qui sotto. Se è difficile trarre conclusioni sulla base di dati relativi a poche settimane, sarà comunque interessante vedere se la correlazione persiste e se il Bitcoin inizierà a comportarsi come un asset da investimento, e capire come considerare ciò all’interno di un portafoglio di investimento.
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La blockchain dYdX è ora attiva
Questa è stata una settimana importante per i detentori di dYdX, con il lancio della tanto attesa blockchain dYdX. Un traguardo che consente nuovi usi per il gettone DYDX: i suoi possessori potranno infatti sottoporlo a staking per proteggere la rete, ricevere una parte delle commissioni ed essere coinvolti nella futura governance della rete stessa. La fondazione dYdX ha dichiarato: “Il passaggio da ethDYDX, che è esclusivamente un token di governance in dYdX v3, a DYDX, un token nativo alla base della rete blockchain Proof-of-Stake autonoma dYdX, rappresenta un cambiamento importante.”
VanEck pubblica una relazione su Solana con una visione rialzista a 3.200$
Un rapporto interessante pubblicato questa settimana è stato quello di VanEck, gestore istituzionale con un patrimonio di miliardi di dollari in gestione, che ha presentato la sua tesi su Solana e il token SOL come asset da investimento. La relazione descrive la visione di VanEck sulle alte prestazioni e l’alto rendimento funzionale dell’architettura tecnica di Solana e sulle quote di mercato che potrebbe acquisire rispetto ad altri protocolli. In particolare, il documento espone il limite ribassista e la visione rialzista di VanEck per SOL, incluso un prezzo stimato di 3.200$ per l’asset entro il 2030. La relazione è un’altra prova del continuo interesse dimostrato per il mondo delle criptovalute da parte dei gestori patrimoniali tradizionali.
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I volumi dei futures sul CME toccano il livello più alto del 2023
Un altro sviluppo interessante si è verificato quando il volume dei futures sul CME ha raggiunto il massimo registrato in una singola giornata di negoziazione nell’intero 2023. Una dinamica interessante da monitorare, dal momento che a operare sul CME sono fondi speculativi e istituzioni finanziarie tradizionali e non i trader nativi cripto, che invece negoziano derivati su strutture nate per le criptovalute come Binance, OKX, Bybit ecc. Ciò potrebbe indicare che alcuni attori finanziari tradizionali stanno muovendo i primi passi nel mercato dei Bitcoin, potenzialmente in attesa dell’approvazione di un ETF sul Bitcoin all’orizzonte.
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L’ipotesi trova conferma se si osserva, oltre al volume, anche l’open interest dei futures, come mostrato nell’immagine qui sotto. Questo valore esprime il numero di contratti futures in circolazione rispetto a quello dei contratti negoziati in un dato giorno.
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La dominanza dei futures sul CME tocca i massimi storici
Possiamo ora fare un ulteriore passo avanti e guardare la percentuale degli open interest complessivi dei futures sul Bitcoin scambiati sul CME e confrontarla con quella delle strutture nate per le criptovalute, che storicamente hanno dominato il panorama dei derivati del Bitcoin. Possiamo vedere nel grafico qui sotto che la percentuale di open interest dei futures sul Bitcoin rappresentata dal CME ha raggiunto un massimo storico di oltre il 25%. Ciò indica un potenziale cambiamento della composizione del mercato dei Bitcoin/criptovalute, a cui potremmo assistere man mano che le istituzioni finanziarie tradizionali si sentiranno a proprio agio nell’investire/negoziare in questa nuova asset class.
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L’open interest delle opzioni sul Bitcoin raggiunge i massimi storici rispetto all’open interest dei futures perpetui
Proseguendo con uno sguardo al mercato dei derivati del Bitcoin, vediamo un picco simile nei volumi delle opzioni, che hanno raggiunto il più alto volume di scambi registrato in una singola giornata nell’intero 2023, pari a circa 350 milioni di dollari.
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Il rapporto tra open interest delle opzioni sul Bitcoin e open interest dei futures perpetui ha toccato i massimi storici questa settimana. Un evento importante, dal momento che rappresenta uno spostamento della struttura del mercato verso un crescente utilizzo delle opzioni rispetto ai futures perpetui, che storicamente sono stati il prodotto derivato negoziabile più liquido nel settore delle criptovalute.
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La volatilità implicita del Bitcoin sale ai livelli più alti dal 1o trimestre
La volatilità implicita, ovvero la volatilità futura attesa scontata dal mercato delle opzioni, ha raggiunto i livelli più alti dalla crisi bancaria della scorsa primavera. Dopo un’estate lenta con volumi e volatilità bassi, potremmo finalmente assistere a un ritorno di volatilità sul mercato delle criptovalute.
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Il materiale di questo post è stato creato in esclusiva per eToro da Reflexivity Research.